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Spending review, Osla: 109 raccomandazioni da riprendere

Visto che la politica è al lavoro per tracciare i programmi per la prossima legislatura, gli imprenditori suggeriscono di riprendere in mano la relazione della commissione tecnica sulla spending review

Pubblicato:30-08-2016 15:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:01

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SAN MARINO – La spending review dei “faremo” diventi un “fatto”. Lo chiede Osla, organizzazione sammarinese degli imprenditori, dal momento in cui le forze politiche sono al lavoro per tracciare i programmi per la prossima legislatura, infatti “sarebbe bene riprendere in mano la relazione” redatta dalla commissione tecnica sulla spending review e “riportare la barra del timone sulla voce risparmi” nel settore pubblico. In una nota, Osla ricorda le 278 pagine di relazione, depositata il 31 maggio 2013, contenenti “indicazioni molto circostanziate sui centri di costo del personale Pa e ben 109 raccomandazioni su come procedere per risparmiare“. Di quel documento invece “se ne dimenticano la finanziaria del 2013- lamentano gli imprenditori- e tutte quelle successive”. Non basta per Osla aver raggiunto la parità di bilancio e una diminuzione del personale pubblico di 500 unità, in gran parte relativa “a pensionamenti cui non è seguita sostituzione”.

Alla luce di quel testo in larga parte disatteso, “non è tollerabile, né politicamente, né eticamente- manda a dire Osla- che si continui a dire che i soldi non ci sono, ma che si continui a spenderli senza un progetto preciso“. Gli imprenditori di via Bonaparte chiedono quindi tagli “non lineari, ma funzionali, magari chiedendo sacrifici in proporzione all’entità dello stipendio e andando a considerare non solo la Pa, l’Iss e il settore pubblico allargato, ma anche tutti gli enti partecipati dallo Stato”, dove “ci sono dirigenti e funzionari- punta il dito Osla- che prendono più di un capo di Stato”. E ancora: “In un quadro complessivo di riforma- suggerisce l’associazione- oltre alla parte retributiva, bisognerebbe andare a rivedere anche quella normativa, eliminando privilegi ormai anacronistici e introducendo concetti come quello della redditività e della produttività”.


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