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G20, Beasley (World Food Programme): “270 milioni di persone rischiano di morire di fame”

"La variante delta sta alimentando una tempesta perfetta per i Paesi a basso reddito"

Pubblicato:30-06-2021 19:21
Ultimo aggiornamento:01-07-2021 13:14
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ROMA – “Tutti i Paesi del mondo devono contribuire in un modo senza precedenti per aiutarci a far fronte a una situazione” che ha visto “raddoppiare le persone che sono sull’orlo di morire di fame, che sono adesso 270 milioni”; non numeri ma “essere umani con nome e cognome”. Lo ha detto oggi il direttore esecutivo del World Food Programme (Wfp/Pam), David Beasley, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri Luigi di Maio.


Beasley ha ricordato che durante la prima fase della pandemia di Covid-19 nel 2020 proprio da questa “ground zero” e “grazie al sostegno del governo italiano” il World Food Programme è stata “la più grande linea aerea del mondo mentre l’aviazione commerciale smetteva di volare”. “Abbiamo trasportato 30mila passeggeri e recapitato 150mila metri cubi di forniture essenziali, mediche e alimenti” ha ricordato Beasley, “a 450 organizzazioni in 170 Paesi”.

Il direttore ha però evidenziato che la pandemia non è finita e che anzi “la variante delta sta alimentando una tempesta perfetta per i Paesi a basso reddito“. Beasley ha chiesto “un contributo senza precedenti ai Paesi del mondo per evitare che i miliardi che ci servono oggi non diventino centinaia di miliardi” nel prossimo futuro. Il direttore del World Food Programme ha detto che l’Italia, che ospita a Roma la sede centrale della sua organizzazione, “sta facendo la sua parte” anche nel “rendere consapevoli della situazione diversi Paesi del mondo”.

DI MAIO: “PUNTIAMO SU BRINDISI, BASE ONU MODELLO

“Rilanciamo l’appello fatto oggi dal World Food Programme affinché in tutte le aree di crisi venga sempre garantito l’accesso umanitario necessario per permettere lo svolgimento delle operazioni dal punto di vista logistico e che gli aiuti arrivino sempre alle popolazioni in stato di necessità”. Così il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi di Maio, intervenuto oggi a una conferenza stampa congiunta con il direttore esecutivo World Food Programme (Wfp/Pam), David Beasley. Di Maio ha detto che dalla struttura brindisina oggi partirà un volo di aiuti diretto in Mozambico che “rappresenta un modello di soccorso basato sul multilateralismo tra Ue, Onu e ong” che “è da promuovere come prioritario per la sua efficacia”. Parlando del polo umanitario, il ministro ha detto che “la cooperazione internazionale continuerà a valorizzarlo” e a “sostenere il progetto del Wfp di rafforzare questa realtà sia per quanto riguarda la capacità di stoccaggio di beni di pronto intervento e materiale umanitario sia per quanto riguarda il potenziamento nel settore della ricerca e dell’innovazione”.


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