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Cresce la rete dei tram a Firenze: posati i binari della linea 2 e al Cipe va la linea 4

Passo in avanti importante per la nuova linea

Pubblicato:30-04-2015 17:49
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:18

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tram firenzePasso in avanti importante per la nuova linea 4 del tram di Firenze. “Posso anticipare- ha detto oggi il sindaco Dario Nardella durante il sopralluogo alla linea 2 nel cantiere di Novoli dove sono stati posati i primi 200 metri di binari semplici- che è già pronto il progetto preliminare della linea 4 della tramvia, che legherà Firenze con Campi Bisenzio. Tratta rilevantissima per collegare la stazione Leopolda con la Piana”.

Passaggio infrastrutturale, precisa Nardella, possibile “grazie al finanziamento della Regione Toscana e dal decreto Sblocca Italia”. Per questo “lo presenteremo con il presidente della Regione, Rossi, i sindaci dei comuni interessati e mi auguro davvero anche i rappresentanti del governo”. Progetto esecutivo, sottolinea il city manager di Palazzo Vecchio, l’ingegner Giacomo Parenti, che è stato “presentato ieri al Cipe”.

Intanto oggi sono stati posati i primi 200 metri di binari per la linea 2 a via di Novoli. “Sono la dimostrazione che i lavori vanno avanti- ha detto Nardella- Tenevamo molto a rispettare i tempi di questo traguardo, qui inuna delle strade piu’ impegnative. Grazie a questo ritmo siamo fiduciosi che entro l’estate noi potremo liberare la seconda corsia in entrata a Firenze, in modo da alleggerire i disagi legati al traffico. Sappiamo che i disagi non mancano, ma io sono convinto di una cosa: quando i cittadini vedono i primi risultati di questa tramvia che piano, piano prende corpo, possono affrontare con piu’ disponibilita’ quegli stessi problemi. Noi saremo con il fiato sul collo alle aziende, come il padre di famiglia lo e’ sulla ditta che gli rifa’ il bagno o il salotto di casa. Perche’ questa citta’ è casa nostra”.


Infine si continua a parlare del possibile attraverso sotto il duomo. Tecnicamente si tratta del prolungamento della linea 2 del sistema tramviario di Firenze per collegare la città con la periferia e la zona sud dell’area metropolitana. Dall’aeroporto a Peretola fino alla stazione Santa Maria Novella. Poi le due ‘protesi’ futuribili: a Nord verso Sesto Fiorentino e il polo scientifico universitario; a Sud dove l’appuntamento è fissato con il Comune di Bagno a Ripoli. E’ guardando verso Sud che spunta il nodo politico, prima ancora delle questioni tecniche, accompagnato da un grosso punto di domanda: si arriva a Bagno a Ripoli passando sotto uno dei centri storici più importanti del pianeta, oppure percorrendo, sempre in sotterranea, i viali di circonvallazione, l’arteria stradale della circolazione automobilistica fiorentina? Stefano Giorgetti, assessore a lavori pubblici e grandi opere di Palazzo Vecchio, lo scorso 8 aprile, a proposito del bivio e della via da imboccare, parlò del 2015 come “l’anno decisivo”, rifacendosi alle tempistiche dettate dallo ‘Sblocca Italia’.

Così in mattinata Giorgetti ha sottolineato che ancora Palazzo Vecchio una scelta non l’ha presa, tuttavia su una direzione si comincia a fare sul serio: “Come mi hanno appena informato gli uffici- spiega alla ‘Dire’- oggi uscirà il bando per lo studio di progettazione preliminare del sotto attraversamento del centro storico”, la cui parte di richiesta economica sarà spedita al Cipe per la necessaria valutazione preliminare. “Siamo in linea con le richieste del governo”, per attingere dai 100 milioni di euro messi a disposizione dallo Sblocca Italia (gran parte dei quali destinati alla linea 4) per coprire le spese di progettazione dell’infrastruttura sotterranea.

“Passando da un’ipotesi a uno studio vero, si capiscono le difficoltà oppure la possibilità di realizzazione”, dice l’assessore Giorgetti. Poi c’è l’ipotesi B, con il suo cuore che sta nei Viali: un’alternativa al passaggio dal Duomo raggiungendo piazza della Libertà tramite il percorso Valfonda-Strozzi-Lavagnini, per poi unirsi alla linea 3.2 (Rovezzano-Bagno a Ripoli). Tecnicamente qui si guarda al modello Karlsruhe, la città tedesca, “con un meccanismo di scavo molto meno impattante, senza chiudere al traffico”, dichiarò il sindaco Nardella in passato a ‘Repubblica’.

Ipotesi che, tuttavia, con lo studio sul sottoattraversamento in partenza, comincia a somigliare alla soluzione di riserva.

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