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Presentato a Roma il progetto ‘Politico Poetico+’ di Dominio Pubblico

I giovani under 25 coinvolti nell'iniziativa sono stati invitati a concepire nuove sfide e progetti per il futuro e a scrivere 5 Lettere alla Città di Roma

Pubblicato:30-06-2022 22:15
Ultimo aggiornamento:30-06-2022 22:15

politico poetico +
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ROMA – ‘Cara città’. È questo l’incipit delle lettere che studentesse e studenti di 5 scuole hanno scritto per Roma. Gruppi di ragazze e ragazzi dell’IISS Cine Tv Roberto Rossellini, del Liceo Artistico Ripetta, del Liceo delle Scienze Umane Via dei Papareschi, del Liceo Classico Socrate e Liceo Artistico Caravillani hanno messo nero su bianco desideri, visioni e proiezioni, per raccontare la loro visione di futuro che sperano diventi presto il presente. ‘Da soli si va più veloci, ma insieme si arriva più lontano’ e allora, da una riflessione condivisa in 10 incontri laboratoriali, da gennaio a maggio 2022, hanno preso vita questi 5 scritti che toccano i temi più cari alle giovani generazioni: ambiente, lavoro ed economia, disuguaglianze, comunità ed educazione e formazione.

‘Cara città, ti scrivo, così mi distraggo un po’, e siccome sei molto speciale, più forte ti scriverò- legge Eleonora De Luigi- C’è chi ha detto che i nuovi anni porteranno delle novità, e tutti quanti stiamo già aspettando. Ci sarà collaborazione per aiutare persone di ogni età, questo si potrà fare tramite la riqualificazione degli ambienti, e ognuno come gli va potrà contribuire per creare posti sicuri e famigliari per i più bisognosi, che spesso non hanno un tetto sotto al quale dormire’. Lucio Dalla, con la sua ‘L’anno che verrà’, ha ispirato e guidato studentesse e studenti che dichiarano con convinzione un’idea di città a misura di tutti, a partire dalla scuola: ‘Dove poter imparare le lingue, la storia e le culture dei diversi popoli del mondo, e tutte le materie che si vogliano studiare, un po’ come era il Liceo di Aristotele, dove ognuno poteva studiare qualsiasi cosa, pur sempre tenendo conto delle materie fondamentali’. E quel che più conta, in tempi come questi è essere ‘comunità‘: ‘Perché anche nei momenti più difficili dobbiamo ricordarci che non siamo soli, e che soltanto insieme ci possiamo salvare’.

‘Cara città, lasciati trasportare dalle novità che possiamo offrire e portare noi giovani- legge Beatrice Marziali- Nessuno si dovrebbe spaventare quando due persone dello stesso sesso si tengono per mano. Nessuno si dovrebbe spaventare quando una persona ha delle difficoltà, motorie, intellettuali o psicologiche. Nessuno si dovrebbe mai spaventare di nessuno’. Affrontando il capitolo ‘disuguaglianze’, ragazze e ragazzi chiedono fiducia: ‘Lasciati guidare da noi con una benda sugli occhi, ti teniamo la mano. Non ti preoccupare: ti indicheremo ogni gradino, ogni pozzanghera, ogni buca ed ogni dosso; devi solo fidarti e arriverai a destinazione sana e salva. A volte un po’ di differenza fa bene, ti fa vedere il mondo da un altro punto di vista. Le differenze ci fanno capire che c’è più di quello che vediamo, o che vogliamo vedere; che c’è più di quello che sentiamo, o che vogliamo sentire. Siamo fluidi come l’acqua, e possiamo adattarci ad ogni situazione. Siamo leggeri come l’aria, e insieme a te, città, porteremo un vento che sa di cambiamento’.


VERDE, IL COLORE DELLA SPERANZA

E se il giallo e il rosso sono i colori di Roma, i ragazzi e le ragazze per la prossima stagione autunno/inverno e primavera/estate ‘rilanciano’ invece per il verde, chiaro o scuro, freddo o caldo, verde speranza: ‘Che poi- legge Anna Maria Di Franco- proprio noi romani, che ti amiamo così tanto, dovremmo essere i primi a prenderci cura di te. Ci sono già tante cittadine e cittadini che si occupano di te in maniera volontaria. Spero vivamente che possano crescere e possano aumentare in modo da poter adornare i quartieri di orti urbani, e che i parchi possano tornare a prendere vita diventando luoghi dove si può anche studiare all’aperto, cercando di cancellare i perimetri delle aule scolastiche, delle finestre, dei mattoni e del cemento. Sarebbe ora di allontanare le macchine dalle tue strade principali, e far sì che tutti debbano organizzarsi per andare a piedi o in bicicletta. O magari prendendo dei mezzi pubblici. Ma non quelli che ci sono ora, che funzionano male, traballano e prendono fuoco. Sarebbe un sogno vedere una nuova metropolitana iniziare a funzionare in meno di un anno! E non trovarti più nascosta tra i rifiuti, ma invasa da aiuole e chioschetti e da persone che ti attraversano senza più litigare e discutere. Che poi- conclude- il verde è anche un colore che ti calma, ti fa stare più sereno’.

Ma futuro vuol dire anche sapersi comportare da grandi, acquisire consapevolezza e competenze specifiche per prepararsi alle sfide di domani, ecco allora che studentesse e studenti chiedono di saperne di più in tema di lavoro e economia, burocrazia e finanza. ‘Mi capita spesso di confrontarmi con compagni e compagne di scuola e riflettere insieme a loro su quel che ci aspetta dopo la maturità- spiega Matteo Zanazzo- Saremo pronti ad affrontare tutte le sfide? A conquistare la nostra indipendenza fatta di piccoli grandi gesti quotidiani? Cose super semplici, come ad esempio pagare una bolletta, firmare un contratto di affitto o di lavoro, conoscere i diritti e i doveri che ci spetteranno in quanto lavoratori, studenti universitari, o banalmente liberi cittadini. Quasi ci vergogniamo a dirlo, ma noi di tutte queste cose non sappiano assolutamente nulla. Sappiamo però con certezza, anche grazie a chi ci è passato prima di noi, che ci piomberanno addosso da un momento all’altro. E questo ci fa paura. E allora ci chiediamo: ma non possiamo fare nulla per prepararci? E a chi possiamo chiedere una mano? Forse alla scuola, che servirebbe proprio a prepararci al mondo là fuori come cittadini autonomi e indipendenti’.

dominio pubblico

C’è poi chi sogna di tornare fra qualche anno nella propria scuola per trovarla cambiata. L’immaginazione li porta in un posto in pieno fermento dove l’educazione non sia rivolta solo alla mente e all’intelletto ma anche alla sensibilità, verso sé stessi e gli altri. ‘Lo studio, i voti e le valutazioni dei ‘prof’ in generale, sono importantissimi- dice Gabriele Antonini- ma a volte sentiamo la forte esigenza di fermarci un attimo, tutti insieme, e creare una situazione di condivisione dei propri pensieri e stati d’animo, prenderci l’una cura dell’altro; e non c’è posto migliore per farlo della Scuola. E a proposito di luoghi, chi l’ha detto che la Scuola debba essere per forza solo nelle canoniche aule che tutti conosciamo? La Scuola siamo noi, e possiamo portarcela dietro, dove e come ci pare. Abbiamo davanti, noi studenti e tutta la comunità scolastica, milioni di possibilità! Vicino ai nostri istituti, ad esempio, capita spesso che ci siano spazi in disuso o addirittura abbandonati. Lì dove ora ci sono solo polvere ed erbacce vogliamo veder sbocciare biblioteche, cineforum, spazi di studio all’aperto, bar e giardini! Vogliamo, cara Città, che la nostra diventi una scuola collaterale, in continua trasformazione, perché illuminata dal nostro entusiasmo, dai nostri ideali e dalle nostre passioni’.

IL PROGETTO ‘POLITICO POETICO +’

Vivaci, loquaci, sensibili, ricettivi, aperti al confronto ma soprattutto bisognosi di spazi e di voci: sono questi i giovani under 25 di Dominio Pubblico. Studentesse e studenti delle scuole superiori che hanno avuto l’opportunità di essere coinvolti nel progetto artistico e di cittadinanza attiva ‘Politico Poetico +’. Una rivisitazione del progetto ‘Politico Poetico’ del Teatro Dell’Argine, premio speciale UBU 2021. Dopo un’iniziale formazione intensiva sui contenuti dell’Agenda 2030 e su pratiche di ‘cooperative learning’ fornita da Teatro dell’Argine, con la partecipazione e il sostegno dell’hub di Visionary Roma, e grazie anche all’invito e al confronto con tanti ospiti e realtà attive sul territorio e impegnate nel sociale, i giovani sono stati invitati a concepire nuove sfide e progetti per il futuro, oltre che a scrivere le 5 Lettere alla Città di Roma, convocando un’assemblea e parlando in pubblico all’evento finale ‘Il Parlamento incontra la Città’. Hanno appunto letto le proprie lettere e presentato gli esiti del progetto a un’ampia platea di istituzioni e stakeholders del territorio. Presenti in posizione d’ascolto: Marta Leonori, consigliera Regione Lazio, Lorenzo Sciarretta, delegato alle politiche giovanili della Regione Lazio, Lorenzo Marinone, delegato alle politiche giovanili di Roma Capitale, Tiziana Biolghini, consigliera Città Metropolitana di Roma Capitale delegata a Cultura, Pari Opportunità e Politiche sociali, Luca Fornari, amministratore delegato ATCL e Maya Ventri, assessora alla cultura dell’VIII municipio.

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