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ROMA – “Il Pd non è di proprietà di nessuno, tornerà di moda se ripartirà dai principi della sinistra, quando finirà questa ubriacatura da sciami digitali per cui se tutti vanno in una direzione, ci vai anche tu. E via con dirette Facebook e tweet. La scomposizione del centrosinistra è iniziata così. Poi sono arrivati Salvini e Di Maio. E grazie a noi sono andati insieme al governo. Il ciclo dell’autosufficienza del Pd, iniziato con Renzi, ha portato a questa situazione. Il problema non è Renzi, ma il renzismo, un intero gruppo dirigente responsabile di quella cultura, quanto lo stesso Renzi”. Così Francesco Boccia, deputato PD, in un’intervista a Libero.
“Da Orfini, che è il presidente del partito, in giù. In questi anni- continua- hanno girato la testa dall’altra parte. Hanno ottenuto da Renzi tanto e ora gli saltano addosso e questo mi dispiace umanamente, ma hanno le stesse responsabilità politiche. Se un leader va in una direzione sbagliata, il gruppo dirigente deve dirgli che è sbagliata. Invece, pure nelle ultime elezioni politiche, nessuno ha avuto il coraggio di dirgli che sbagliava. Sentire ancora oggi miei colleghi che difendono quel ciclo, mi fa cadere le braccia. Hanno rimosso la realtà, gli errori per salvare sé stessi: fare un referendum di fatto contro gli italiani, alcune scelte di politica sociale, far passare i Cinque Stelle come i nemici del popolo, per poi regalarli a Salvini trasformandolo in un leader di destra. Tutto per salvare la loro coscienza e le loro carriere. Ma non hanno capito che è finita. Per tutti. Se non c’è una rottura sui contenuti, non si riparte”, conclude Boccia.
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