ROMA – Sulle somministrazioni del vaccino a fine giornata, “serve un accordo con le Regioni per indirizzare le dosi che restano non al ventenne, ma alla stessa categoria a cui erano destinate. Altrimenti si creano situazioni che stridono, persone che si mettono fuori e aspettano, meccanismi che fanno perdere la fiducia del cittadino senza la quale la campagna non va avanti“. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio in audizione in commissione Affari sociali della Camera sullo stato di attuazione del Piano nazionale dei vaccini.
“Erano previste 15,6 milioni di dosi per il primo trimestre, questo valore oggi è chiuso a circa 14 milioni e 170mila dosi, quindi con un milione di dosi in meno rispetto a quanto era previsto nel piano del ministero della salute”.
“Abbiamo una efficienza come Paese, tra le dosi di vaccini consegnate e quelle somministrate, pari all’86%. Una percentuale destinata a diminuire con l’aumento delle dosi consegnate”.
“La Lombardia è la regione che ha vaccinato di più a livello nazionale, con la somministrazione dell’85% delle dosi ricevute, ieri ha vaccinato più di 37mila persone. Ma la performance della Lombardia condiziona tutta la campagnia nazionale, se la regione non andasse a regime si impatterebbe sull’obiettivo dei 500mila vaccini al giorno”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it