
CAGLIARI – L’emergenza coronavirus in Sardegna potrebbe bruciare oltre 367 milioni di euro di spesa turistica nel 2020, diretta conseguenza della riduzione di arrivi e quindi di presenze nel’isola. Il dato emerge da uno studio di Demoskopika contenuto nel saggio “Turismo in quarantena”, scritto dal presidente dell’Istituto di ricerca, Raffaele Rio, di cui è stata resa nota qualche anticipazione.
Nella parte che riguarda la Sardegna, si stima che quest’anno gli arrivi saranno circa 2,6 milioni, con una contrazione di oltre 671.000 unità (-20,5% rispetto al 2018, ultimo dato Istat disponibile). La stima delle presenze è di 11,1 milioni, con una contrazione di 3,8 milioni (25,6%). Tutto questo porterebbe a una contrazione della spesa turistica di 367.200.362 euro.
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A livello nazionale, la spesa turistica che andrebbe in fumo raggiunge la quota monstre di 18 miliardi, 9,2 miliardi per la contrazione dell’incoming e 8,8 per la rinuncia alla vacanze degli italiani nel Bel Paese. “Una stima- si precisa nella nota dell’Istituto Demoskopika- assolutamente per difetto se si considera che, a differenza dell’incoming, il calcolo del calo della spesa e dei flussi turistici, relativo alla sola componente italiana, è circoscritto esclusivamente al periodo pasquale e ai mesi più tradizionali del periodo estivo, luglio e agosto, ipotizzando uno scenario di graduale ripresa a partire dal prossimo mese di giugno”.
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