
ROMA – Il sottosegretario alle politiche agricole Gianmarco Centinaio (Lega) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus. “Non bisogna allarmare i nostri cittadini perché l’Italia non ha problemi di grano. L’unico problema è riuscire ad ottenere il grano ad un prezzo più competitivo possibile. Poi c’è un problema a livello globale perché i Paesi in via di sviluppo a quei prezzi non riescono ad acquistarlo perché nei mercati tradizionali il prezzo è esploso. E’ evidente che se ci fosse sia il grano ucraino sia quello russo ci sarebbe meno speculazione. La guerra ha alzato il prezzo dei carburanti, dell’energia, dei semi. Per trasportare i semi nel campo, per trasportare il grano dal campo ai silos, ecc… Non è solamente un problema dovuto al prezzo del grano, è una serie di fattori dovuti alla guerra e alla speculazione soprattutto da parte della Cina. A ottobre comunque le previsioni dicevano che sarebbe aumentato, per la mancanza di grano dell’anno scorso. Questa situazione ce la siamo voluti noi e l’Europa, che ha fatto politiche agricole in questi anni basandosi sui Paesi extraeuropei. L’Italia come al solito è andata dietro a questo ragionamento nonostante fossimo uno dei granai dell’Europa. Era più economico importare il mais anziché produrlo, oggi ovviamente non è così. Nel 2018 avevamo aperto un tavolo del grano per produrre anche di più, ma è evidente che se in Europa si disincentiva tutto questo è normale che un produttore italiano che deve rispettare le regole, non possa fare altrimenti”.
LEGGI ANCHE: La guerra in Ucraina è già costata oltre 90 miliardi di dollari solo per l’aumento del prezzo del grano
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it