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Bianchi: “La riforma non va verso lo smantellamento dell’istruzione pubblica”

I sindacati sulla protesta: "La scuola è il futuro del paese. Va messa al centro dei processi di sviluppo e di investimenti pubblici"

Pubblicato:30-05-2022 17:34
Ultimo aggiornamento:30-05-2022 17:39

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“Ho letto il dato del 12% di adesioni allo sciopero, ma al di là di questo c’è un significato politico che voglio mettere in evidenza, soprattutto legato al rinnovo del contratto, mi sembra legittimo. Il problema però è che tendiamo a mettere insieme materie diverse: il tema del contratto e il capitolo scuola del Pnrr, le cui riforme fanno parte di un rapporto diretto con la Commissione europea”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto in diretta oggi pomeriggio a Sky Tg 24.

“Questo provvedimento non va verso lo smantellamento della scuola pubblica ma anzi ribadisce l’esistenza dalla scuola pubblica- ha aggiunto Bianchi- E per fare questo la formazione degli insegnanti viene affidata a tutta la struttura pubblica. La scuola di Alta Formazione serve per accreditare gli enti di formazione e dare continuità. Sarà un gruppo di 5 persone più una segreteria che avrà la funzione di mantenere il coordinamento tra Università ed enti di formazione accreditati e verificati. Ci sarà una formazione per tutti. Non c’è nessuna intenzione di smantellare la scuola pubblica né ci sono tagli, che erano previsti a causa del calo demografico. Con il Pnrr stiamo investendo 17,5 miliardi nella scuola, di cui 5 proprio nella qualità della didattica. Un intervento di questo tipo non è mai stato fatto”.

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AL VIA IL RINNOVO DEL CONTRATTO

Bianchi ha poi precisato che l’iter per il rinnovo del contratto è partito: “Abbiamo consegnato l’atto di indirizzo da tempo, il ministero dell’Economia lo ha restituito dopo averlo verificato e la contrattazione è partita. È previsto un intervento significato per i docenti, sicuramente non sufficiente per il sindacato a cui abbiamo aggiunto però 300milioni per attività specifiche”, ha aggiunto Bianchi. E sulle richieste di confronto avanzate dai sindacati, il ministro dell’Istruzione ha detto che “bisogna capire cosa vuol dire confronto: i sindacati sono stati ascoltati e ora siamo alle Camere, il luogo deputato per fare le riforme. Da parte mia c’è tutta la disponibilità, ma dobbiamo poi riportarci ai lavori della Camera e del Parlamento”.

PRECARI AGEVOLATI SUL CONCORSO

Bianchi ha poi ricordato che, per i precari, è stato dimezzato il numero di crediti (30 invece di 60) riferiti alla pedagogia della didattica necesari per accedere al concorso. “Questo è un vantaggio che consente loro di fare il concorso praticamente da subito“, ha detto il ministro.

LANDINI (CGIL): SETTORE STRATEGICO, DA GOVERNO SCELTE SBAGLIATE

“Le scelte che si fanno non vanno nella direzione giusta. La scuola è un elemento oggi strategico, non solo per quelli che ci lavorano. È il momento di potenziare la scuola, quella pubblica, e affrontare il problema che siamo il paese con il più alto tasso di dispersione scolastica. Siamo il paese che ha meno laureati, il paese con più disuguaglianze tra i territori e il paese dove c’è una diversità a seconda della famiglia in cui nasci”. Lo dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini, partecipando alla manifestazione indetta dai sindacati della scuola a piazza santi Apostoli. “Oggi il diritto alla formazione e alla conoscenza è fondamentale per combattere le disuguaglianze e la precarietà – prosegue- oggi lo sciopero non riguarda solo la scuola, ma oggi vogliamo dire che il problema della scuola deve diventare un elemento strategico del governo. Oggi non è così e i provvedimenti presi sono sbagliati perché non si interviene per decreto su materie che riguardano la contrattazione, questo è un errore”, conclude Landini.

SBARRA: GOVERNO RIAPRA SUBITO DIALOGO CON I SINDACATI

“La grande partecipazione allo sciopero della scuola di oggi deve ora indurre il governo a tornare sui propri passi riaprendo subito il dialogo con i sindacati. La scuola è il futuro del paese. Deve essere messa al centro dei processi di sviluppo e di investimenti pubblici. Con il decreto legge 36 il governo ha percorso una strada sbagliata: si interviene per legge su aspetti che riguardano la disciplina del rapporto di lavoro e su materie contrattuali come il salario e la formazione, con soluzioni del tutto inadeguate rispetto all’obiettivo di sostenere la qualità del lavoro con un supporto formativo e di aggiornamento generale e sistematico”. È quanto sottolinea il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.

“La formazione è una opportunità da garantire a tutti, non uno strumento selettivo finalizzato all’erogazione di benefici “una tantum” a quote ristrette di personale. Non si possono ridurre le risorse destinate al rinnovo contrattuale che a fatica consentono un’indispensabile e non più rinviabile rivalutazione degli stipendi ed il cui potere d’acquisto è intaccato delle dinamiche inflattive”, aggiunge il leader Cisl. “Così come è un errore il piano di riduzione dei posti in organico, con un taglio di 9.600 cattedre in 5 anni, motivato con il calo delle nascite e quindi della popolazione scolastica. Si accetta come ineluttabile il problema della denatalità che andrebbe invece contrastato con politiche attive di sostegno alla maternità ed alla conciliazione lavoro-famiglia. Non era questo per la Cisl lo spirito del “patto” sulla scuola che avevamo firmato a maggio dello scorso anno. Va accelerato il percorso di stabilizzazione del precariato e definite misure per il reclutamento di nuovo personale necessario a dare continuità e stabilità alle attivita didattiche. Ecco perché occorre riprendere il confronto sulla base degli obiettivi che ci eravamo dati insieme lo scorso anno. Per la Cisl è una priorità”, conclude.

DI MEGLIO (GILDA): ADESIONE ALLO SCIOPERO NUMEROSA IN TUTTA ITALIA

“L’adesione in piazza è stata numerosa e partecipata. E anche nelle scuole, dai primi segnali che stanno arrivando mi pare che ci sia stata una partecipazione notevole in tutta Italia, anche se i dati li avremo solo domani”. Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda Insegnanti, commenta così all’agenzia di stampa Dire l’adesione allo sciopero della scuola indetto oggi da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals, Gilda e Anief. I sindacati e i lavoratori della scuola hanno manifestato questa mattina in piazza Santi Apostoli a Roma.
“Quello che chiediamo sono prima di tutto le risorse per un contratto decoroso, che al momento non ci sono- spiega Di Meglio- E poi chiediamo di poter ragionare insieme su come impostare una formazione per i docenti che sia utile alla scuola. Altrimenti rischiamo solo di buttare soldi. Noi conosciamo la scuola: non pretendiamo di scrivere le leggi, solo di essere ascoltati”, aggiunge Di Meglio.

I sindacati quindi si rivolgono direttamente al governo. “Il problema non è il ministro Bianchi- continua il coordinatore della Gilda- apprezzo il fatto che oggi non sia andato a Torino ma sia qui a Roma per dare un segnale. In questo momento il ministero dell’Istruzione è bloccato da quello delle Finanze”.
E tornando sul Decreto reclutamento e le richieste dell’Europa, Di Meglio aggiunge che “nessuno ha mai negato una valutazione meritocratica per gli insegnanti, ma per farla bisognerebbe cambiare sistema, e ci vuole qualche anno. Gli insegnanti non si rifiutano di essere valutati, ma manca chi deve valutarli”.

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