Taylor Swift, arriva la docuserie che racconta la lotta contro l’ex discografico

Lo scontro da 300 milioni di dollari che ha diviso l'industria musicale. Dall'1 agosto su discovery+

Pubblicato:30-07-2024 12:41
Ultimo aggiornamento:08-08-2024 11:26
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ROMA -Dopo il racconto dei divorzi tra Johnny Depp e Amber Heard e tra Kim Kardashian e Kanye West su discovery+ arriva la docueserie in due episodi (della durata di un’ora ciascuno), che ripercorre la lotta tra Taylor Swift e il suo ex discografico Scooter Braun: un scontro da 300 milioni di dollari che ha diviso l’industria musicale.

La faida è iniziata nel 2019 quando l’imprenditore e talent manager di alcuni dei più famosi artisti musicali (tra questi Justin Bieber e Ariana Grande) ha acquistato la Big Machine Records, l’etichetta discografica che ha pubblicato i primi 6 album della cantante dei record, diventando di fatto il proprietario della musica di Swift. Da qui la scelta della cantautrice di incidere nuovamente i suoi dischi per riappropriarsi dei suoi master. Con una copertura mediatica mai vista prima per una trattativa d’affari, la storia si è trasformata in quello che alcuni sostengono essere un tipico esempio di sfruttamento delle donne nell’industria dell’intrattenimento, mentre altri sostengono che Taylor abbia istigato la sua fanbase al solo scopo di riformulare un accordo che non le piaceva.

Dall’1 agosto su discovery+, il primo episodio di ‘Taylor Swift vs Scooter Braun: Bad Blood’ si apre con il cercare di capire cosa ha reso Taylor l’artista musicale più celebre della sua generazione. Brian Mansfield, giornalista e suo amico da Nashville, racconta della Taylor quindicenne. “Taylor ha continuato a crescere insieme ai suoi fan, ma al tempo stesso ha iniziato a conquistare quella tipologia di pubblico che quando era ancora un’adolescente non le aveva mai prestato attenzione e così, non solo è riuscita a fare il salto da popstar adolescente a grande star della musica adulta, ma è, addirittura, diventata ancora più grande”. Secondo lui, è stata questa autenticità a far sì che i suoi fan le rimanessero accanto: “ha trovato un modo per entrare in contatto con persone che avevano appena iniziato ad ascoltare la sua musica e trasformarle in ammiratori che hanno iniziato a considerarla un’amica”. Zack Hourihane, suo grande appassionato e conduttore di podcast, aggiunge: “Taylor Swift è la migliore amica del mondo” e le attribuisce “un’abilità unica come autrice e interprete nel raccontare qualcosa di molto personale e farlo sembrare generale o universalmente valido “. Come spiega anche Alex Goldschmidt, suo fan e amico “nella sua carriera è sempre stata attenta a gratificare […] i fan e a sorprenderli e, quando è stato possibile, è stata presente nei momenti importanti per dimostrare il legame e l’amore che sentiva per loro”.

Taylor è stata estromessa dal suo stesso catalogo musicale e presa alla sprovvista dalla sua casa discografica, che non le ha lasciato altra scelta se non quella di rivolgersi ai suoi fan per ottenere supporto? Il punto è stato sollevato da Goldschmidt che dice: “Quando canta di qualcosa di veramente straziante o triste, vorresti afferrare un forcone e dire: “Chi ha fatto del male a Taylor?”. Mentre la battaglia legale che minacciava la sua carriera cresceva, il giornalista di Vice, Zing Tsjeng, elogiava la capacità artistica di Taylor, “di trasformare qualcosa che per la maggior parte delle persone è una situazione davvero incomprensibile, incredibile, come quando ci si trova a lottare contro un consiglio di amministrazione e contro un’etichetta musicale, in qualcosa molto condivisibile: ‘Ho fatto le canzoni, le ho create, le ho scritte, le ho cantate, mi merito di possederle'”.

La battaglia di Taylor è stata una presa di posizione contro lo sfruttamento e la lotta per ciò che è giusto? Il giornalista del LA Times, Mikael Wood, afferma che: “Le donne sono il motore dell’industria musicale. Sono quelle che generano più passione, che vendono più dischi, che vendono più biglietti per i loro concerti, eppure l’industria musicale, come molte altre, è generalmente gestita da uomini”.

La seconda parte del documentario esplora la versione dei fatti secondo il punto di vista di Scooter Braun. Il giornalista di Vice, Zing Tsjeng, all’inizio del secondo episodio afferma: “Penso che tutto quanto si riduca a capire da che parte stare. Se ti schieri dalla parte di Scooter, Taylor è solo qualcuno che utilizza la sua fanbase, per passare come vittima e distruggere un accordo che, a detta di tutti, è finanziariamente e commercialmente valido”.

La docuserie – attraverso interviste inedita ad avvocati, giornalisti e persone vicine a Swift e Braun – esaminerà i due fronti opposti della questione. Da una parte Swift che ritiene di non essere stata consultata per la vendita e che le sia stato impedito di ricomprare i suoi master, dall’altra Braun secondo cui l’artista si è rifiutato di negoziare, generando una faida pubblica e aizzando i suoi fan contro di lui. Lo show sarà l’occasione per raccontare le dinamiche di potere nel mondo della musica attraverso la battaglia personale di Taylor Swift.

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