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Unità di biocontenimento, un’eccellenza tutta italiana

ROMA - Prima il medico siciliano Fabrizio Pulvirenti, poi l’infermiere sardo Stefano Marongiu. Per entrambi l’Aeronautica, unica insieme

Pubblicato:30-06-2015 16:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:25

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ROMA – Prima il medico siciliano Fabrizio Pulvirenti, poi l’infermiere sardo Stefano Marongiu. Per entrambi l’Aeronautica, unica insieme al Regno Unito ad avere questo tipo di unità di biocontenimento, ha messo in moto la propria squadra: 30 persone altamente specializzate e addestrate e una tecnologia d’avanguardia pronte a partire in qualsiasi momento da Pratica di Mare.

Nel cuore dell’unità di biocontenimento dell’Aeronautica Militare campeggiano le barelle isolate aviotrasportabili: sistemi a pressione negativa con filtri ad altra efficienza che impediscono la fuoriuscita di qualsiasi minima particella infettiva. Un impressionante sistema ‘sottovuoto’ ad alta resistenza che consente ogni tipo di intervento sanitario dall’esterno per l’assistenza al paziente contagiato. A spiegare all’agenzia Dire i dettagli di questa tecnologia avanzata è Marco Lastilla, tenente colonnello e medico specialista in malattie tropicali ed infettive [Prosegue nel notiziario DIRE in abbonamento]


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