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ROMA – “I social sono diventati un problema ma non sono io a dirlo e non è una novità. Lo sono da tempo”. Però se a sostenerlo è Gianmarco Tamberi, campione del mondo e campione olimpico di salto in alto oltre che capitano della Nazionale, l’appello non può cadere nel vuoto. “Danno tanto ma hanno evidenziato dei problemi: sicuramente vanno regolamentati, perché negli ultimi anni è esploso un nuovo mondo e non si può fare finta che non esiste: sarebbe a mio avviso una cosa sbagliata”, racconta Gimbo appena uscito dal Quirinale.
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Nell’incontro tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e gli atleti di atletica e pentathlon, le sue parole avevano già colpito. “Siamo esseri umani, non solo esecutori di prestazioni”, ha detto Tamberi chiedendo il supporto incondizionato per coloro che “soffrono il voler piacere a tutti i costi, passano 365 giorni a performare e poi hanno paura di essere criticati”. Ma la questione, ha precisato in un secondo momento, “non è solo quella delle critiche”, ma di “come vengono supportati e riconosciuti gli atleti che stanno facendo di tutto per portare lustro alla nostra nazione”. E qui la richiesta di Tamberi si fa anche orizzonte olimpico, a poco più di otto mesi da Parigi 2024: “Sarebbe fantastico vedere un Paese che tifa per noi atleti come lo fa per la squadra del cuore, avere la consapevolezza che siamo privilegiati a inseguire i nostri sogni e a competere ad alto livello ma che passiamo anche dei momenti di difficoltà. E in quei momenti avremmo bisogno del supporto dei tifosi rispetto alle critiche e all’accanimento, siamo gli ultimi che vorrebbero essere visti come non adeguati rappresentanti dell’Italia”.
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