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Colombia, Hernandez: “L’Eln mi ha ingannata, mi hanno promesso intervista con un guerrigliero”

BOGOTA' - Si trova ormai al sicuro nella

Pubblicato:30-05-2016 09:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:47

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BOGOTA’ – Si trova ormai al sicuro nella sua casa di Bogotà Salud Hernandez-Mora, la giornalista rapita dai guerriglieri dell’Eln e rilasciata venerdì scorso. In una lunga intervista al suo giornale, El Tiempo, racconta dei sei giorni passati con i guerriglieri dell’Eln nel Catatumbo. “Il mio è stato un sequestro di persona”, ha detto. In un primo momento la giornalista non ha capito se si trattasse di un rapimento o di una sparizione forzata, ma in ogni caso “mi è sembrato un discorso pazzesco”, ha commentato. “L’Eln mi ha ingannata: io credevo di essere lì per un’intervista“. Prima di questa esperienza “non avevo contatti diretti con i miliziani. Qualcuno nei giorni precedenti mi ha avvicinato dicendomi che avrei potuto parlare con i comandanti. A me è parsa subito un’opportunità interessante e ho detto ‘va bene!’. E quando sono arrivata, invece, mi hanno informata che sarei rimasta con loro per qualche giorno”. Vale a dire nel folto della foresta, dove i guerriglieri trovano rifugio. Il giorno dopo il suo arrivo il gruppo si mette di nuovo in marcia. Le intenzioni del gruppo restano però difficili da comprendere: “sono salita su una moto, l’idea era di raggiungere il comandante ma poi tutto è slittato di alcuni giorni. Sono seguiti nuovi spostamenti in moto e camuffamenti. Sono anni- tiene a precisare la giornalista- che seguo il conflitto della guerriglia in Colombia ma non mi era mai capitata una situazione del genere”. Nonostante l’incertezza della sua situazione, “non ho mai avuto paura“, neanche di fronte al pensiero che “quando ti sequestrano, si sa quando inizia ma mai quando finisce'”.

La cronista, a proposito dell’accordo di pace tra governo e guerriglia, non è ottimista: “il problema nella regione del Catatumbo e del comune di El Tarra in particolar modo sono le formazioni combattenti. Qui ce ne sono tre: Epl, Farc e Eln. Spesso c’è confusione sull’appartenenza dei singoli guerriglieri, ma tutte e tre fanno sentire forte la loro presenza sul territorio. Anche quando sono arrivata in zona ho spiegato ai militanti che se a noi giornalisti non danno la possibilità di raccontare quanto accade qui, tutto viene ignorato, anche dai media nazionali”. Sulle prospettive di pace soprattutto con l’Eln, la giornalista è molto critica: “Sia le Farc che l’Eln sono gruppi molto complessi. Tra loro poi sussistono anche vari problemi, perchè hanno un modo di pensare molto diverso”. Secondo Hernandez quindi, “è molto difficile avviare con loro dei negoziati”. Qualche critica dalla giornalista anche alla presenza militare in zona durante i giorni del suo sequestro, a suo avviso troppo poco efficace. Al contrario, “mi piace il modo della Chiesa di gestire la consegna di una persona, tutto il resto- ha sottolineato- è uno spettacolo mediatico. Ho capito che mi avrebbero rilasciato solo quando all’ennesimo spostamento mi hanno detto che mi avrebbero portato ad una missione della Chiesa cattolica“.


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