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ROMA – Gabriele Gravina si ricandida. L’attuale presidente della Figc ha scelto il Corriere della Sera per dare l’annuncio. “Non è stata una decisione facile, ma molto ponderata”, dice senza negarsi la polemica.
“Certe forme di aggressione che ho ricevuto nelle ultime settimane, e che non hanno precedenti in un Paese civile come l’Italia, non mi hanno impedito di andare avanti. Si è fatto di tutto per indurmi a non candidarmi. Ma non mi conoscono. Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto. Non ho commesso nessun reato. Sono rispettoso delle leggi e sono pronto a sottomettermi al giudizio della giustizia italiana. Però è inaudito tutto quello che mi sta accadendo. La Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma certificano che sono stato vittima di attività di dossieraggio illecita portata avanti da personaggi che hanno malanimo verso di me. Nonostante questo, si è imbastito un processo mediatico che mi lascia molto perplesso”.
C’è un’inchiesta penale aperta: non è il momento migliore per candidarsi… “Ci ho pensato. Il pm per due volte ha fatto richiesta di sequestro dei beni e per due volte è stata rigettata. Sono uscito indenne sul piano giudiziario, eppure sono stato infangato. Sono una persona perbene che ha dato molto al calcio e vuole continuare a farlo. Stiamo parlando di una vicenda che, se dovesse andare avanti, porterà una sentenza tra qualche anno. Anche se spero di chiuderla prima. Il reato di auto riciclaggio è completamente infondato. E non posso accettare che qualcuno mandi in giro documenti falsi”.
Dovrà scontrarsi contro Del Piero? “Non entro nel merito. Alex è stato un grande campione e ha dato tanto al calcio mondiale e alla maglia azzurra. Ho tentato di coinvolgerlo in Federcalcio, ma i suoi impegni lo hanno sempre portato in giro per il mondo. Però ci vuole qualcuno che ti candidi. E vale anche per lui”.
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