Viaggio solidale da Palermo al Senegal, andata e ritorno

10.112 chilometri in moto e 4mila in nave per costruire un dispensario medico

Pubblicato:30-04-2025 12:01
Ultimo aggiornamento:30-04-2025 12:01
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ROMA – Domenica scorsa Agostino Sella e Marco Canzonieri sono rientrati a Piazza Armerina, concludendo ufficialmente il viaggio solidale ‘Palermo-Dakar’: 10.112 chilometri percorsi in moto e circa 4mila in nave, attraversando sette Stati – Italia, Spagna, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania, Senegal e Gambia – per un totale di 28 tappe. Un’impresa nata con un obiettivo: raccogliere fondi per la costruzione di un nuovo dispensario medico a Tambacounda, nella regione orientale del Senegal, dove l’associazione Don Bosco 2000 opera da quasi un decennio offrendo supporto educativo e sanitario alla popolazione locale. L’avventura, partita dall’Ostello del Borgo di Piazza Armerina – cuore pulsante dell’associazione – si è trasformata in un esempio di solidarietà senza confini. Durante il cammino, Marco e Agostino hanno coinvolto anche altri motociclisti che si sono uniti spontaneamente alla missione umanitaria, dimostrando che la solidarietà non conosce barriere né bandiere.

SELLA: “NON SIAMO EROI, MA SEMPLICEMENTE VOLONTARI”

“Non siamo eroi, ma semplicemente volontari che ogni giorno sperano e credono in un futuro migliore per ogni uomo e ogni donna del pianeta”, ha dichiarato Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000.
“Questa esperienza è stata dura ma bellissima: ci ha arricchiti umanamente. La grande festa di accoglienza quando abbiamo consegnato il nostro contributo a Tambacounda mi ha fatto capire che, con semplicità, si può fare tanto bene”, ha aggiunto Marco Canzonieri. A Tambacounda si sta costruendo il diritto alla salute, uno degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. La missione ‘Palermo-Dakar’ ha già ottenuto un primo grande risultato” sottolinea l’associazione in una nota: “Oltre 45.000 euro raccolti in donazioni, grazie alla generosità di tanti amici e sostenitori”.

SI PUNTA A COSTRUIRE UNA STRUTTURA STABILE AL SERVIZIO DELLA POPOLAZIONE

Don Bosco 2000 sottolinea: “Insieme alle autorità locali è stata definita una roadmap operativa per avviare i lavori, che saranno realizzati secondo le normative sanitarie senegalesi. L’obiettivo è costruire una struttura stabile, duratura e al servizio della popolazione, un luogo sicuro dove la sanità sia protagonista e dove ogni persona possa sentirsi a casa. Il sogno di un dispensario a Tambacounda sta prendendo forma. Don Bosco 2000 nasce il 30 novembre 1998 nella struttura dell’Ostello del Borgo di Piazza Armerina in Sicilia, struttura originariamente destinata all’accoglienza di pellegrini e turisti. “L’obiettivo principale”, si legge sul sito online dell’associazione, “si esprime attraverso un’accoglienza calorosa e l’impegno nell’opera di integrazione, sempre in stretta connessione con i paesi di origine per favorire l’incontro tra la carità e lo sviluppo. Ancora oggi, l’Impresa sociale Don Bosco 2000 conserva lo spirito missionario salesiano con cui è nata, simbolicamente rappresentato dalla gestione degli oratori, sia in Italia, nel tradizionale cortile della sede di Piazza Armerina, sia in Senegal con la realizzazione di un oratorio con dispensario nel villaggio di Velingara Pont. Il cardine delle attività di Don Bosco 2000 è la gestione dei centri di accoglienza, avviati nel 2011 con l’emergenza Nord Africa, ad oggi 18 comunità in Sicilia appartenenti ai circuiti ministeriali: Cas, Sai e Comunità alloggio per uomini, donne, famiglie, minori stranieri non accompagnati e vittime di tratta”.

DON BOSCO 2000 HA IN ORGANICO OLTRE 130 COLLABORATORI, 40 SONO MIGRANTI

Oggi, Don Bosco 2000 ha in organico oltre 130 collaboratori di cui più di 40 sono migranti che hanno completato efficacemente il loro percorso di accoglienza e sono diventati risorse chiave dell’associazione. Il lavoro è quotidiano e ha come obiettivo realizzare una costante condivisione culturale tra il Nord e il Sud del mondo, nutrendo il cuore delle nostre azioni con quello che Don Bosco 2000 chiama “cooperazione circolare”. “Progettiamo interventi di sviluppo per le aree più povere del Senegal, del Gambia e del Mali”, si legge sul sito dell’associazione, “coinvolgendo le persone e le autorità del posto e lasciando a loro la ‘proprietà di gestione’ di ciò che realizziamo, per costruire insieme un futuro sostenibile”.
Foto di copertina da sito Don Bosco 2000

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