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Dall’Emilia-Romagna 230.000 euro per le riserve Unesco: Delta del Po e Appennino

Centomila euro andranno all'Appennino tosco-emiliano e gli altri 130.000 al Delta del Po

Pubblicato:30-08-2016 13:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:01

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BOLOGNA – La Regione Emilia-Romagna investe 230.000 euro per promuovere le nuove Riserve della Biosfera Unesco del territorio, ovvero l’Appennino tosco-emiliano e il Delta del Po. Lo ha annunciato oggi il presidente Stefano Bonaccini che a Langhirano (Parma) ha aperto i lavori del convegno “Biosphere reserves branding through high quality products and gastronomy”, organizzato dall’Unesco in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e la Regione. In particolare 100.000 euro andranno alla Riserva della Biosfera Unesco Appennino tosco-emiliano e 130.000 a quella Delta del Po.

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“Siamo di fronte a realtà che possono essere volano di uno sviluppo di qualità e pienamente sostenibile- ha sottolineato Bonaccini- a un anno dal riconoscimento Unesco, confermiamo con questo finanziamento l’impegno concreto della Regione per territori dotati non solo di una straordinaria ricchezza ambientale e paesaggistica, ma anche di importanti tradizioni enogastronomiche”. In queste zone, infatti, nascono prodotti Dop e Igp, “famosi nel mondo, realizzati nel rispetto di rigorosi disciplinari”, e qui “siamo di fronte a un potenziale importante che va sostenuto con politiche adeguate di promozione e valorizzazione. Innanzitutto sul piano turistico”.

A SETTEMBRE 2017 NEL DELTA DEL PO IL RADUNO MONDIALE DEI GIOVANI

Il riconoscimento Unesco, è la considerazione del presidente, “si sposa perfettamente con questi obiettivi: coniugare crescita economica, difesa dell’ambiente e tradizioni rurali”. Il prossimo appuntamento sul tema è il raduno mondiale di giovani nei territori del Delta del Po a settembre 2017. ll Programma Mab (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’Unesco negli anni ’70 per contrastare la perdita di biodiversità e promuovere uno sviluppo sostenibile, mettendo al centro l’educazione e la formazione, coinvolgendo le comunità locali e sperimentando politiche di sviluppo innovative.

di Angela Sannai, giornalista professionista

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