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Arrestato finto broker, truffa milionaria con l’aiuto delle fake news

Un finto “Enfant Prodige” della finanza, che ostentava un elevatissimo tenore di vita con foto di abiti firmati e accessori di alta moda, auto di lusso, alberghi a 5 stelle o a bordo del suo (in realtà inesistente) jet personale

Pubblicato:30-06-2019 10:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:28
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ROMA – I militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di finanza hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Alex Fodde (cl. 1991), emesso dalla Procura della Repubblica di La Spezia e convalidato dal Tribunale di Como.

L’attività investigativa trae origine da una segnalazione della Consob relativa a operazioni di abusivismo finanziario eseguite dal Fodde. Costui, spacciandosi per un broker finanziario di successo, prometteva ai risparmiatori possibilità speculative a “rischio zero” per ingenti guadagni, presentandosi come amministratore di un importante fondo di investimenti svizzero che millantava di aver raccolto in poco tempo da investitori di tutto il mondo l’inverosimile somma di 850 milioni di euro.

Gli sviluppi delle indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica spezzina ed eseguite dagli investigatori del Nucleo Speciale Polizia Valutaria con il supporto dei colleghi della locale Sezione di polizia giudiziaria – hanno consentito di accertare come l’autore delle condotte delittuose, al fine di attrarre e carpire la fiducia di numerosi investitori che gli hanno poi affidato i propri risparmi nella speranza di emularne lo stile di vita, abbia diffuso false notizie sul web, attraverso articoli a pagamento mascherati da finte interviste che lo dipingevano come un “Enfant Prodige” della finanza, nonché ostentando un elevatissimo tenore di vita mediante la pubblicazione sui principali social network di foto che lo ritraevano con abiti firmati e accessori di alta moda, al volante di auto di lusso, in alberghi a 5 stelle o a bordo del suo (in realtà inesistente) jet personale.


Inoltre, come emerso dall’attività investigativa, il Fodde alimentava la sua immagine di uomo di successo con millanterie di ogni tipo, raccontate ad arte ai vari clienti da circuire: rapporti di lavoro con importanti personaggi della finanza internazionale, come l’americano Warren Buffet; conoscenze e rapporti diretti con sultani e imam (come l’Aga Khan); appartenenza a una famiglia di diplomatici; collaborazioni con la JP Morgan di Ginevra; laurea conseguita alla Università Bocconi (in realtà l’arrestato avrebbe conseguito esclusivamente il diploma di geometra).

Al solo scopo di attrarre su di sé l’attenzione mediatica, Alex Fodde ha anche pubblicizzato strumentalmente e con notevole enfasi piccole donazioni realmente effettuate nei confronti di onlus o di enti/organismi intervenuti in occasione di calamità naturali, come il terremoto che ha colpito il centro Italia nell’agosto 2016.

Nel giro di poco più di tre anni, il sedicente “genio della finanza” è riuscito a raccogliere dagli ignari risparmiatori truffati almeno 3,5 milioni di euro, in gran parte poi dissipati, effettuando ingenti spese personali, puntate al Casinò, noleggi di autovetture di lusso, soggiorni presso costose catene alberghiere, cene in ristoranti “stellati”, acquisti di gioielli nonché costose serate presso famosi locali notturni della Versilia.

Le truffe poste in essere – che hanno interessato gran parte del Nord Italia (Liguria, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia), la Svizzera e il Principato di Monaco – sono state agevolate e amplificate dalla collaborazione di procacciatori che ricercavano e convincevano i clienti a sottoscrivere i fittizi programmi di investimento ideati da Fodde, ricevendo da quest’ultimo provvigioni per l’attività svolta.

Allo stato, l’indagine viene condotta dall’A.G. spezzina per i reati di truffa aggravata, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio. Sono in corso specifiche procedure, anche di collaborazione internazionale, per il recupero dei proventi illeciti conseguiti.

Le attività d’indagine condotte dimostrano ancora una volta la costante azione della Guardia di finanza nella ricerca e repressione delle più gravi condotte illecite, a tutela dei mercati e del risparmio degli investitori, che devono poter fare affidamento sulla possibilità di interloquire con operatori finanziari autorizzati e affidabili.

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