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PALERMO – Sostegno alle imprese attraverso la leva fiscale e agevolazioni ai pensionati che vogliono trascorrere la loro vita in Sicilia. Sono alcune delle idee sulle quali poggia il programma di Gaetano Armao, candidato del Terzo polo alla presidenza della Regione Siciliana.
“La Sicilia ha bisogno di una scossa, di un colpo di reni molto forte – afferma Armao in una videointervista alla Dire -. In passato abbiamo messo in campo una serie di misure per riparare ai danni della gestione della sinistra, ma ora serve uno scatto. L’Isola cresce economicamente ed è la quarta regione in Italia per aumento del Pil ma restano enormi difficoltà con i giovani che sono costretti a lasciare l’Isola o con le imprese che hanno tempi lunghissimi per ottenere i permessi e le autorizzazioni”.
Secondo Armao “è necessario un cambio di passo che può assicurare – sottolinea – solo chi ha una visione della Sicilia e ha già dimostrato di sapere operare”. Il riferimento è alla propria esperienza da vice presidente della Regione Siciliana: “Abbiamo fatto scendere l’indebitamento complessivo da otto a 6,5 miliardi e le addizionali Irpef e Iva, che erano le più alte d’Italia, sono calate. A tutto ciò si aggiungono al riduzione degli interessi sul debito e gli interventi finanziari che hanno consentito, attraverso una intesa con il governo nazionale di risanare il bilancio”.
Ora, secondo Armao, “bisogna incrementare le opportunità fiscali per le imprese che possono venire nelle Zone economiche speciali che abbiamo creato – continua – e affiancare la rivoluzione eco-digitale all’agricoltura”. Il digitale è uno dei temi che più stanno a cuore al candidato del terzo polo in Sicilia: “La digitalizzazione è la ‘mossa del cavallo’ della Sicilia. Quando sono arrivato l’Isola aveva speso 1,5 milioni di euro di fondi europei e oggi siamo a oltre 300. La Sicilia – aggiunge – è la prima regione per utilizzo delle risorse europee in questo settore e le nostre sono realtà territoriali ampiamente digitalizzate. Abbiamo servizi a banda larga e ultralarga nel 60% dei Comuni siciliani, mentre il resto d’Italia non supera il 30%. Grazie alla digitalizzazione le nostre imprese possono lavorare in tutto il mondo”.
Sul caro energia il vide presidente della Regione Siciliana informa: “Ho già chiesto che sia riunita la giunta regionale e che si convochi l’Ars, interrompendo per 24 ore anche la campagna elettorale, per varare misure che aiutino le nostre imprese e i nostri agricoltori contro il caro-energia. Serve un intervento immediato con le risorse extraregionali: lo si può e lo si deve fare subito”.
Nel corso della videointervista il candidato alle prossime elezioni regionali in Sicilia ha poi dichiarato: “Sono assolutamente convinto che il ponte sullo Stretto si debba realizzare. L’insularità si riflette negativamente sulla competitività delle imprese siciliane. Occorre avere un approccio contemporaneo: migliorare la rete stradale, per la quale abbiamo le risorse, e puntare al ponte che consentirebbe di cucire una ferita tra la Calabria e la Sicilia, che è anche una ferita tra l’Europa e l’Africa”. Ad affermarlo è stato il candidato del terzo polo alla presidenza della Regione Siciliana, Gaetano Armao, in una videointervista alla Dire.
Per quanto riguarda le problematiche della sua terra il vice presidente della Regione Siciliana ha invece dichiarato: “Il tema della mafia non è stato risolto. C’è un clima di illegalità crescente. Quella illegalità che, per fortuna, non è fatta di grandi azioni criminose ma che viene tollerata: la politica è distratta e indifferente”.
Per il candidato a Palazzo d’Orleans: “La mafia è stata sconfitta fortunatamente nella sua azione bellica contro lo Stato – aggiunge – ma ancora controlla in interi quartieri lo spaccio, il racket e la prostituzione. Per questo motivo – aggiunge Armao – bisogna tenere altissima la guardia”. La criminalità organizzata “punta inoltre ai soldi pubblici derivanti dai trasferimenti europei e dal Pnrr: si tratta di circa 50 miliardi nella sola prossima legislatura – conclude – e per questo bisogna stare molto attenti e dettare le regole d’ingaggio affinché la politica si blindi rispetto ai tentativi di intrusione di pezzi della criminalità”.
Quello di Tecnè sulle intenzioni di voto dei siciliani alle prossime elezioni regionali “è solo uno dei sondaggi che girano: l’area di centro ha una sua configurazione e a nostro modo di vedere è ancora sottostimata”. Il candidato del terzo polo in Sicilia, Gaetano Armao, commenta così con la Dire il sondaggio realizzato da Tecnè per il Tg5 che lo accredita di una percentuale tra il 3 e il 5 per cento. “Il centro si sta ricomponendo e dalla Sicilia partirà una grande spinta per ricostituire quest’area”, conclude Armao.
E sugli avversari politici Armao è certo che: “Nel centrodestra ci sono fratture ancora evidenti e che non si saneranno, anzi riesploderanno all’indomani delle elezioni”. “Il dramma del centrodestra, che è una delle cose che mi hanno convinto a lasciarlo, è l’incapacità di fare riforme: non perché il governo non le proponesse ma perché in Assemblea regionale siciliana si bloccava tutto”, aggiunge Armao.
Il vice presidente della Regione Siciliana cita poi alcune riforme rimaste al palo: dai rifiuti alle opere pie, passando per i consorzi di bonifica. “Tutto fermo e bloccato dalle lotte e dalle vendette di un centrodestra che ormai ha perso per sempre il suo equilibrio e non ha più capacità di trovare sintesi”, chiosa Armao.
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