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Euro 2020, la ministra inglese ai tifosi: “Non andate a Roma per la partita con l’Ucraina”

La ministra dell'Economia Anne-Marie Trevelyan ricorda che in Italia è in vigore la quarantena di cinque giorni per chi arriva dal Regno Unito e la partita all'Olimpico è in programma il 3 luglio. Intanto in Italia si chiedono più controlli sull'arrivo degli inglesi

Pubblicato:30-06-2021 16:06
Ultimo aggiornamento:30-06-2021 16:06
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ROMA – “La richiesta è di guardare da casa e tifare per la squadra il più intensamente possibile. La questione è ‘la Nazionale può sentirci stando a Roma?’. Sono sicura che coglieremo al meglio questa opportunità”. Così la ministra dell’Economia, dell’Energia e della Transizione ecologica del Regno Unito, Anne-Marie Trevelyan, ai microfoni di Sky Sports Uk in vista del quarto di finale tra Inghilterra e Ucraina in programma sabato 3 luglio alle ore 21 allo stadio Olimpico di Roma. Alla base dell’invito delle autorità britanniche c’è il periodo di quarantena di cinque giorni deciso dal governo italiano per chi arriva dal Regno Unito, per provare a contrastare la diffusione della variante Delta molto diffusa Oltremanica: una misura che renderebbe praticamente impossibile ai supporter dei Tre Leoni di poter assistere dalle tribune al match.

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REGIONE LAZIO: “INFORMEREMO I TIFOSI INGLESI, MA I CONTROLLI NON SPETTANO A NOI”

“Chiediamo il rispetto della legge e attenzione rispetto alla problematica della variante Delta. Informeremo i cittadini inglesi sulle nostre regole. Questo pomeriggio le pubblicheremo in lingua inglese sui nostri social”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine della presentazione dei nuovi mezzi dell’Ares 118. Anche l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha spiegato che “la prossima tappa degli Europei di calcio porterà tifosi provenienti dall’estero a Roma il 3 luglio per la partita Inghilterra-Ucraina. Ricordo che è in vigore, per motivi di contrasto alla pandemia e alla variante Delta, l’ordinanza per la quarantena di 5 giorni rivolta a tutti coloro che provengono dalla Gran Bretagna, la quarantena deve essere rispettata”. E come fare per farla rispettare, dato che alla partita mancano ormai meno di quattro giorni, “non è un tema di cui può occuparsi la Regione. Non abbiamo compiti di controllo. La Regione Lazio chiede solo il rispetto dell’ordinanza che prevede la quarantena. Gli organismi preposti come il prefetto di Roma, che è il numero uno sulla sicurezza, e il ministro Lamorgese sono allertati per garantire il rispetto delle misure prese. Faranno tutto quello che va fatto”.


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ROSTAN: “CONTROLLI VANNO POTENZIATI”

“Bisogna potenziare i controlli sanitari in vista della partita dei quarti di finale tra Inghilterra e Ucraina allo stadio Olimpico di Roma. Non solo agli ingressi della Capitale ma anche in tutte le altre città, per evitare che qualcuno possa tentare di aggirare il rispetto della quarantena come misura preventiva per la variante Delta”. Così Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, secondo cui “è evidente che la messa a disposizione di 2.500 biglietti per la tifoseria inglese e l’impossibilità di rispettare i cinque giorni di quarantena previsti per tutti coloro che vengono dalla Gran Bretagna, considerato il fatto che il match si svolgerà sabato 3 luglio, potrebbe comportare diversi rischi per la diffusione del contagio nel nostro Paese. Nonostante l’appello del governo inglese a tifare da casa e a disertare gli spalti dell’Olimpico, non possiamo consentirci di lasciar passare chi vuole seguire la nazionale inglese a tutti i costi, cercando di aggirare i controlli”. Per la deputata del Gruppo Misto “aeroporti, autostrade e stazioni ferroviarie di tutte le principali città italiane dovranno essere accuratamente presidiate. Ricordiamo il boom di contagi tra i tifosi finlandesi di ritorno dalla trasferta di san Pietroburgo con la Russia. L’Europeo di calcio continui a essere una festa e non il nuovo veicolo di contagio in Europa”, conclude Rostan.

BASSETTI: “NESSUNA PREOCCUPAZIONE PER L’ARRIVO DEI TIFOSI INGLESI”

“Sappiamo che la variante Delta ad agosto sarà predominante anche in Italia. Oggi abbiamo un protocollo molto chiaro per chi viene e va dall’Inghilterra. Non vedo perché dovremmo preoccuparci. O decidiamo che gli inglesi non debbano più venire in Italia, con quello che ne consegue dal punto di vista economico, oppure una partita di calcio è una partita di calcio. L’Europeo itinerante è stato un bel segnale di ritorno ad una normalità, seppur controllata. È una delle poche cose giuste fatte dalle istituzioni europee in questi mesi”. Lo ha detto il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus.

ANDREONI: “EVITIAMO DI APRIRE UNA VORAGINE”

“Non bisogna commettere l’errore di proporre cose che sono sbagliate in partenza, cioè una quarantena di cinque giorni quando ne mancano quattro alla partita che si gioca sabato a Roma tra Inghilterra e Ucraina. Facciamo attenzione a quello che si dice, perché altrimenti si fanno proposte poi risibili poiché irrealizzabili“. Così alla Dire Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive (Simit). Andreoni aggiunge che “se questo è un bene supremo al quale non si può rinunciare, cioè che comunque ci sono degli impegni tali per cui tutto ciò si deve fare obbligatoriamente, allora bisogna farlo nella maniera più garantista possibile. Gli stadi sono grandi, anche in Italia sono stati aperti in momenti di pandemia ancora attiva con regole molto ferree che prevedevano il distanziamento delle persone. Ora si devono predisporre maggiori controlli e far entrare gli spettatori da posti diversi, anche perché lo stadio consente di distribuire le persone in maniera molto amplificata“. Secondo il direttore scientifico della Simit, è comunque necessario cercare di avere più dati possibili su chi assisterà all’incontro, da chi ha il Green Pass fino alla richiesta del tampone prima dell’ingresso all’Olimpico o all’esecuzione del tampone antigenico diretto rapido a coloro che non presentano il Green Pass o un tampone effettuato. Andreoni spiega infatti che “se questo è un boccone amaro che dobbiamo ingoiare e se questa partita si deve ormai disputare, e lo dico senza ironia, dobbiamo investire al massimo per non assistere alle scene che abbiamo visto in televisione in questi giorni, con stadi stracolmi di gente che comprensibilmente urla, si abbraccia e si bacia. Tutto questo deve essere ridotto al massimo, altrimenti chiudiamo una falla e apriamo una voragine. Cerchiamo dunque di fare il massimo dentro casa nostra per poi invece permettere che accadano le cose più sbagliate sotto l’aspetto epidemiologico”, conclude Andreoni.

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