NEWS:

Maria Fida Moro con gli ex M5s Cunial e Barillari: ‘R2020’ nasce senza mascherina

A Roma il battesimo per la nuova formazione politica

Pubblicato:30-06-2020 13:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:34

MARIA FIDA MORO
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Rinascita, ribellione, resistenza. Moltiplicheremo i fuochi di resistenza così che vi sia impossibile reprimerci tutti”. Nell’ampio piazzale della Città dell’Altra Economia a Roma e’ nato R2020, il “contenitore democratico, aperto e inclusivo che riunisce tutti coloro che lottano per riaffermare i propri diritti di libertà e autodeterminazione”, costruito da alcuni fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. A partire dalla deputata Sara Cunial, No Vax fermata in pieno lockdown dalla Polizia locale mentre era in macchina sulla via del Mare, e da Davide Barillari, consigliere regionale, pure lui antivaccinista ed espulso di recente dal Movimento per avere messo in rete un sito internet denominato SaluteregioneLazio, molto simile a quello istituzionale SaluteLazio.  Ad impreziosire il battesimo, la presenza di Maria Fida Moro, figlia dell’ex presidente della Democrazia Cristiana assassinato nel 1978 dalle Brigate Rosse dopo un rapimento durato 55 giorni: “Faccio parte dell’associazione del dottor Pasquale Aiese, che è anche il mio medico curante. Lui mi ha chiesto l’altro ieri di venire ed eccomi qua”. Senza mascherina, come tutte le circa 300 persone (salvo qualche rarissima eccezione) che hanno partecipato alla conferenza di lancio dell’evento e la cui unica protezione e’ stata quella nei confronti del sole. E spostandosi con le sedie sotto i gazebo non hanno rispettato la distanza di sicurezza di un metro. Fuori dall’adiacente locale di ristorazione, come vuole la legge, i cartelli dove si invita all’uso delle mascherine e al distanziamento. “Siamo tutti congiunti, un unico pensiero in un unico fine”, ha commentato sorridente Sara Cunial, espulsa nel 2019 dal Movimento per avere condiviso contenuti No Vax.

“Il M5S ha perso i suoi valori fondanti, come quello di evitare la delega e invece i parlamentari si sono appropriati di questo concetto trasformandosi in semplici ‘pigia bottoni’ delegando al capogruppo le loro decisioni e libertà- ha spiegato all’agenzia Dire- Si riparte da zero, con un nuovo concetto di fare politica ed essere società per riprogrammare azioni locali da mettere in atto sul territorio immediatamente per cambiare il nostro presente e il nostro futuro”.

Le azioni in Parlamento si muoveranno in particolare verso tre direzioni: “Sulla sovranità monetaria c’è la proposta di Pino Cabras alla quale aggiungeremo degli emendamenti per migliorarla sui certificati fiscali e quindi sulle monete complementari- ha spiegato- Sulla sovranità alimentare stiamo portando avanti una proposta di legge sull’agricoltura contadina e sul riconoscimento di queste figure di presidio del territorio. Infine c’è una nostra proposta sulla sovranità individuale, sulla possibilità di una libera scelta terapeutica”.


Una moneta locale al posto dell’euro, quindi. “Parliamo di un’economia solidale ed etica, che si avvicina ai bisogni delle persone, fatta dagli agricoltori e dagli artigiani, quella che abbiamo perso con la grande distribuzione e l’economia di scala, tornando di più all’utilizzo della moneta locale- ha detto Davide Barillari- L’euro non è fondamentale, già oggi possiamo avere una moneta locale che ci fa uscire da queste logiche europee che stanno solo danneggiando la popolazione”.

Non solo sovranità economica, alimentare e individuale. “Di sicuro a settembre porteremo i temi delle mascherine a scuola, dell’educazione scolastica e quello sul l’obbligatorietà dei vaccini”, ha aggiunto Barillari, che due settimane fa ha partecipato a un evento della Lega in Consiglio regionale, alla presenza di Matteo Salvini: “Non siamo in linea con Paragone ne’ con la Lega- ha precisato- siamo fuori da queste logiche parlamentari”.

Oltre che delusi da come è finita la loro avventura nel M5S: “Questa è un’altra cosa rispetto al 5 Stelle, con una forma di organizzazione molto più democratica, partecipativa, più aperta e raccoglie tanti consensi, anche nei delusi dal 5 Stelle- ha proseguito Barillari- Non abbiamo nessun capo ma persone che vogliono mettersi in discussione e accendere in ogni luogo un fuoco di resistenza che farà proposte su come uscire da questa crisi e rilanciare l’Italia”.

Una scelta di campo che sarebbe stata avversata anche dallo stesso Movimento: “C’è stato un attacco profondo e ben programmato contro questa iniziativa, non solo da parte dal M5S- ha accusato Sara Cunial- Tutte le forze politiche ci guardano da lontano da molto tempo perché facciamo paura. C’è un fronte comune maggioranza-opposizione ed è evidente che non c’è la volontà di cambiare nulla, per ultimo il Mes, che adesso Salvini appoggia. Ci sono parecchi parlamentari del M5S e non solo che sono imprigionati. A furia di dpcm il Parlamento è stato esautorato e il disagio che ho provato io e’ condiviso da altri”.

Tra i delusi dall’esperienza grillina c’è anche Maria Fida Moro, accolta tra gli applausi del pubblico e sul palco da Sara Cunial: “Ho grande stima per lei, che non ricordavo esistesse ma ora me la ricordo, e avevo grandissima stima del M5S mentre stava nascendo ma presto ad accorgermi che andava tutto perduto. E mi sono dispiaciuta perché aveva delle opportunità grandiose”. La sua vicenda personale si intreccia con la storia del Paese da oltre 40 anni: “L’abbandono di Aldo Moro coincide col regime nel quale siamo adesso. Intanto, perché se tornasse lo ucciderebbero altre volte e poi perché non siamo più in Paese davvero democratico”.
Per questo la figlia battagliera dell’artefice del compromesso storico col Pci ha invitato a “non restare muti a guardare. Perché non è vero che bisogna essere tanti per fare le cose, pensate a Gandhi, a Madre Teresa o San Francesco d’Assisi. E anche un po’ ad Aldo Moro, che dopo 55 giorni di rapimento (un po’ come il periodo trascorso a casa per il lockdown) e un’agonia terribile, non ha il diritto di avere ciò che hanno tutte le altre vittime del terrorismo”. E siccome il passato non si deve ripetere “per favore- ha detto rivolta al pubblico- non fate movimenti ma ‘fuochi di resistenza’, minate le strade, acchiappate le persone e obbligatele a darvi retta. Fate quelle cose terribili che fa la politica contro di noi. Riprendetevi il ruolo di cittadini. Io sono una rompiscatole, se vedo una buca non mi arrendo fino a quando non è stata ripristinata”.

Rompiscatole e controcorrente: “Perché dobbiamo avere paura proprio del Covid piuttosto che del colera, della pesta bubbonica o della malaria che è la prima causa di morte nel mondo? Non dobbiamo aver paura perché la vita è pericolosa e può succedere sempre qualcosa. Bisogna vivere nonostante tutte queste cose che succedono senza credere alle fandonie che via via vengono messe in giro. Io ne so qualcosa, basta riferirsi ai 55 giorni del ’78 per capire come è facile e difficile vivere in mezzo a una calunnia continua lontanissima della realtà”.
E ancora: “Ne ho abbastanza di questo essere imprigionata. Cosa abbiamo fatto per essere imprigionati? A fare cosa? Non ci salveranno mai la vita perché appartiene al regno della spiritualità. Non è che se siamo per sempre in casa non moriremo, non si può non morire perché siamo di passaggio, esseri interstellari momentaneamente incarnati in un corpo. E se non possiamo morire cosa ci importa del Covid o in quale modo si morirà. Io non morirei mai di Covid, voglio morire in modo più avventuroso: in un crepaccio, persa in un naufragio o cadendo da un paracadute”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it