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Migranti, Fanuli (Lega): “Ue è sovranista e Italia subisce, il problema è l’assenza di regole”

L'intervista a Eloisa Fanuli, dirigente per il Lazio del partito del segretario Matteo Salvini

Pubblicato:30-06-2021 15:41
Ultimo aggiornamento:30-06-2021 16:09
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ROMA – Più che di quello della Lega, o dei Paesi del gruppo di Visegrad, sarebbe meglio parlare di “un sovranismo dell’Europa“, che “impone l’accoglienza incontrollata e ingestibile“. A sostenerlo Eloisa Fanuli, dirigente per il Lazio del partito del segretario Matteo Salvini. L’occasione di questa valutazione sulla politica europea in fatto di migrazione è stata un’intervista nella sede romana dell’agenzia Dire. “Secondo me è più efficace parlare di sovranismo dell’Europa che di quello della Lega- ha detto Fanuli- visto che non siamo noi che siamo in grado o abbiamo la volontà di respingere, non siamo noi che non accogliamo, ma siamo noi a subire l’inazione dell’Europa rispetto alla mancata redistribuzione di chi sbarca“.

A differenza dell’Italia, ha sottolineato poi la dirigente della Lega, altri Paesi europei, come “la Spagna, schierano l’Esercito“. Un riferimento questo alle forze armate schierate da Madrid il mese scorso nell’enclave marocchina di Ceuta a fronte dell’arrivo di migliaia di migranti, per lo più a nuoto, nel giro di poche ore. In Italia, invece, “siamo mandati a processo per tentare di fermare gli sbarchi in un Paese che, in virtù della sua posizione geografica e strategica, è destinato a essere sempre meta di arrivo dei migranti”.

 “Controllo, regolarizzazione, rispetto delle leggi e della religione del Paese ospitante”: queste, secondo la dirigente della Lega nel Lazio Fanuli, le parole chiave per fare della migrazione un fenomeno “gestibile” nel nostro Paese e in tutta Europa. “Una migrazione equa, controllata e distribuita sul territorio è la cosa più intelligente a cui potremmo pensare” ha spiegato la dirigente leghista, convinta però che sia necessario, prima di qualsiasi cosa, “essere effettivamente in grado di mettere queste persone nella condizione di trovare una collocazione reale” con l’imperativo di “imporre il rispetto di leggi e religione” e di “non concedere sostegni di sorta quando queste persone non ne hanno diritto”. Sollecitata sulle possibili strade da percorrere per facilitare la regolarizzazione del fenomeno, Fanuli ha parlato di “equa distribuzione dei migranti che arrivano con gli sbarchi tra i Paesi membri dell’Ue“, ma anche di un’accoglienza “tarata sulle effettive possibilità di fornire assistenza sanitaria, alloggi, lavoro”. Se la migrazione non è il problema, lo sarebbe però il sistema che la permette, fatto anche di “organizzazioni non sempre legittime, anche ong, che mettono in moto un meccanismo dove i migranti finiscono per essere sfruttati”. Sulle ragioni delle partenze, per Fanuli, restano poi i dubbi che molte delle persone che vengono inserite nel meccanismo dell’asilo, “non scappino da guerre, come ad esempio i cittadini del Bangladesh”.


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