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ROMA – Giorno e notte a Roma sotto Montecitorio, dal 2 agosto di nuovo in protesta. Ancora una battuta d’arresto per la mamma coraggio Giada Giunti, con l’ennesimo mancato accoglimento nel suo procedimento giudiziario. E allora dopo proteste, sit-in, scioperi della fame e undici rigetti, Giada, la mamma che dopo la sentenza del luglio 2019 da due anni non vede suo figlio, non si arrende e tornerà sotto Montecitorio a chiedere giustizia, rivendicando il diritto di poter rivedere suo figlio.
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Giunti settimane fa insieme alle altre mamme ‘vittime di violenza istituzionale’ con un cartello addosso ‘Mi avete strappato il cuore, non è vita senza mio figlio’ ringraziava il prefetto per aver firmato il protocollo Zeus ‘finalizzato a implementare la capacità di contenimento e gestione delle violenze relazionali e dei rischi di vittimizzazione’. Un piccolo traguardo, una sorta di cartellino giallo che avverte il soggetto maltrattante che ciò che sta accadendo non è accettabile offrendogli un trattamento da parte di una equipe di professionisti nel curare persone con problemi relazionali.
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