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Voleva mandarli a lavorare in Russia, ora chiede loro recapiti per aiutarli e nessuno glieli dà

Succede a Sassuolo, nel modenese, dove il sindaco un mese fa aveva suggerito ai lavoratori di spostarsi in Russia per non perdere il lavoro dell'azienda in crisi

Pubblicato:30-08-2019 13:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:39

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BOLOGNA – Per non far perdere loro un lavoro aveva ‘suggerito’ che da Sassuolo si trasferissero in Russia. E ora che vorrebbe fornire i loro nominativi a chi sarebbe disposto ad assumere, nessuno gli rivela i recapiti degli operai. Succede al sindaco leghista di Sassuolo, in provincia di Modena, Francesco Menani. Che dice di essere deciso a non desistere.

E’ l’ultimo capitolo di una crisi aziendale scoppiata questa estate. La storia è questa. La sede modenese di un importante gruppo metalmeccanico chiude i battenti? “Gli operai vadano a lavorare in Russia“. Il suggerimento, dal sapore ‘ancien regime’, era appunto del sindaco Menani, eletto a maggio scorso, e a fine luglio ha fatto saltare sulla sedia i sindacati e sollevato un polverone di polemiche. I 54 lavoratori della Martinelli Ettore, per fortuna, non dovranno andare a Mosca (dove si trova l’ultimo stabilimento attivo del gruppo) per sbarcare il lunario, visto che proprio ieri al ministero del Lavoro è stato raggiunto l’accordo che sblocca la cassa integrazione straordinaria per un anno, nel corso del quale si spera di poter trovare un acquirente per l’azienda e ricollocare parte dei dipendenti.

Polemica chiusa? Macchè. Il botta e risposta tra la Fiom e il primo cittadino (che nei giorni scorsi rivendicava sui social la “cacciata” dei mendicanti dal centro della città delle piastrelle e partecipa con la polizia locale a pattugliamenti notturni) è andato avanti. E Menani, che al tavolo della trattativa sindacale aveva avanzato l’ipotesi del trasferimento degli operai all’ombra del Cremlino (“era un’idea, una possibilità in mezzo a tante altre”, assicurò), oggi si lamenta perché, pur avendone fatto formale richiesta, nessuno dei lavoratori gli ha fatto avere i suoi recapiti perché possa, come si è impegnato a fare, segnalare alcuni nomi a imprenditori interessati ad assumere.


“Dopo aver ottenuto l’elenco dei lavoratori ancora dipendenti dell’azienda, ho chiesto i recapiti perchè alcune altre aziende si sono dichiarate disponibili ad assumerli: nessuno me li ha forniti. Mi chiedo se la questione sia risolvere il problema o ‘chi’ lo risolve. Siccome conosco personalmente alcuni di loro, a breve otterrò comunque i recapiti e continuerò a farmi da tramite con le aziende del territorio”, prometteva Menani. La Fiom, tuttavia, non gli ha perdonato l’uscita sulla Russia.

“Ci auguriamo che il sindaco sappia gestire i problemi della cittadinanza, meglio di quanto abbia fatto sul tavolo sindacale. L’accordo di oggi è la riprova che si possono trovare soluzioni senza dover fare 2.500 chilometri per andare a lavorare in Russia, come proposto dal sindaco di Sassuolo”, l’uno-due del sindacato dopo l’annuncio dell’accordo per la cigs. “Sono state dette molte falsità su di me, ma non mi preoccupo: io ho ben chiaro l’obiettivo finale da perseguire e continuerò a farlo”, ha ribattuto Menani.

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