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VIDEO | Coronavirus, avvocati di Napoli contro società che offre assistenza legale per malasanità

Proprio ieri il consiglio dell'ordine degli Avvocati di Napoli si è espresso circa l'inappropriatezza di condotte di questo tipo

Pubblicato:30-03-2020 14:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:03

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NAPOLI – “È stata segnalata, su vari siti internet, da parte di società che riferiscono di fornire assistenza legale, pubblicità finalizzata al risarcimento per eventuali danni di malasanità legati al Covid-19. Questa azione è stata fortemente censurata dal consiglio dell’ordine degli Avvocati di Napoli”. Così alla Dire l’avvocato napoletano Fabrizio D’Urso che è stato tra i primi a segnalare agli organismi competenti la circostanza.
Proprio ieri il consiglio dell’ordine degli Avvocati di Napoli si è espresso circa l’inappropriatezza di condotte di questo tipo specificando come “ferma la valutazione dei singoli casi, si ritiene che tali improvvide campagne pubblicitarie siano denigratorie della serietà e della correttezza della classe forense”. Il Consiglio – che rivolge un pensiero ai sanitari impegnati nell’emergenza ringraziandoli per “gli sforzi straordinari in condizioni di grave assenza di mezzi” – si riserva “l’attenta valutazione” di tutti gli episodi che verranno segnalati per “l’accertamento e il perseguimento delle ritenute violazioni della deontologia forense”.

Una di queste società – prosegue D’Urso – che si chiama ‘Risarcimento e consulenza’, con sede a Scafati, sulla propria pagina Facebook ha pubblicato un post, successivamente rimosso, in cui evidenziava la possibilità, per pazienti affetti da Covid, di intraprendere azioni legali nei confronti dei sanitari e delle strutture ospedaliere. In un momento di emergenza come questo una pubblicità di questo tipo è deprecabile, prima che dal punto di vista deontologico, dal punto di vista umano. Pubblicizzare azioni legali – rimarca – verso medici, operatori sanitari, ospedali, in un momento come questo, fa venire meno il senso di fiducia della cittadinanza nelle istituzioni e questo non possiamo farlo perché va a minare le basi della coesione sociale e civile in una situazione in cui dalle più alte cariche dello Stato è venuta la richiesta di remare tutti nella stessa direzione. Proprio ora alle strutture sanitarie e al personale impegnato in prima linea andrebbe dato il maggior sostegno possibile”.
Dal punto di vista deontologico, evidenzia D’Urso, “non è vietato per un singolo avvocato di prestare la propria attività gratuitamente, il problema nasce nel fatto di pubblicizzare la propria attività legandola alla gratuità: con il divieto di accaparramento della clientela si vieta proprio questo tipo di comportamento per casi mediaticamente molto esposti”.
Sugli eventuali provvedimenti da prendere, l’avvocato spiega come proprio nel caso della società ‘Risarcimento e consulenza’ “non si è riusciti a sapere quali sono i colleghi dei quali si avvale perché quando sui social abbiamo provato a chiederlo i nostri commenti sono stati cancellati e noi siamo stati bloccati. Sarebbe opportuno poter risalire a loro in modo che gli organismi di disciplina dei vari consigli – conclude D’Urso – possano vagliare i comportamenti tenuti e stabilire se ci siano o meno violazione al codice deontologico”.


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