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Bacio gay ‘censurato’ dalla preside all’istituto di Modena, il Pd scrive a Valditara

Arriva un'interrogazione del Partito democratico sul caso della foto di un bacio gay stigmatizzata dalla preside dell'istituto Fermi di Modena nell'ambuto di un concorso fotografico antimafia

Pubblicato:30-05-2023 15:45
Ultimo aggiornamento:30-05-2023 15:45

bacio modena giornale
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BOLOGNA – Arriva sul tavolo del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara il caso della foto di un bacio gay tra due adolescenti che ha vinto un concorso fotografico anti-mafia all’istituto Fermi di Modena e che è stata ‘censurata’ dalla preside dell’istituto, Stefania Giovannetti. A segnalare al ministro l’intervento della preside, giudicato inopportuno, è il Partito democratico.

L’immagine dello ‘scandalo’ ritrae due ragazzi darsi un bacio e faceva parte del concorso “Palermo libera tutti”: la commissione giudicante l’ha ritenuto il lavoro migliore e l’ha premiata con il “Premio libertà“. La foto voleva essere simbolica di libertà e diritti, ma era anche un riferimento al ‘bacio’ tra mafiosi. Ma la preside non era d’accordo e anzi ha puntato il dito contro questo scatto, lamentando il fatto che sarebbe stato fatto vincere per “motivi politici”. Avrebbe anche chiesto di chiudere la mostra fotografica. Il caso ha fatto discutere a Modena e la storia è stata raccontata dai giornali locali. I sindacati sono insorti e anche l’assemblea dei lavoratori dell’istituto si è scagliato contro la preside in una nota.

Sul caso, alcuni deputati di sinistra hanno scelto di rivolgersi al ministro Valditara, trovando l’episodio “spiacevolissimo” e ricordando alla preside che dovrebbe piuttosto occuparsi di cose più importanti come la riduzione degli istituti scolastici. Scrive il dem modenese Stefano Vaccari: “Voglio informare la preside del Fermi, istituto che dalla sua nascita si è sempre caratterizzato per la sua apertura culturale, innovazione, pieno inserimento nel contesto sociale e cittadino, che ho presentato assieme ai colleghi emiliani del Pd (prima firma Ilenia Malavasi) un’interrogazione al ministro Valditara relativa al dimensionamento scolastico che, grazie alla scelta fatta dal Governo in legge di Bilancio, comporterà la riduzione di molte sedi che verranno accorpate, ma anche il taglio del personale che sarà quasi dimezzato rispetto a oggi”. E poi il collegamento con l’episodio della ‘censura’: “Meglio farebbe, la preside, a occuparsi di questo tema, piuttosto che censurare la foto di un bacio omosessuale frutto di un lavoro svolto tra insegnati e studenti, o di fare paragoni fuori luogo e inopportuni per una dirigente scolastica il cui istituto ogni anno manda a Palermo classi per contribuire alla costruzione di una cultura antimafia”.


Il deputato Vaccari parla di “spiacevolissimo episodio” e insieme agli altri parlamentari esprime “piena solidarietà alla posizione espressa dall’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’istituto, che stigmatizza le ingerenze della preside e i suoi paragoni inaccettabili tra il comportamento mafioso e l’operato della giuria”. Aggiunge ancora l’interrogazione: “Visto che pare distratta da altre questioni, informo la dirigente che, secondo le prime stime, oltre 700 istituti scolastici, di ogni ordine e grado, potrebbero essere soppressi e accorpati su tutto il territorio nazionale, con un taglio dei servizi nei territori più fragili e un aumento delle disuguaglianze educative a discapito del diritto all’istruzione. Solo in Emilia-Romagna, tali norme dovrebbero comportare, rispetto al numero attuale, il taglio di 15 istituzioni scolastiche autonome per l’anno scolastico 2024/25, 17 per l’anno scolastico 2025/26 e 21 per l’anno scolastico 2026/27, con conseguenze sul futuro anche degli istituti scolastici superiori”.

Conclude Vaccari: “Tali soppressioni aumenteranno notevolmente il carico di studenti negli altri istituti, con ripercussioni negative sulla didattica degli alunni a causa dell’elevato numero di studenti per classe e sul lavoro di docenti e personale amministrativo. Nelle aree interne, la chiusura di alcune scuole, oltre a ledere il diritto all’istruzione, potrebbe causare anche la perdita di decine di posti di lavoro con conseguente impoverimento e spopolamento dei territori. Forse è il caso- consiglia il deputato dem- che la preside riveda l’agenda delle sue priorità”.

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