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Migranti, a Torino in corso lo sgombero delle ultime palazzine dell’ex Moi

Salvini esulta: "Splendida giornata per la città"

Pubblicato:30-07-2019 07:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:34
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ROMA – “Proseguono le attività del progetto MOI, nel solco già tracciato nei precedenti interventi. Stamattina sono iniziate le operazioni di sgombero e messa in sicurezza delle ultime due palazzine ancora occupate dell’area ex MOI. In questo modo, si porta ad esecuzione una fase importante del protocollo d’intesa tra la Città di Torino, la Prefettura di Torino, la Città Metropolitana, la Regione Piemonte, la Diocesi di Torino e la Compagnia di San Paolo”. Lo fa sapere il Viminale.
Nelle palazzine risiedono complessivamente circa 350 cittadini extracomunitari (143 nella c.d. ‘palazzina grigia’ e 198 in quella c.d. ‘arancione’). Le nazionalità prevalenti sono Somalia, Nigeria, Mali, Niger, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Ghana, Etiopia, Senegal”, proseguono dal ministero dell’Interno.

“Nei prossimi giorni è previsto il completamento delle operazioni di messa in sicurezza degli edifici sgomberati, onde evitare nuove, arbitrarie intrusioni. L’intervento complessivo si è reso possibile grazie ad una serie di finanziamenti del ministero dell’Interno e, da ultimo, dal contributo deliberato dalla Regione Piemonte”, concludono dal Viminale.

SGOMBERO EX MOI, SALVINI: UNA SPLENDIDA GIORNATA PER TORINO

“Avanti con gli sgomberi e il ritorno alla legalità in tutta Italia, dopo anni di attese e silenzio: oggi è una splendida giornata per Torino, dalle parole ai fatti. Il ringraziamento alle Forze dell’Ordine e alla questura in particolare, alla prefettura, al Comune ed ai privati che hanno collaborato è doveroso”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.


EX-MOI, CASTELLI: DA TORINO MODELLO ALTERNATIVO A RUSPE

A Torino con lo sgombero delle palazzine Ex Moi “è stato realizzato un modello, certamente alternativo alle ruspe, che può essere riutilizzato in tutto il Paese”. Così il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, commenta le operazioni di sgombro dell’Ex-MOI di Torino. “Gli obiettivi si possono raggiungere mettendo attorno ad un tavolo le Istituzioni, con capofila il Sindaco Chiara Appendino, a partire dal ministero dell’Interno, passando per la Regione Piemonte, Città Metropolitana, per giungere alla Diocesi, alla Compagnia di Sanpaolo ed alle realtà di Terzo Settore. E’ quello che è accaduto a Torino- spiega Castelli- Abbiamo strutturato un progetto e promosso un ‘patto etico’ tra gli occupanti e le istituzioni, con due parole d’ordine: legalità e inclusione. Ed oggi si mette la parola fine alla prima parte di un percorso, ultimando la liberazione di tutte le palazzine Ex-MOI. Ma non ci fermiamo, perché adesso tocca alla riqualificazione di un quartiere che era diventato una polveriera, purtroppo teatro di diversi episodi di cronaca, pronto ad esplodere. Non è stata liberata solo un’area, è stato realizzato un modello, certamente alternativo alle ruspe, che può essere riutilizzato in tutto il Paese. I risultati si possono ottenere ugualmente, rispettando la Legge e i diritti dei più deboli”.

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