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Il ministro D’Incà e l’ex capogruppo alla Camera Crippa lasciano il M5S: “Sbagliato non votare la fiducia a Draghi”

Due addii eccellenti in casa pentastellata: il ministro per i Rapporti con il Parlamento e l'ex capogruppo alla Camera lasciano e accusano: "Non ci riconosciamo più nel Movimento"

Pubblicato:30-07-2022 12:20
Ultimo aggiornamento:30-07-2022 18:02
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ROMA – Arrivano due addii eccellenti in casa M5S. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, e l’ex capogruppo alla Camera, Davide Crippa, annunciano la loro scelta di abbandonare il Movimento 5 Stelle, proprio nel giorno in cui il fondatore e garante dei pentastellati Beppe Grillo dal suo blog parla degli esponenti “caduti e contagiati dagli zombie”.

D’INCÀ: “LA MIA STRADA E QUELLA DEL M5S NON PIÙ SOVRAPPONIBILI”

“Dopo 12 anni, lascio il Movimento 5 Stelle. Con profondo rammarico e dolore personale, le nostre strade non sono più sovrapponibili – spiega il ministro D’Incà -, il solco che si è scavato in questi ultimi mesi non mi consente di proseguire in questa esperienza, per coerenza con le idee e con i valori che ho portato avanti a livello nazionale e locale e che intendo continuare a sostenere”.

“Ho riflettuto molto in questi giorni sulle motivazioni e le conseguenze della caduta del governo Draghi e non posso che prendere atto delle insanabili divergenze tra il mio percorso e quello assunto nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle, che oggi lascio- ricorda il ministro per i Rapporti con il Parlamento – Avevo spiegato nelle sedi opportune e anche pubblicamente i rischi ai quali avremmo esposto il Paese in caso di un non voto di fiducia nei confronti del governo Draghi”.


D’INCÀ: “IRRESPONSABILE NON VOTARE LA FIDUCIA A DRAGHI”

Per D’Incà, tra i più attivi in casa M5S per scongiurare la crisi nei giorni caldi che hanno portato alle dimissioni di Draghi, non votare la fiducia all’esecutivo è stata “una decisione a mio giudizio irresponsabile che non ho condiviso e che ho cercato di evitare fino all’ultimo istante lavorando dall’interno del Movimento 5 Stelle, con la speranza che prevalesse una linea di ragionevolezza e con l’unico obiettivo di mettere in sicurezza il Paese, proseguire con le importanti riforme che abbiamo realizzato in questi mesi e ottenere le relative risorse economiche, grazie alla spinta del Movimento”.

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D’INCÀ: “ADDIO CAMPO LARGO? IO AVEVO AVVISATO…”

“Avevo anche avvisato – prosegue il ministro – sul rischio di una inevitabile frattura a cui avremmo esposto il nascente campo progressista, dopo un lavoro che aveva coinvolto anche i territori da più di due anni fino alle ultime elezioni amministrative di giugno. Purtroppo – conclude Crippa – hanno prevalso altre logiche e altri linguaggi che non possono appartenermi“.

CRIPPA: “COSTRETTO A LASCIARE IL M5S DOPO 14 ANNI”

“Dopo ormai 14 anni di attivismo politico mi vedo costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle”. Inizia così il post Facebook con cui Davide Crippa annuncia il suo addio al M5S. Nei giorni scorsi, erano già arrivate le dimissioni dal ruolo di capogruppo alla Camera. “Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo – scrive Crippa – Non ho mai nascosto la mia divergenza di opinione con i vertici del Movimento sulla gestione del mancato voto di fiducia al Governo, che di fatto ha aperto una crisi poi cavalcata dal centrodestra per scopi elettorali“.

CRIPPA: “IL M5S È TORNATO ESTREMISTA E BARRICADERO”

Il M5S “si è evoluto tantissimo negli anni, si è trasformato in movimento politico, ha scelto di diventare un partito capace di assumere su di sé la responsabilità di governo” e “grazie a questo è riuscito ad introdurre riforme epocali”, prosegue Crippa. Oggi, però, secondo l’ormai ex grillino, il M5S “dopo aver fatto cadere il governo che aveva contributo a formare, dopo aver fatto venir meno quel progetto del campo progressista inaugurato, tra l’altro, in occasione delle elezioni amministrative di poco più di un mese fa, volge repentinamente lo sguardo indietro, recuperando un’idea di politica estremista e barricadera, dimenticando il lavoro che tutti hanno svolto e che siamo stati chiamati a portare avanti per sostenere l’azione di ben tre governi con differenti apporti da parte delle forze politiche presenti in Parlamento”.

CRIPPA: “NON CAPISCO PIÙ IL PROGETTO POLITICO DEL M5S”

I vertici pentastellati, conclude Crippa, “hanno scelto la strada della rottura su tutti i fronti, anteponendo interessi particolari a quello generale del Paese, attraversato da una crisi senza precedenti, che va ad aggravarsi di giorno in giorno. Non comprendo più il progetto politico, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l’orizzonte comune che aveva unito il Movimento 5 Stelle in molti anni di battaglie e di impegno politico”.

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