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Ambulante nigeriano ucciso in centro a Civitanova Marche. Letta: “Ferocia inaudita”. Salvini: “Manca certezza della pena”

Il 39enne Alika Ogorchukwu è stato ucciso a mani nude venerdì in pieno giorno in corso Umberto I dall'operaio 32enne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, poi arrestato

Pubblicato:30-07-2022 13:28
Ultimo aggiornamento:30-07-2022 17:31
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bambina 16 mesi
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ANCONA – “Insieme al dolore e al profondo cordoglio per la famiglia di Alika è necessario ribadire anche la ferma condanna di un gesto di folle e inaudita violenza, che non ha alcuna giustificazione e che lede tutti i marchigiani”. Queste le parole del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, su quanto successo venerdì a Civitanova, dove un ambulante nigeriano di 39 anni, Alika Ogorchukwu, è stato ucciso nel primo pomeriggio in pieno centro, in corso Umberto I, dall’operaio 32enne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo. La vittima lascia la moglie e un figlio di 8 anni.

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LA DINAMICA DELL’OMICIDIO DI CIVITANOVA MARCHE

L’aggressore ha inseguito la vittima, l’ha colpita con una stampella, l’ha fatta cadere, poi ha continuato a infierire a mani nude fino a provocare la morte dell’ambulante. Ferlazzo è stato arrestato in flagranza di reato ed è accusato di omicidio volontario e rapina, perché dopo l’aggressione ha anche sottratto il cellulare alla vittima.


Alla base dell’aggressione conclusa in tragedia potrebbero esserci apprezzamenti della vittima alla compagna dell’operaio o una elemosina troppo insistente. Ogorchukwu è stato colpito più volte con la sua stessa stampella. Molte persone hanno assistito alla scena e qualcuno l’ha anche ripresa con il telefonino, ma nessuno è intervenuto per separare i due.

Proprio il fatto che l’omicidio si sia consumato nella via principale della cittadina ha agevolato l’attività
investigativa
, come è stato spiegato stamane nella conferenza stampa in commissariato. Oltre ai numerosi testimoni, infatti, sono state visionate le immagini del sistema di videosorveglianza del Comune: in quel tratto sono numerose le telecamere presenti.

I PRECEDENTI DI VIOLENZA CONTRO STRANIERI NELLE MARCHE

Dopo che si è diffusa la notizia dell’omicidio di Ogorchukwu, sono riemersi i fatti di cronaca nera che hanno visto protagoniste le Marche negli ultimi anni: dagli spari contro i migranti di Luca Traini a Macerata nel 2018 all’omicidio di Emmanuel Chidi Nnamdi, anche lui nigeriano, a Fermo nel 2016. Ma le Marche, assicura il governatore Acquaroli, “sono una terra accogliente e solidale: un fatto come quello di ieri è inaccettabile per la nostra comunità ed è completamente estraneo alla nostra cultura“.

LA REGIONE MARCHE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Il presidente della Regione invoca “tolleranza zero rispetto alla violenza, in ogni forma, con l’impegno sinergico di tutte le istituzioni. La Regione Marche chiederà di costituirsi parte civile nel procedimento che si aprirà, per difendere l’identità, i valori e l’immagine dei marchigiani e delle Marche. Siamo da sempre una comunità solidale, inclusiva e vogliamo rimanere tale, con l’impegno di tutti”, conclude Acquaroli.

LETTA: “SGOMENTI DA FEROCIA INAUDITA E INDIFFERENZA DIFFUSA”

“L’assassinio di Alika Ogorchukwu lascia sgomenti. La ferocia inaudita. L’indifferenza diffusa. Non possono esserci giustificazioni. E nemmeno basta il silenzio. L’ultimo oltraggio ad Alika sarebbe quello di passare oltre e dimenticare“. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, commenta su Twitter i fatti di Civitanova Marche.

SALVINI: “FOLLE UCCIDERE E MORIRE COSÌ, PENA SIA MASSIMA POSSIBILE”

“Folle uccidere e morire così. Spero che la pena sia la massima possibile. Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega, a margine di un evento alla stazione di Milano. “Se aggressore e aggredito hanno questo o quel colore di pelle” non è il tema, per il leader del Carroccio. “Il problema è che ci sono episodi di delinquenza e di criminalità anche in pieno giorno ormai in tutta Italia. Non è possibile, manca anche la certezza della pena”.

“Se per un presunto apprezzamento uno ammazza un altro vuol dire che siamo arrivati a un momento in cui o intervieni o è finita – aggiunge Salvini -. Non andrò a Civitanova perché se vado sbaglio e vengo strumentalizzato. L’impegno perché il responsabile sia punito da parte mia è totale”.

FRATOIANNI: “È L’ESITO DI UNA PROPAGANDA TOSSICA”

“Il brutale assassinio di Civitanova non è solo il risultato di una isolata follia criminale. Fermo e poi Macerata sono lì a ricordarcelo”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “Inondare la nostra società di propaganda tossica – prosegue il leader di SI – fatta di istigazione a farsi giustizia da soli, di pregiudizi sul colore della pelle e su ogni differenza, di indifferenza ed egoismo e portata alle estreme conseguenze prima o poi scatena la violenza fino all’omicidio su un marciapiede, a disposizione dell’obiettivo degli smartphone“.

Ora “non basta chiedere giustizia e una pena esemplare per un assassino, serve ricostruire un linguaggio e una cultura. E occorre impedire che chi da anni lucra su questa narrazione – conclude Fratoianni – la smetta. Prima che sia troppo tardi”.

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