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M5S, appoggio esterno al Governo? In Senato non credono allo strappo di Conte

L'ipotesi di un'uscita dall'esecutivo dopo le Amministrative è considerata poco probabile da chi frequenta Palazzo Madama. Rossomando (Pd): "Sarei sorpresa, stiamo lavorando insieme". Binetti (Udc): "Sono troppo attaccati ai posti di governo"

Pubblicato:30-05-2022 20:53
Ultimo aggiornamento:30-05-2022 20:53

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ROMA – Il presidente Giuseppe Conte spinge per un appoggio ‘esterno’ al Governo da parte del Movimento 5 Stelle? In pochi a Palazzo Madama danno credito alle voci sulla possibilità di uscire dalla maggioranza dopo le Amministrative un momento dopo l’intervento in Parlamento del premier Draghi previsto il 21 giugno. Senza rompere con l’esecutivo ma valutando e votando i provvedimenti uno per uno. Una posizione netta dopo le tensioni di questi mesi su molti temi: dall’invio delle armi all’esercito ucraino, alle dichiarazioni del premier Draghi sul superbonus.

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A farla da padrone è, tuttavia, lo scetticismo e per gli alleati dem è improbabile: “Mi sembra strano – ha spiegato alla Dire la vicepresidente del Senato Anna Rossomandostiamo lavorando insieme a molti provvedimenti importanti e anche alle prossime elezioni, dove in molti casi correremo anche insieme. Sarei sorpresa”. Per l’esponente di Base riformista Andrea Marcucci, invece, si tratterebbe di una iniziativa, “profondamente sbagliata. Con la crisi in corso – ha detto – abbiamo bisogno di un Governo forte. Un allontanamento di questo tipo indebolirebbe l’esecutivo“.


Perplessità anche dal senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan: “Ritengo molto difficile che i ministri, viceministri e sottosegretari del M5S lascino il posto, ad esempio Di Maio e Sileri. Ove mai succedesse, il Governo andrebbe avanti spartendosi i posti lasciati liberi. I M5S tirerebbero la corda ma mai troppo. Anzi, io penso che già adesso stiano facendo così. Evocare l’appoggio esterno è un modo per tirare la corda, ma appunto limitandosi ad evocarla”.

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Sulla stessa lunghezza anche Paola Binetti dell’Udc, secondo la quale, è poco plausibile che i pentastellati disposti “ad abbandonare i posti di governo” per i quali “si sono dimostrati molto molto attaccati“. Inoltre, sempre secondo Binetti, “la leadership di Di Maio ne uscirebbe fortemente rafforzata a scapito dell’ex premier Conte”. La capogruppo di Leu, Loredana De Petris, liquida la questione ritenendo le voci “infondate”.

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Più possibilista invece il forzista Franco Dal Mas: “Non sarei stupito. Hanno dimostrato di esser capaci di tutto e il contrario di tutto ma non c’è da stupirsi, né da preoccuparsi. Perché sanno bene che i numeri della maggioranza sono solidi anche senza di loro. A loro come ad altri vale la pena di ricordare che di tatticismi si muore, politicamente parlando”.

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