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Sit-in delle mamme coraggio a Montecitorio: “Dl contro i prelievi coatti”

Contro la sindrome da alienazione parentale, spesso utilizzata per determinare l'affido dei minori o l'allontanamento dei bambini in strutture residenziali. Il presidio verrà replicato anche domani

Pubblicato:30-08-2021 19:18
Ultimo aggiornamento:01-09-2021 15:19

sit in mamme coraggio
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ROMA – Mamme coraggio in piazza questo pomeriggio davanti Montecitorio per protestare contro la Pas, la sindrome da alienazione parentale spesso utilizzata nei tribunali per determinare l’affido dei minori o l’allontanamento dei bambini in strutture residenziali. Il presidio, che verrà replicato anche domani, è organizzato da mamme e associazioni come Verità Altre e Maison Antigone. “Basta con la sottrazione dei nostri figli”, gridano le mamme giunte da varie parti d’Italia. Sotto accusa non solo la Pas, già censurata a maggio dalla Cassazione che l’ha definita una ‘teoria nazista’, ma anche il metodo con cui vengono praticati questi allontanamenti. Si ripetono infatti le cronache di minori barricati per giorni in casa e infine sottratti contro la loro volontà dalla forza pubblica.

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Serve un decreto legge immediato e urgente– sottolinea Giada Giunti, vicepresidente Verità Altre e mamma coraggio– questo è un dramma del secolo. Non è credibile assistere a bambini alzati di peso e portati via con violenza dalle braccia di un genitore che li ama. Non si può più accettare, dobbiamo dire basta ai prelievi coatti”.


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Le fa eco Simonetta Nocera, mamma di Laura Massaro, altra icona delle mamme coraggio. “Basta con questi provvedimenti scandalosi- sostiene- mia figlia oggi non è potuta venire per stare col bambino. Non può più uscire di casa da tre mesi perché ha paura di essere prelevato, ha passato tutta l’estate in casa perché poliziotti in borghese potrebbero portarlo via e non è più voluto uscire”.

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MAMMA CORAGGIO LIVORNO: “RELAZIONI FALSE CTU PER STRAPPARMI 2 FIGLI

 “Sono entrata quattro anni fa nella casa Sonrisa di Stiava a Massarosa (Lucca) per una psicosi post-partum, che in realtà era una depressone post-partum. In breve tempo mi sono ritrovata senza i miei due bambini” che ora hanno 6 e 4 anni. “Mi sono stati sottratti, dicono che non sono idonea per tenerli, e a loro è stato raccontato che i genitori erano morti“. Comincia così il racconto di Raffaelina Lambardi, 25enne di Livorno, anche lei in piazza questo pomeriggio davanti Montecitorio per protestare insieme alle altre mamme coraggio contro i prelievi coatti dei minori e l’utilizzo della sindrome di alienazione parentale (Pas) per determinare gli affidi dei bambini.

Raffaelina, che già proviene da un contesto familiare molto fragile, si sente vittima “di un sistema ingiusto”. Entrai in quella casa per un percorso di riabilitazione che sarebbe dovuto durare tre settimane“. Invece quel periodo si rivela l’inizio della fine: madre e piccoli vengono separati. “Sono stata tre mesi là dentro- racconta- poi i miei figli sono stati trasferiti nella Casa dei Piccoli di Viareggio per circa due anni, infine sono stati affidati ad una coppia di insegnanti. Al momento non so dove si trovino”.

Dalla Ctu letta da Raffaelina, emerge che alla bambina di 6 anni è stato detto che nonni e genitori erano morti. “La bambina lo avrebbe riferito alla signora affidataria- spiega Raffaelina- che lo ha detto alla psicologa. La signora affidataria ha spiegato alla bambina che eravamo vivi, ma lei insisteva a dire che siamo morti”. La vicenda è ora nelle mani dell’avvocato Francesco Miraglia, già noto per essersi occupato di casi di sottrazione di minori. “Siamo in Cassazione in attesa di risposta, forse per settembre-ottobre potrei sapere qualcosa”, spiega la 25enne che non si dà pace. “Sono due anni che non vedo i miei bambini. Al maschio di 4 anni hanno cambiato il nome già dalla nascita. Come immagino il futuro dei miei bambini? Non lo so, senza una mamma perché credono che io li abbia abbandonati. Secondo me questa è un’adozione programmata“, conclude.

LEGALE LAURA MASSARO: “PRESENTATI RICORSO E RICHIESTA SOSPENSIVA

“Abbiamo presentato il ricorso in Cassazione ed è stata presentata l’istanza di sospensiva presso la Corte d’Appello poiché la Cassazione non provvede sulla sospensione dei provvedimenti. L’udienza è stata fissata dal 21 settembre, ci auguriamo che finalmente venga concessa questa sospensiva”. Lo spiega all’Agenzia Dire Lorenzo Stipa, l’avvocato di Laura Massaro.

La donna si è vista togliere la responsabilità genitoriale e il figlio, ora undicenne, rischia di essere prelevato con la forza da un momento all’altro. “Speriamo venga data un po’ di serenità a questa famiglia”, spiega il legale presente al sit-in davanti Montecitorio.

“Dal 4 giugno- continua l’avvocato- la famiglia è in pena perché il piccolo rischia di essere allontanato. Con la sospensiva potrebbero avere un po’ più di respiro e potrebbero finalmente aspettare l’esito definitivo della Cassazione, che speriamo faccia giustizia”. Nel frattempo “siamo qui per chiedere un confronto con le Istituzioni affinché agiscano e prendano provvedimenti seri contro questi prelievi forzati dei bambini. È uno scandalo che riguarda purtroppo molti Paesi- sottolinea l’avvocato- ma è sempre più frequente nel nostro Paese, i numeri della Commissione fanno abbastanza spavento. Il fenomeno è emerso e ora vanno prese contromisure, non sia solo un’indagine statistica che non porta ad alcun risultato”, conclude Stipa.

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