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ROMA – “Da Fazio, Renzi ha evidenziato nel modo più chiaro che il Pd o è suo o diventa un orpello inutile. C’è bisogno di un atto coraggioso e creativo per ricostruire uno strumento vivo per interpretare i conflitti e le speranze di oggi”. Così Goffredo Bettini, eurodeputato Pd e membro della direzione nazionale dem, commenta così con un post su Facebook le dichiarazioni di ieri sera di Matteo Renzi durante la trasmissione di Fabio Fazio.
“Per il Pd è un momento assai difficile. Dove occorre mantenere freddezza e un tono pacato; senza farsi trascinare dalle polemiche o da argomentazioni emotive”, prosegue Goffredo Bettini, eurodeputato Pd e membro della direzione nazionale dem.
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“Non entro minimamente nel merito delle cose dette da Renzi. Si può discutere di tutto e non ho alcun pregiudizio rispetto al sistema elettorale e all’assetto istituzionale del semi-presidenzialismo francese, che in passato è stato ampiamente preso in esame anche dalla sinistra e dall’Ulivo- spiega Bettini- Il problema è un altro; ed esso è stato grande parte, secondo me, dell’involuzione politica di Renzi e della sua visione riformista”.
Renzi “ha una idea proprietaria del partito– valuta l’esponente Dem- Egli intende esercitare la sua sovranità esclusivamente in modo diretto e personale. Da Fazio, Renzi ha evidenziato nel modo più chiaro che il Pd o è suo o diventa un orpello inutile. Una perdita di tempo. Un piombo che gli pesa sulle ali dei suoi programmi e dei suoi sogni“.
Anche qui “niente di male- prosegue- Se non per il fatto che la sinistra italiana, nel suo complesso, seppur così sbrindellata e afona, non si potrà mai riconoscere nel partito personale di Renzi“.
“Ieri l’intervista che ha rilasciato Renzi in tv, a Fazio, è stato un episodio grandemente anomalo. L’ex segretario aveva promesso un silenzio di due anni. Mai come in queste settimane, invece, in presenza di un segretario reggente, ha tentato di condizionare, intervenire, orchestrare la politica italiana. Tutto ciò in assenza di un confronto sincero e aperto circa il collasso elettorale, organizzativo ed identitario del Pd. E senza che Renzi stesso si sia assunto, almeno una parte, delle responsabilità di ciò che è accaduto, degli errori commessi, degli obiettivi mancati”. Goffredo Bettini, eurodeputato Pd e membro della direzione nazionale dem, lo scrive su Facebook.
“Eppure ieri, egli ha deciso di dettare la linea, preparando un evento comunicativo di notevole rilievo e decidendo di esternare durante una trasmissione televisiva- attacca ancora Bettini- Proponendo novità e suggerendo iniziative che, persino, Martina, il reggente che è stato anche suo vicesegretario, ne fosse minimamente informato”.
“Ancor più anomala diventa la vicenda, in quanto, in particolare i suoi sostenitori interni, avevano chiesto di evitare una discussione in assemblea nazionale, perché avrebbe interferito malamente con il lavoro del Presidente della Repubblica Mattarella circa la formazione di un possibile, nuovo governo”, continua Goffredo Bettini, eurodeputato Pd e membro della direzione nazionale dem.
“E l’anomalia diventa insostenibile, se si pensa che l’intervento televisivo di Renzi avviene qualche giorno prima di una attesissima direzione- aggiunge Bettini- dove molti avrebbero voluto approfondire insieme i temi sul tappeto, a partire dal rapporto con il M5S, per poi decidere il da farsi attraverso un voto democratico”.
Il Pd “è nato esattamente per unire la sinistra con la sua storia e le sue innovazioni, il cattolicesimo democratico con la sua fondamentale idea di una promozione sociale e umana fondata sulla libertà e la sacralità della persona, e il pensiero più illuminato delle forze laiche e di una borghesia capace di svolgere una funzione nazionale. La sintesi di tutto ciò è un processo ampio, inclusivo e democratico. Non è una persona. Fosse anche la più dotata di talento e di carisma. Forzare su questa linea, nonostante le rassicurazioni contrarie, significa costruire un movimento a partire dal proprio nome. Come ha fatto Macron. Ed è indubbio che le mosse messe in atto da Renzi, e la proposta del sistema elettorale francese, con il doppio turno, alludono ad una competizione tra tre poli. Il movimento di Renzi, il M5S e la destra estrema di Salvini. In questo schema l’ex segretario del Pd pensa di poter recuperare l’elettorato di Forza Italia, arrivando ad un possibile ballottaggio, nel quale giocarsi la partita della vita. Il piccolo particolare è che ciò dovrebbe avvenire tramite l’eliminazione del Pd e dando per scontata una marginalità della sinistra, ridotta, come in Francia, al 6%”. Goffredo Bettini, eurodeputato Pd e membro della direzione nazionale dem, lo scrive su Facebook.
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