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Manovra, i dem in versione ‘dibba’ riempiono la piazza

ROMA - "Dove sta l'onesta'", ma anche "unita', unita'". A giudicare dai cori, la mitica base dem e' stremata. LEGGI ANCHE:

Pubblicato:29-12-2018 12:45
Ultimo aggiornamento:29-12-2018 12:45

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ROMA – “Dove sta l’onesta’”, ma anche “unita’, unita’”. A giudicare dai cori, la mitica base dem e’ stremata.

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In duemila – molti anziani, qualche ragazzo ma in eta’ scolare- nonostante il periodo festivo, rispondono alla chiamata a raccolta dei parlamentari contro la manovra gialloverde. 


Cartelli, bandiere e striscioni non risparmiano i “ciarlatani dell’onesta’” a Cinque stelle. Ne’ Matteo Salvini, ritratto nei panni di un pistolero, con gli amici Trump e Bolsonaro. “Ci si conserva onesti il tempo necessario per poter accusare gli altri e prendere il posto loro”, recita un cartellone.

Matteo Orfini attacca il presidente della Camera, fino a ieri ipotetico alleato di un futuribile governo Pd-Cinque Stelle. “Ha scelto di essere il braccio armato della maggioranza”, dice. Il megafono si inceppa. Buona parte della piazza non ascolta il suo intervento. Prende la parola Delrio. “Di Maio e Salvini ci portano a sbattere. Il paese e’ fermo. L’Italia deve aprire gli occhi sulle loro false promesse. Portano via i soldi anche ai pensionati”. Applausi. Un anziano militante alza il dito e prova a farsi sentire: “Anche voi avete bloccato l’indicizzazione delle pensioni”, dice, inascoltato.

Il clima congressuale oggi non si avverte. Nicola Zingaretti e Matteo Renzi sono assenti per impegni. Maurizio Martina con gran parte dei parlamentari che lo sostengono sceglie di stare tra la gente. Altri invece si fermano prima della delimitazione. Sulla transenna che divide la piazza, a reggere il megafono proprio come un tempo facevano Di Battista e Di Maio, ci sono Orfini e Delrio. Emanuele Fiano, reduce dalla battaglia dell’aula, e’ il piu’ acclamato. “Dovevi menaglie ancora”, e’ il singolare incoraggiamento, in romanesco.

Una signora si sfoga con il cronista della Dire. “Non ci meritano. Siamo stanchi, abbiamo fatto di tutto per appoggiarli, per seguirli, per capire. Adesso vorremmo sapere qualcosa di piu’ certo. Non si puo’ fare un congresso a ridosso delle europee. Noi manteniamo su facebook una rete di contatti, pero’ siamo stanchi. Siamo stanchi veramente”.

Parte il coro di Bella ciao. “E’ qui che dobbiamo tornare. Riempiamo San Giovanni”, grida un anziano militante ai deputati.

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