NEWS:

Tg Sanità, edizione del 30 maggio 2022

In questa edizione si parla di: vaiolo delle scimmie; del primo Pdta Pee per atrofia muscolare spinale; di malattie rare e ultra rare; di epatocarcinoma in Italia; di solitudine negli anziani; di sport; di disuguaglianza sanitaria

Pubblicato:30-05-2022 15:47
Ultimo aggiornamento:30-05-2022 15:47

Tg Sanità
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

VAIOLO DELLE SCIMMIE. SPERANZA: “CASI LIMITATI, ATTENZIONE MA NO ALLARMISMI”

“Ci vuole attenzione ma senza allarmismi. È una situazione molto diversa da quello che abbiamo visto con il Covid”. Lo ha detto al Tg3 il ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando il fatto che in merito al vaiolo delle scimmie si torni a parlare di quarantene e ipotesi del vaccino per gli operatori sanitari ad alto rischio. “Abbiamo attivato la nostra rete di sorveglianza a livello europeo e nazionale- ha aggiunto il ministro- e abbiamo un numero limitato di casi”.

VAIOLO DELLE SCIMMIE. VICEMINISTRO MADRID: “PICCO RAGGIUNTO, IN 3-4 SETTIMANE CONTAGI ‘ZERO’”

“Se facciamo tutto bene possiamo controllare il virus, arrivando a contagi ‘zero’, nel giro di 3 o 4 settimane. Il numero dei casi è già in decrescita, mentre il picco c’è stato tra il 14 e il 15 maggio”. Così Antonio Zapatero, viceministro della Sanità pubblica della Comunità di Madrid, in una intervista video esclusiva rilasciata alla Dire. “Al momento a Madrid abbiamo un totale di 51 casi- ha fatto sapere Zapatero- e i pazienti sono tutti uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini. I contagiati, con i quali siamo quotidianamente in contatto, sono tutti in buono stato di salute e si trovano nelle loro case, nessuno è in ospedale”.


VAIOLO DELLE SCIMMIE. GALLAVOTTI: “NON È NEMICO SCONOSCIUTO COME COVID”

“Al momento di emergenza non se ne parla. Ovviamente si parla di prestare attenzione, perché il vaiolo delle scimmie è un virus ‘nuovo’ ma per noi già conosciuto in precedenza”. A spiegarlo alla Dire è Barbara Gallavotti, biologa e divulgatrice scientifica, nel corso di una intervista video. “Questo virus- ha proseguito Gallavotti- non è un nemico sconosciuto come il Covid. È stato identificato nel 1958 nelle scimmie, da qui il nome ‘vaiolo delle scimmie’, ma è un nome anche improprio, perché in realtà questo virus colpisce le scimmie, gli esseri umani e altre specie. L’animale che lo ospita all’interno del proprio organismo in qualche modo lo conserva e da questo si ripresenta. Non è chiaro quale sia l’animale, si pensa a dei roditori, forse degli scoiattoli delle foreste equatoriali africane. Il primo caso di trasmissione all’uomo è del 1970”.

IN VIA DI REALIZZAZIONE IL PRIMO PDTA PEE ATROFIA MUSCOLARE SPINALE

“È in via di realizzazione il primo percorso diagnostico terapeutico dell’Atrofia Muscolare Spinale, che diventerà un eccellente strumento di lavoro per i professionisti con la possibilità concreta di dare evidenza, tramite la carta dei servizi aziendale, alle migliori pratiche nel campo delle malattie neuromuscolari”. Lo ha detto Michele Caporossi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona, in occasione di un evento di due giorni organizzato alla Mole Vanvitelliana per approfondire porre l’attenzione sull’importanza della diagnosi precoce delle patologie neuromuscolari. Ogni anno, in Italia, nascono circa 30mila bambini pretermine e quelli nati prima della 32esima settimana di gestazione richiedono cure da parte di equipe specializzate per il rischio di sviluppare malattie croniche o disabilità.

MALATTIE RARE E ULTRA RARE. BOLOGNA: “INSERIRLE AL CENTRO DELLE POLITICHE EUROPEE”

“Le malattie rare e ultra rare devono essere inserite al centro di politiche, europee e nazionali, volte a migliorare la presa in carico di queste persone e il loro tempestivo accesso alle terapie disponibili e la diagnosi precoce”. Lo ha detto l’onorevole Fabiola Bologna, della XII Commissione ‘Affari sociali’ della Camera’, durante un incontro organizzato la scorsa settimana nella Capitale da Osservatorio malattie rare con il contributo non condizionante di Sanofi. Intanto, grazie alla ricerca, ci sono anche patologie ultra rare che oggi hanno o sono vicine ad avere una terapia, patologie per le quali esistono ormai dei test consolidati per fare la diagnosi, anche in fase molto precoce, e per le quali esistono associazioni di pazienti di riferimento in grado di offrire un appoggio.

IN ITALIA EPATOCARCINOMA RAPPRESENTA IL 75-85% NEI CASI DI TUMORI EPATICI

In Italia, nel 2020 i nuovi casi stimati di tumori epatici sono stati 13mila e l’epatocarcinoma, uno dei tumori più aggressivi e una delle prime cause di morti oncologiche nel mondo, rappresenta il 75-85% dei casi. È quanto emerso in occasione della prima tappa del roadshow sull’epatocarcinoma promosso da Roche, con il patrocinio di EpaC Onlus, che si è svolto a Napoli per fare il punto sullo stato dell’arte della patologia n Campania. “L’approccio multidisciplinare è tutto, ce lo dimostrano i dati- ha spiegato alla Dire Ernesto Claar, responsabile Uosd Epatologia dell’ospedale evangelico Betania di Napoli- la Campania storicamente paga un prezzo altissimo per l’epatocarcinoma, ma grazie all’organizzazione di gruppi oncologici multidisciplinari i risultati sono drasticamente cambiati in senso positivo”.

IN PANDEMIA ANZIANI PIÙ RESILIENTI DEI GIOVANI, MA IL 20% SOFFRE DI SOLITUDINE

Con la pandemia gli italiani anziani si sono dimostrati molto più resilienti dei giovani, anche se il 20% degli over 75 soffre ancora di solitudine. Ad ogni modo, se durante il lockdown si temeva un incremento dei suicidi e dei disturbi psico-sociologici negli over 65, queste ipotesi sono state sconfessate in tutto il mondo. Contrariamente a quanto si potesse pensare, infatti, sono proprio i più giovani, a livello globale, ad aver patito di più. Lo dimostra l’aumento (in genere del 30-40%) dei tentativi di suicidio nella fascia under 30, dato che esplicita come le quarantene e le misure preventive abbiano esacerbato le condizioni di salute, fisica e mentale, di giovani e giovanissimi. Se ne è parlato in occasione del 22esimo Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Psicogeriatria, che si è aperto il 23 maggio al Palazzo degli Affari a Firenze, alla presenza di circa 800 specialisti.

PER IL 90,8% DEGLI ITALIANI LO SPORT È FONDAMENTALE PER IL CORPO E LA MENTE

Più sportivi e più consapevoli dell’importanza dell’esercizio fisico per la salute del corpo e della mente. È la fotografia degli italiani post pandemia scattata da una ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, presentata nei giorni scorsi a Roma. La ricerca ha messo in evidenza che negli ultimi 10 anni la quota di coloro che praticano attività sportiva è aumentata progressivamente e costantemente passando dal 59,3% del 2012 al 69,2% del 2022. In generale, il 90,8% dei nostri connazionali, anche chi non pratica alcun esercizio fisico, ritiene la pratica sportiva fondamentale per la salute fisica e mentale e 8 italiani su 10 sono convinti che sia uno strumento di prevenzione efficace contro le malattie.

UDICON EMILIA ROMAGNA: “POST PANDEMIA DISUGUAGLIANZA SANITARIA, AZZERARLA”

“Tra la conseguenze della pandemia si sta creando una disuguaglianza sanitaria, in Emilia-Romagna e in tutto il resto d’Italia, che deriva dal fatto che nella sanità pubblica si va assolutamente fuori dai tempi previsti dalle Ausl per visite ed esami, ma se si fanno a pagamento nella stessa struttura pubblica si fanno dopo due giorni”. Ne è convinto Vincenzo Paldino, presidente Udicon Emilia-Romagna, che evidenzia come il cittadino all’interno della struttura pubblica riesce a curarsi più velocemente solo a pagamento. Non tutti, però, possono permetterselo. Per questo il presidente regionale dell’associazione dei consumatori chiede che Regione e aziende sanitarie affrontino il tema, per cercare di “creare un sistema che possa, se non azzerare, quanto meno alleviare questa disuguaglianza sanitaria”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it