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Emilia-Romagna: “Per diagnosi e quarantena basta il tampone rapido”

In Regione Emilia-Romagna non ci sarà più bisogno di confermare l'esito del tampone rapido con un molecolare

Pubblicato:29-12-2021 09:26
Ultimo aggiornamento:29-12-2021 15:20

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BOLOGNA – I test rapidi positivi saranno sufficienti per diagnosticare l’infezione da Covid-19 anche senza la conferma di un tampone molecolare: è la decisione presa dalla Regione Emilia-Romagna ieri pomeriggio, anche di fronte al moltiplicarsi di contagi e a un tracciamento sempre più difficile.

Con una circolare diretta alle strutture sanitarie, la Regione Emilia-Romagna di fatto ha recepito una direttiva emessa del ministero della Salute “per far fronte all’attuale fase pandemica da Sars-CoV-2, in cui si registra un rilevante e rapido incremento dei casi anche a seguito della rapida introduzione della variante Omicron che presenta caratteristiche di alta diffusibilità”.

PRESA IN CARICO PIÙ VELOCE

La velocità di diffusione dei contagi, spiega la nota della Regione, “comporta, tra l’altro una maggiore difficoltà per i dipartimenti di Sanità pubblica a effettuare tempestivamente i test molecolari per confermare le positività rilevate a seguito di test rapidi antigenici”. Di conseguenza la circolare “permette di semplificare e accelerare la presa in carico dei casi positivi e dei contatti stretti– commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- alleggerendo allo stesso tempo il lavoro dei dipartimenti di Sanità pubblica, impegnati nella complessa gestione della campagna vaccinale e nel tracciamento”. L’elevato numero di nuovi casi positivi, continua Donini, “trova in questa nuova modalità uno strumento che assicurerà maggiore velocità di gestione, andando a incidere su tutti i provvedimenti legati alle azioni di sanità pubblica, dall’isolamento alle quarantene, avviando da subito l’iter e riducendo i tempi d’attesa per i cittadini che, fino a oggi, dovevano attendere l’esecuzione e il risultato del successivo tampone molecolare”.


D’ora in avanti, quindi, “in presenza di dati trasmessi alle Aziende sanitarie dai soggetti autorizzati all’effettuazione di tale diagnostica rapida e dalle farmacie convenzionate- fa il punto la Regione- non sarà necessario confermare la diagnosi con test molecolare e si procederà direttamente da parte dei dipartimenti di Sanità Pubblica alla presa in carico del caso”. Come definito dal ministero, in pratica, “in questo contesto i test antigenici rapidi avranno un valore predittivo elevato e indicativo di una vera infezione, non richiedendo conferma con un tampone molecolare”, conclude la Regione.

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