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VIDEO | Carenza di medici di base in Sardegna, la protesta dei sindaci

Dopo il sit-in, una delegazione verrà ricevuta in tarda mattinata dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, e dai capigruppo

Pubblicato:30-06-2021 14:01
Ultimo aggiornamento:30-06-2021 14:02
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CAGLIARI – La Sardegna sta uscendo lentamente dall’incubo coronavirus -pochissimi i contagi giornalieri, mentre si svuotano i reparti covid- ma i problemi atavici della sanità isolana rimangono, e anzi si fanno sempre più pressanti. Uno di questi riguarda l’assistenza primaria soprattutto nelle zone interne, con la carenza di medici di base che sta generando allarme sociale. Per questo motivo, decine di sindaci stamane hanno ‘marciato’ su Cagliari, direzione Consiglio regionale, per chiedere alla politica un cambio di passo sulla sanità territoriale. “Questa è una manifestazione che non riguarda solo il nuorese, ma tutte le sedi vacanti dei medici di base, che nell’isola purtroppo hanno numeri importanti- spiega alla ‘Dire’ Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna-. Sono molti i Comuni e i cittadini che non hanno un riferimento sanitario sul territorio. Il covid ci ha insegnato che senza una sanità territoriale ridisegnata, non si va da nessuna parte. Quindi, oltre alla protesta per la situazione contingente, c’è la proposta di ricostruire insieme un senso unitario della sanità territoriale, a partire dalle case della salute e dai medici di base”.

Presente alla manifestazione delle fasce tricolori anche la sindaca di Oniferi, Stefania Piras, che lo scorso febbraio, esasperata per l’ennesimo bando alla ricerca di un medico andato deserto, aveva emanato un’ordinanza provocatoria nella quale si faceva “assoluto divieto” ai cittadini di ammalarsi. “Cosa è cambiato rispetto ad allora? Abbiamo trovato un medico per pochi mesi, che poi ha lasciato l’ambulatorio perché doveva continuare gli studi- spiega la sindaca-. I medici che vengono assegnati alle sedi carenti, spesso sono giovani appena laureati, è normale che poi ‘mollino’ per continuare gli studi. Le soluzioni? Bisogna innanzitutto risolvere il problema della sedi scoperte, tamponando l’emergenza. In seconda battuta, occorre ragionare su una riforma della medicina territoriale. Non si può pensare che le nostre comunità possano andare avanti così”. Dopo il sit-in, una delegazione di sindaci verrà ricevuta in tarda mattinata dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, e dai capigruppo.


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