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In Sardegna aumentano gli occupati grazie alle politiche attive: +10%

Pigliaru: "Questa è l'unica strada, non si può tornare indietro"

Pubblicato:30-05-2017 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:17

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CAGLIARI – La “cura” delle politiche attive per il lavoro avviate in Sardegna comincia a dare i primi risultati: circa un +10% di occupati si puo’ riscontrare tra chi ha aderito alle misure messe in campo dalla Giunta, rispetto a coloro che, nelle stesse condizioni lavorative, non vi hanno fatto parte.

I tre programmi attivati dall’esecutivo per un totale di 22,4 milioni di euro- Garanzia giovani, contratto di ricollocazione e Flexicurity, oltre alla rete di centri per l’impiego– sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa a Villa Devoto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore al Lavoro Virginia Mura, che si sono detti ottimisti per i primi risultati riscontrati dalla misurazione delle misure destinate all’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non frequentano nessun corso di formazione, i cosiddetti “neet”, al reinserimento dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali e al reinserimento di quelli che invece sono fuoriusciti dal bacino degli ammortizzatori sociali in deroga.

Le misurazioni sono state affidate a organismi indipendenti, l’Accenture analytics per Garanzia giovani e Flexicurity e all’Asvapp per il contratto di ricollocazione.


“Con il programma Iscol@, le politiche per il lavoro rappresentano l’altra colonna della nostra azione di governo- sottolinea Pigliaru-. Ci abbiamo lavorato molto, e forse per la prima volta abbiamo presentato i risultati mostrando anche l’alternativa, mostrando cioe’ i dati su coloro che non hanno preso la “medicina”. Un modo di procedere rischioso per noi, ma serio“.

Sottolinea poi Pigliaru: “Questo percorso e’ faticoso, ma va nella direzione giusta, non si puo’ tornare indietro a politiche passive“.

La Sardegna, continua il governatore, “nel suo piccolo, ha fatto delle cose importantissime sulle politiche del lavoro, come i centri per l’impiego. La maggior parte delle quali, aggiungo, in totale solitudine: mi sarei aspettato piu’ apporto da parte del Governo nazionale“.

Aggiunge Mura: “Ricordo che la situazione dalla quale siamo partiti non era facile. Avevamo 25.000 persone che fruivano degli ammortizzatori sociali, ci siamo dovuti sobbarcare questa situazione attuando, coraggiosamente, politiche in controtendenza rispetto al passato. Siamo stati bersagliati da molte critiche, ma i dati ora ci danno ragione”.

I RISULTATI DI GRANZIA GIOVANI

Nel dettaglio, per quanto riguarda “Garanzia giovani”, la Sardegna risulta essere la regione che ha la migliore performance, in percentuale rispetto alle adesioni, in quanto a prese in carico ed assunzioni. Nell’isola gli iscritti al programma sono stati 51.295, di cui il 51% ragazze.

A seguito della “presa in carico” dai centri per l’impiego, 25.585 ragazzi (circa il 50% degli iscritti totali) sono stati avviati al lavoro e, al 28 aprile scorso, il 59% di questi, pari a 15.044 persone, risultavano ancora occupati (5.265 con contratti a tempo indeterminato). I giovani “trattati” con Garanzia giovani, a cui cioe’, oltre alla presa in carico, e’ stata applicata ulteriormente almeno una delle otto misure che compongono il programma, sono 14.989: circa la meta’ (7.228) ha avuto almeno un rapporto di lavoro dopo l’avvio della misura e, allo scorso 28 aprile, 4.323 di questi ragazzi (circa il 60%) risultavano ancora occupati.

LA RICOLLOCAZIONE

Capitolo contratto di ricollocazione: finora sono stati firmati 1.241 contratti e 1.137 piani di reinserimento. Dopo sei mesi dalla presa in carico “la probabilita’ di trovare un lavoro- scrive l’Asvapp nel suo report- e’ pari al 15,5%, mentre sarebbe stata del 10,3% in assenza del programma, mentre dopo nove mesi l’effetto stimato sale a circa il 21,3%”.

FLEXICURITY

Per quanto riguarda la Flexicurity, la misura ha riguardato una platea di 4.821 lavoratori, 3.082 dei quali hanno aderito: il 52% di loro ha un’eta’ superiore ai 45 anni, e nel 70% dei casi possiede la sola licenza elementare o media. Il 43% degli aderenti e’ stato avviato al lavoro (contro il 28% dei potenziali destinatari che non hanno aderito). Al 28 aprile scorso, 786 lavoratori risultavano ancora occupati, dei quali 298 a tempo indeterminato. E 1.260 lavoratori, nel percorso di Flexicurity, hanno partecipato a un tirocinio presso un’azienda: per il 42% di loro e’ conseguito un avviamento al lavoro e nel 66% di questi casi restano occupati al 28 aprile.

di Andrea Piana, giornalista professionista

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