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Scrive “Trans di merda” su Whatsapp. E sbagliando lo manda proprio a lui. Parte causa per ingiurie

Il caso si è verificato a Peschiera del Garda, in provincia di Verona

Pubblicato:30-06-2017 11:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:28

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Cathy La Torre

BOLOGNA – “Questo è il trans di merda che vuole fare il mercatino“. Una distrazione, un whatsapp inviato alla persona sbagliata, cioè proprio ‘quel trans’ che vuole fare il mercatino settimanale degli hobbisti, e un consigliere comunale con delega al Commercio di Peschiera del Garda, in provincia di Verona, ora si troverà di fronte a una causa per ingiuria. A raccontare l’episodio è l’avvocato e responsabile diritti di Sinistra italiana, Cathy La Torre, che parla di una vicenda iniziata nell’aprile di quest’anno. Alessio, il trans che nel 2016 aveva partecipato a Hand made, il mercatino artigianale organizzato anche dal Comune che si svolge dalla primavera all’autunno sulle rive del lago, non viene invitato ad aderire. Ma quel mercato, spiega La Torre “è la sua unica fonte di guadagno” e l’esclusione è avvenuta “senza motivo o giustificazione”.

Quindi Alessio chiama in Municipio, chiede lumi, e gli viene risposto prima che non c’è posto, e poi che i suoi prodotti non sono al 100% artigianali, perchè fatti anche con l’aiuto del computer. “Ma Alessio usa il computer solo per una parte dei suoi lavori, il resto è fatto artigianalmente- spiega La Torre- e in ogni caso quelle che gli arrivano sono risposte informali, di ufficiale non c’è nulla”. Alessio, che comincia a sentirsi anche discriminato, caparbiamente, chiama il Comune e fissa un appuntamento col consigliere delegato per avere spiegazioni. Ma a breve gli arriva una telefonata di disdetta.

Allora Alessio, cercando sul sito dell’amministrazione, trova i contatti del consigliere, numero di cellulare compreso. E gli scrive per whatsapp, presentandosi, chiedendo il perché della sua esclusione e precisando che aveva tentato di fissare un appuntamento in Comune, poi annullato. Il consigliere insiste sul fatto che bisogna fissare un altro appuntamento, Alessio accetta e la conversazione si chiude lì. “Dopo 15 minuti, però, al mio cliente arriva quel whatsapp ingiurioso, che il consigliere, evidentemente, voleva mandare a qualcuno del suo entourage, qualcuno al quale la vicenda dell’esclusione era nota”. Ora La Torre intenterà una causa per ingiurie. Ma farà muovere anche Sinistra italiana, che “sulla questione farà un’interrogazione parlamentare“, aggiunge, chiedendo anche le dimissioni del consigliere comunale delegato al Commercio che ha inviato quel messaggio all’artigiano trans.


di Angela Sannai,  giornalista professionista

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