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Olio, in Campania consumati 80 lt l’anno di extravergine

In Campania si consumano circa 80 milioni di olio extravergine di oliva all'anno con una produzione olivicola regionale che soddisfa il 16% della domanda

Pubblicato:30-03-2019 15:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:18

olio di oliva sequestro nas
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SORRENTO – In Campania si consumano circa 80 milioni di olio extravergine di oliva all’anno con una produzione olivicola regionale che soddisfa il 16% della domanda: solo 1 bottiglia su 6 è made in Campania. Nell’annata 2017-2018 si sono prodotti circa 13 milioni di litri con un calo sul potenziale produttivo del 50% per i danni connessi a sbalzi climatici che hanno distrutto i frutti già in fase di fioritura.

Questi alcuni elementi emersi da una elaborazione di Coldiretti-Aprol Campania che ha analizzato dati Ispra deducendo quanto sia necessario investire per difendere il patrimonio olivicolo nazionale e regionale, considerando anche l’ampio margine di crescita possibile rispondendo alla domanda interna. Inoltre, occorre stanare truffe e inganni al consumatore a cui spesso viene venduto olio realizzato da miscele di oli stranieri “ammiccando all’italianità, con effetti devastanti sul prezzo per i nostri produttori”.

“Per la prima volta nella storia – sottolinea Coldiretti in occasione della cerimonia di premiazione della 17esima edizione del premio Sirena d’Oro avvenuta stamane a Sorrento – la produzione spagnola è stimata per il 2019 in 1,6 miliardi di chili, superiore di oltre sei volte quella nazionale che potrebbe essere addirittura sorpassata da quella della Grecia e del Marocco. Senza interventi strutturali l’Italia – precisa l’associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana – rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull’economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio”.


La Campania, in particolare, possiede oltre 74 mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica. Le principali varietà olivicole della regione sono: l’Ogliarola, la Marinese e la Ravece in provincia di Avellino; l’Ortice, l’Ortolana e la Racioppella in provincia di Benevento; l’Asprinia, la Tonda, la Caiazzana e la Sessana in provincia di Caserta; l’Olivo da olio (detta anche Cecinella o Minucciolo) in penisola Sorrentina, Napoli; la Rotondella, la Carpellese, la Nostrale, la Salella, la Biancolilla e la Pisciottana in provincia di Salerno. A queste autoctone vanno aggiunte varietà come il Leccino e il Frantoio, che pur non essendo autoctone sono presenti da lungo tempo in varie zone della regione. L’olio nuovo”.

Cilento, Colline Salernitane, Irpinia-Colline dell’Ufita, Penisola Sorrentina e Terre Aurunche sono le cinque Dop della Campania. Avvicinare alla conoscenza dell’olio extravergine è fra gli obiettivi di Coldiretti che, insieme ad Aprol Campania, sta portando avanti campagne di informazione per trasferire ai consumatori, agli studenti, ai bambini le conoscenze utili a riconoscere, apprezzare e conservare l’alimento principe della Dieta Mediterranea. E l’attività di informazione parte dalla premessa che è l’olio nuovo quello capace di esprimere al meglio le proprietà organolettiche, antiossidanti e nutrizionali che tendono a deperire nel tempo.

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