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Spazio, Asi: “Missione ‘Prisma’ è rivoluzione per osservazione Terra”

ROMA - Si avvicina il lancio della missione Prisma (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) dell'Asi, agenzia

Pubblicato:30-01-2019 16:18
Ultimo aggiornamento:30-01-2019 16:18
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ROMA – Si avvicina il lancio della missione Prisma (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) dell’Asi, agenzia spaziale italiana. Il satellite verra’ lanciato dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese la notte tra l’8 ed il 9 marzo prossimo, utilizzando il lanciatore Vega dell’Agenzia Spaziale Europea di progettazione e costruzione italiana.

Dalla sua orbita, a circa 620 chilometri di quota, Prisma guardera’ la Terra su scala globale con occhi diversi essendo dotato di una innovativa strumentazione elettro-ottica. Il satellite italiano osservera’ il pianeta con lo strumento iperspettrale operativo piu’ potente al mondo, in grado di lavorare in numerose, strette e contigue bande disposte dal visibile al vicino infrarosso (Vnir, Visible and Near InfraRed) e fino all’infrarosso ad onde corte (Swir, Short Wave InfraRed). Il satellite Prisma e’ un progetto dell’Asi e rappresenta un’eccellenza a livello globale, che mette in luce le capacita’ del nostro Paese di fornire un sistema spaziale chiavi in mano, dalla progettazione alla realizzazione, dal lancio alla gestione dei dati a terra. Prisma e’ stato realizzato da un RTI, Raggruppamento temporaneo di imprese, guidato da OHB Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti (terra, volo e lancio), e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica. A definire ancor meglio il profilo nazionale e’ il lancio che avverra’ con il vettore Vega prodotto da Avio, lanciatore dell’Esa ma di concezione e costruzione a prevalenza italiana. Il centro di controllo della missione e’ stato realizzato da Telespazio mentre l’acquisizione e l’elaborazione dei dati avverra’ dal Centro Spaziale di Matera.


La missione potra’ dare un contributo senza precedenti all’osservazione dallo spazio delle risorse naturali e allo studio dei principali processi ambientali (es. interazioni tra atmosfera, biosfera e idrosfera; osservazione dei cambiamenti dell’ambiente e del clima a livello globale; effetti delle attivita’ antropiche sugli ecosistemi).

Nell’ambito applicativo, Prisma sara’ in grado di fornire preziose informazioni a supporto delle opere di prevenzione rispetto ai rischi naturali (come quello idrogeologico) ed antropici (tra cui l’inquinamento del suolo), del monitoraggio dei beni culturali, delle azioni di ausilio alle crisi umanitarie, delle attivita’ agricole e di sfruttamento delle risorse minerarie.

A differenza dei sensori ottici passivi satellitari attualmente operativi, che registrano la radiazione solare riflessa dal nostro pianeta in un numero limitato di bande spettrali tipicamente al massimo una decina la strumentazione a bordo del satellite Prisma e’ infatti in grado di acquisirne 240 (239 bande spettrali piu’ il canale pancromatico); cio’ permettera’ di raffinare le conoscenze riguardanti le risorse naturali ed i principali processi ambientali in atto, come i fenomeni legati al cambiamento climatico.

La tecnologia iperspettrale permette, infatti, di vedere piu’ dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono. Ogni materiale ha una propria firma spettrale, una vera impronta digitale: una combinazione unica di colori, detti bande spettrali.

Lo strumento di Prisma sara’ in grado di analizzare questa firma viaggiando a 27 mila km all’ora, e potra’ cosi’ identificare un oggetto o risalire alle caratteristiche di un’area sotto osservazione. Il logo della missione Prisma riprende alcuni aspetti stilizzati del progetto: il profilo del satellite, l’osservazione della Terra con un payload iperspettrale e un prisma. Il logo include inoltre l’iscrizione che riporta gli attori principali: l’Agenzia Spaziale Italiana ed il team industriale del Rti formato da Ohb Italia e Leonardo. Prisma rappresenta la sintesi perfetta di un sistema industriale, di ricerca e progettazione completa.

Una compagine industriale composta da: Ohb Italia e’ responsabile della gestione dell’intero programma e della missione, dell’ingegneria di sistema, della progettazione, dello sviluppo e dell’integrazione della piattaforma e di tutte le attivita’ di validazione del satellite. L’integrazione del satellite e’ stata effettuata negli stabilimenti Ohb Italia di Tortona, Alessandria. Leonardo ha progettato e costruito a Campi Bisenzio (FI) il payload elettro-ottico della missione Prisma, che comprende, oltre a una fotocamera a colori, lo strumento iperspettrale piu’ potente al mondo attualmente operativo per l’osservazione della Terra.

Sempre da Campi Bisenzio arriva il sensore stellare che permettera’ al satellite di orientarsi nello spazio, mentre a Nerviano Leonardo ha realizzato i pannelli solari e l’unita’ di alimentazione di Prisma. Telespazio ha realizzato il Segmento di Terra che comprende il centro di controllo della missione al Fucino e il centro di acquisizione ed elaborazione dei dati a Matera e gestira’ LEOP (Launch and Early Orbit Phase) e attivita’ di test in orbita. Thales Alenia Space, infine, ha realizzato il sistema di trasmissione dei dati a bordo del satellite.

Vega sara’ il lanciatore Esa che portera’ in orbita Prisma. Sara’ il lancio numero 14 per vettore realizzato da Avio, la societa’ un gruppo internazionale leader nel settore dei lanciatori spaziali, nella propulsione e nel trasporto spaziale. È capocommessa per Vega, il lanciatore spaziale progettato per trasportare satelliti in orbita terrestre bassa (LEO-Low Earth Orbit), che ha permesso all’Italia di avere accesso diretto allo spazio.

Avio gestisce la catena di fornitura industriale di Vega, di cui fanno parte societa’ di sette diversi Paesi europei. Vega viene sviluppato e fabbricato per il 65% in Italia, mentre il rimanente 35% delle attivita’ di produzione e’ distribuito tra Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Svezia e Francia.

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