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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 29 novembre – Seduta della mattina

E’ la giornata dedicata al Bilancio previsionale 2019: la seduta della mattina si apre con l’avvio del relativo dibattito, inaugurato con il riferimento del Segretario di Stato per le Finanze, Eva Guidi.

Pubblicato:29-11-2018 17:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:51

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E’ la giornata dedicata al Bilancio previsionale 2019: la seduta della mattina si apre con l’avvio del relativo dibattito, inaugurato con il riferimento del Segretario di Stato per le Finanze, Eva Guidi.
“Il Governo- riferisce la relazione del Segretario- ritiene indispensabile focalizzare il proprio impegno per stabilizzare la finanza pubblica con una serie di provvedimenti sulla spesa corrente e con scelte strategiche finalizzate a portare il risultato del bilancio 2019 quanto più possibile vicino al pareggio”. Dopo aver illustrato i contenuti della Finanziaria e le novità previste anche a livello di impostazioni fiscali ( “una estensione della patrimoniale sui patrimoni immobiliari, un correttivo sulle pensioni, la dilazione temporale dello sbilancio sul fondo pensioni, un contributo straordinario sugli stipendi della Pa”), il segretario di Stato lancia un appello a 360 gradi, rivolto a tutta la cittadinanza, a categorie, sindacati e forze politiche: “Non è tempo di conflitto- manda a dire- ma è tempo di dare prova di unità e di fare sistema. Ognuno, nell’ambito delle sue possibilità, deve dare il suo contributo per risollevare il Paese, tutti siamo cittadini e usufruiamo dei servizi che vengono erogati”. Guidi sottolinea quindi che “le politiche cui andremo in contro nei prossimi anni ci chiedono responsabilmente di portare un bilancio il più possibile in pareggio e con un avanzo nei prossimi anni”, e questa è la direzione in cui il governo intende muoversi. Quindi assicura il suo impegno affinché sul testo, tra prima e seconda lettura, si realizzi “un confronto con tutte le forze di opposizione che devono fare il possibile per risanare il bilancio dello Stato, portarlo in pareggio dal deficit strutturale”.
Il Segretario compie anche un secondo riferimento, sull’ultima visita a San Marino della delegazione del Fmi di cui sottolinea la raccomandazione a “procedere con maggiore determinazione nelle azioni individuate e senza ulteriori ritardi, perchè non è più possibile rimandare, occorre agire ora per rinforzare le banche e le riserve dello stato e far fronte eventuali criticità che potrebbero venire avanti”. Dopo l’intervento del Segretario prendono la parola consiglieri di maggioranza e minoranza, nel dibattito vi sono 62 iscritti. I lavori della mattinata terminano con l’intervento del Segretario di Stato per la Sanità Franco Santi per parlare di riforma pensionistica e del mancato trasferimento dello Stato sui fondi pensione: “Agganciare le sorti del bilancio dello Stato a quelle della riforma pensionistica non è una forzatura- manda a dire- è una necessità del Paese, dobbiamo tutti insieme riscrivere le regole generali del nuovo sistema pensionistico che lo sappiamo tutti, rispetto a quello che offre oggi in termini di finanziamenti e prestazioni, dovrà avere un ridimensionamento, perché ce lo dicono i numeri”.

Di seguito un estratto degli interventi odierni della mattina.
Comma n. 26. Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”:
1. a)  Relazione Economico – Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo
38 della Legge 18 febbraio 1998 n.30
2. b)  Rendiconto Generale dello Stato e Relazione della Commissione di Controllo della
Finanza Pubblica, prevista dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30,
nonché Rendiconti degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2017 (I lettura)
3. c)  Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2019 e
Bilanci Pluriennali 2019/2021 (I lettura)
4. d)  Riferimento del Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio sulla visita del Fondo
Monetario Internazionale di novembre 2018


Eva Guidi, Segretario di Stato per le Finanze dà lettura della Relazione al Bilancio di previsione 2019
“Il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio permane quale obiettivo necessario per garantire la sostenibilità del debito pubblico e ripristinare le riserve di liquidità; l’equilibrio dei conti pubblici non potrà prescindere dall’attuazione di importanti interventi e riforme strutturali quali la riforma del sistema previdenziale, il riordino della normativa in materia fiscale e l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto, al fine di generare, fin dal 2019 e nel medio termine, da un lato un contenimento apprezzabile della spesa pubblica e dall’altro favorire il consolidamento e la creazione di condizioni virtuose per un incremento delle entrate pubbliche. In quest’ottica il progetto di bilancio per l’esercizio finanziario 2019 non può che basarsi sulla linea già tracciata da quella dell’esercizio precedente, perseguendo tra i suoi obiettivi, oltre alla sostenibilità, anche l’equità e lo sviluppo economico.
Nel complesso quadro di generale mancanza di equilibrio tra le entrate e le uscite, in attesa di procedere con le riforme strutturali sopra indicate, al momento in fase di verifiche ed approfondimenti, il Governo ritiene indispensabile focalizzare il proprio impegno per stabilizzare la finanza pubblica con una serie di provvedimenti sulla spesa corrente e con scelte strategiche finalizzate a portare il risultato del bilancio 2019 quanto più possibile vicino al pareggio. Si tratta di un atto di responsabilità che deve essere rafforzato in ogni modo anche tra prima e seconda lettura in una prospettiva di sostenibilità del bilancio che deve riguardare non solo il prossimo esercizio ma anche quelli successivi. Sostenibilità del bilancio con il raggiungimento del pareggio significa infatti contenere l’attuale debito pubblico e garantire controllo e razionalizzazione della spesa mentre parallelamente le politiche di sviluppo messe in atto dovrebbero muovere verso quell’indispensabile ampliamento della base imponibile e del gettito in entrata, indispensabili a garantire le tutele di un prezioso stato sociale che si vuole continuare ad assicurare ai nostri cittadini. Pareggio del bilancio significa, nel contempo, rappresentare concretamente quella credibilità indispensabile per il percorso di sviluppo rivolto a potenzialì nuovi investitori cui ci si sta rivolgendo con le politiche in atto. Pareggio di bilancio, infine, significa rapportarsi con autorevolezza con tutti gli organismi in ambito internazionale con cui la nostra Repubblica si raffronta quotidianamente e nei confronti di alcuni dei quali sono in atto percorsi finalizzati al raggiungimento di importanti accordi e collaborazioni, primo tra i quali l’accordo di associazione con l’Unione Europea.
La sostenibilità del bilancio non può che essere inserita nell’alveo di un percorso di equilibrio ed equità: vanno in questa direzione molti dei provvedimenti inseriti nella legge di bilancio che verranno dettagliatamente illustrati di seguito. Con lo stesso criterio di equità andranno affrontate alcune riforme, che si era considerato di introdurre nell’esercizio corrente ma per le quali, data la portata che rivestiranno a tutti i livelli del nostro sistema economico, si è deciso di procedere con più tempo rispetto a quello inizialmente previsto, anche per permettere percorsi di concertazione con le organizzazioni sociali e datoriali. La riforma del sistema pensionistico, il cui obiettivo è quello di garantire, attraverso un riequilibrio dei parametri attualmente applicati, la sostenibilltà nel tempo, ovvero la messa in sicurezza prospettica dello stesso per I prossimi decenni, non potrà Infatti che essere effettuata con un largo consenso tra le parti sociali e politiche, nella visione di un patto intergenerazlonale attento alle esigenze delle nuove generazioni e al quale sarà chiamato ad aderire con responsabilità tutto il Paese. Anche l’introduzione dell’Imposta sul Valore Aggiunto, che sostituirà l’imposta monofase, è in dirittura d’arrivo per quanto concerne il progetto di legge e gli approfondimenti relativi alla sua effettiva applicazione. II contenimento della spesa pubblica a tutti i livelli deve essere perseguito con interventi di riduzione e razionalizzazione della spesa, e con provvedimenti di riorganizzazione della struttura pubblica quali ad esempio l’accorpamento degli uffici e la soppressione di organismi e commissioni non più necessari. In questo intervento di razionalizzazione della spesa, l’adozione a breve deIl’LC.E.E. – Indicatore della Condizione Economica per l’Equità rappresenterà quell’imprescindibile garanzia di correttezza negli interventi effettuati che deve essere perseguita con costanza per riuscire a preservare le effettive necessità dei soggetti più deboli e disagiati. Il contenimento della spesa dovrà essere parimenti accompagnata da un processo di riqualificazione della stessa con la finalità di mantenere l’alto livello di protezione dello stato sociale nei confronti dei cittadini, che vede nella sanità e nel sistema scolastico pilastri che non devono essere in alcun modo intaccati. In questa azione di controllo e riduzione della spesa pubblica sarà importante il coinvolgimento del diretti interessati che deve essere accompagnata verso un processo di presa di coscienza delle difficoltà che si stanno affrontando e al quale tutti sono chiamati a fare la propria parte.
Sempre in fase di introduzione generale, si ritiene importante sottolineare la continuità delle iniziative per quanto concerne il rafforzamento e la ristrutturazione del settore bancario e finanziarlo, sul quale è necessario intervenire rilanclandone l’attività e favorendo concrete prospettive di sviluppo non solo interne alla Repubblica; un settore che ha risentito della crisi finanziaria degli anni passati aggravata da provvedimenti di rientro dei capitali e dalla crisi economica che hanno portato ad una posizione di fragilità del sistema stesso. La sottoscrizione di un apposito Memorandum of Understanding con Banca d’Italia e la concretizzazione dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea rappresenteranno valide basi per la rlpartenza di questo comparto che deve essere considerato Importante strumento di sostegno, sia per una economia ben diversificata e aperta a livello internazionale, che per tutti I cittadini. Basilare sarà continuare a perseguire politiche economiche capaci di consolidare i rapporti con imprese sane e attirare imprenditori in grado di creare crescita ed occupazione. In questo senso vanno considerati positivamente gli effetti generati dalla legge sviluppo, che ha portato ad un incremento dell’occupazione di circa 600 unità risultanti nel mese di settembre 2018, rispetto al corrispondente mese del 2017, con il conseguente aumento di entrate fiscali e contributive. (…)
Gli obiettivi per l’anno prossimo volti a favorire lo sviluppo continueranno sulla scia di quanto già avviato in precedenza, focalizzandosi su interventi a costo zero ma con grande potenzialità di crescita tra i quali la redazione di una serie di normative “anti-burocrazia” che diano la possibilità allo Sportello Unico di lavorare su una serie di processi più semplici e certi: il potenziamento di forme di pagamento on-line da parte delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione; l’implementazione della firma digitale e della posta certificata; l’ulteriore eliminazione degli ambiti di intervento di Commissioni politiche ed amministrative che intervengono sull’attività di impresa; la semplificazione dei processi di adeguata verifica; l’abolizione della legge sulle licenze al fine di giungere ad una comunicazione unica che consenta l’avvio immediato delle attività di impresa. Grande potenzialità, e quindi adeguato sostegno economico, viene riservato alla San Marino Innovation, che dovrà essere accompagnata da normative mirate in ambito blockchain dove si andrà ad Introdurre uno dei primi quadri normativl completi d’Europa, ma anche con la predlsposizione di un set specifico di regole per le imprese altamente tecnologiche. Nel settore delle politiche di sviluppo occorre evidenziare adeguatamente anche ii tema delle telecomunicazioni che, basato su un importante investimento pluriennale attraverso l’Azienda di Stato per i Servizi Pubblici, consentirà di avere una rete performante ed efficiente per il Paese, attrarrà nuovi operatori con conseguenti significative entrate e favorirà la nascita di nuove Imprese che con la rete lavorano. Nella direzione del sostegno allo sviluppo occorre poi menzionare la promozione del settore energetico e della riqualificazione energetica degli edifici ed incentivi per l’acquisto di automobili elettriche e ad idrogeno. Importanti anche gli stanziamenti dedicati alla messa in opera del Piano Strategico per il Turismo che entrerà nella sua fase operativa e che contribuirà a sviluppare politiche turistiche mirate ad ampliare servizi del settore. È indubbio, infatti, che il turismo rappresenta uno dei principali fattori di sviluppo per l’economia della Repubblica di San Marino nella generazione di importanti fatturati ogni anno, oltre a creare posti di lavoro. II Piano Strategico per Il Turismo “tradurrà la volontà politica in azioni concrete”, darà la possibilità di ampliare tutte le potenzialità che questo settore effettivamente offre permettendo, da una parte, nuove slnergie tra tutti gli operatori della filiera turistica, e dall’altra, risposte concrete alle necessità di sviluppo di San Marino. Parlare di sviluppo significa parlare anche di infrastrutture nuove e strategiche per la Repubblica, da realizzare attraverso la rlproposizlone della legge di spesa che prevede, tra le altre cose, la realizzazione del plesso scolastico di Dogana, l’avvio dei lavori del Parcheggio di Borgo Maggiore (per il quale sono attualmente in corso i bandi di progettazione), e lo studio di fattibilità del campus scolastico, che va inserito nel contesto più ampio del nuovo Piano Regolatore Generale.Grande importanza è stata riservata nella legge di bilancio al rafforzamento delle attività di controllo ed accertamento da parte dell’Ufficio Tributario che, dotato di risorse umane e tecnologiche, dovrà razionalizzare le proprie procedure operative a tutti i livelli al fine di giungere ad un miglioramento, in termini di efficacia e di efficienza, della prevenzione, dell’accertamento e della repressione dei fenomeni evasivi ed elusivi.
Sono stati Inseriti nella legge di bilancio per il 2019 anche due specifici articoli tesi a recepire i recenti quesiti referendari ammessi dal Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme sui quali Governo e maggioranza si sono espressi favorevolmente, ritenendo non necessaria la celebrazione dei due referendum. Si tratta rispettivamente dell’articolo 43 – Convertibilità credito di imposta e dell’articolo 44 ­ Gestione delle reti ed infrastrutture per servizi pubblici.
La Segreteria di Stato per le Finanze ed il Bilancio ed il Governo fanno presente sin d’ora la ferma volontà di confrontarsi con le forze politiche di opposizione, le organizzazioni sindacali e le organizzazioni datoriali del Paese, al fine di procedere con provvedimenti migliorativl e integrativi del presente progetto di legge, nello scopo comune dello sviluppo del Paese.
Previsione delle entrate 2019.
Il totale delle entrate previste per l’esercizio 2019, escluse le partite di giro, ammonta ad euro 517.538.863,96; le entrate tributarie costituiscono la fonte primaria di finanziamento del Bilancio dello Stato e sono pari ad euro 438.747.800,00 nel 2019 ed hanno subito una variazione del +3,30% rispetto al consuntivo 2017 e -0,93% rispetto alla previsione assestata 2018. Dalla Tabella 1 si evince inoltre che le entrate di cui ai Titoli l, 2 e 3 previste per il 2019, complessivamente pari a euro 505.420.147,69 presentano una flessione de1l’8,43% rispetto al dato consuntivo 2017 e del 9,76% rispetto alla previsione assestata 2018. Gli scostamenti sono da ricondurre principalmente alla non riproposizione dell’imposta straordinaria sui patrimoni che nel 2018 era prevista per euro 13 mln di euro ed alla diminuzione del trasferimento dell’avanzo di gestione deIl’A.A.S.S. per l’anno 2019 per circa euro 11,7 mln di euro. Nel bilancio di previsione 2019, al fine di incrementare le entrate, sono presenti diversi interventi, alcuni di natura straordinaria ed altri a carattere strutturale tra i quali: a) l’istituzione di una imposta straordinaria sugli immobili detenuti dalle società, ad esclusione degli immobili che costituiscono luogo di svolgimento dell’attività d’impresa che comporterà una entrata stimata in euro 2,5 mln di euro da intendersi a completamento dell’intervento dell’imposta straordinaria sui patrimoni di cui al Decreto Delegato 25 giugno 2018 n.71;
b) la proroga della scadenza per la presentazione delle domande per l’ammissione alla sanatoria edilizia per una entrata stimata in euro 8 mln di euro, vista la proroga al 2019 dei termini previsti per la presentazione delle domande di concessione edilizia in sanatoria straordinaria; c) la rimodulazlone dell’abbattimento forfettario dei redditi da pensione, lordi e su base annua che consente un maggior gettito stimato in euro 2,3 mln di euro, così come disciplinato dall’articolo 33 del presente progetto di legge; d) la previsione di maggiori entrate tributarie per circa euro 1,7 mln di euro a seguito del potenziamento dei controlli fiscali nell’ambito delle Imposte dirette a norma dell’articolo 31 del progetto di legge del bilancio di previsione 2019; e)
introduzione della tassa di proprietà sui veicoli registrati, in sostituzione della tassa di circolazione per un maggior gettito stimato in euro 500 mila euro, da emanarsi ai sensi dell’articolo 45 della Legge 21 Dicembre 2017 n.147.
Le entrate extra tributarie di cui al Titolo 2 ammontano ad euro 66.263.347,69 e presentano una flessione del 23,80% rispetto al consuntivo 2017 e del 18,49% rispetto alla previsione assestata 2018; tale scostamento è dovuto in gran parte alla diminuzione della Categoria 9 – proventi di attività – che da 20 mln di euro dell’assestato 2018 passa ad euro 5,6 mln di euro nel 2019, in relazione al minore avanzo previsto per il 2019 daIl’A.A.S.S. ed alla mancata previsione del recupero di accantonamenti a riserva effettuati daIl’A.A.S.S. in esercizi precedenti. Le entrate del Titolo 3 – alienazione, ammortamento di beni patrimoniali e rimborsi di crediti ammontano nel 2019 ad euro 409.000,00 con una diminuzione del 98,99% rispetto al consuntivo 2017 e del 98,86% rispetto alla previsione assestata 2018; nei precedenti esercizi nella Categoria vendita beni mobili hanno trovato imputazione le operazioni di cessione di titoli obbligazionari relativi al prestito ibrido emessi da Cassa di Risparmio per euro 40.000.000,00 e la cessione delle obbligazioni subordinate emesse da Cassa di Risparmio precedentemente acquisite dall’Iss per euro 35.000.000,00. Entrambe le operazioni sono finalizzate alla copertura della corrispondente parte della perdita di Cassa di Risparmio 2016 e 2017. II Titolo 4 – entrate derivanti da accensioni di mutui e prestiti per euro 12.118.716,27 ricomprende la categoria “Emissione Titoli Pubblici” con un importo previsto nel 2019 di euro 5 mln di euro per l’emissione di titoli del debito pubblico per finanziamento legge di spesa n.67/2015 per la finalizzazione di Infrastrutture ed opere pubbliche. Nel 2020 e 2021 sono previsti rispettivamente ulteriori euro 5 mln di euro e 10 mln di euro a completamento del finanziamento previsto dalla Legge di spesa ai sensi dell’articolo 19 del presente progetto di legge.
Nel medesimo Titolo 4 è iscritta inoltre la voce relativa al disavanzo di bilancio previsto per il 2019 pari ad euro 5.618.716,27 che registra un -55,47% rispetto alla variazione assestata 2018; quindi è possibile affermare che l’obiettivo per il 2019, come già ribadito, resta il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio da perseguirsi attraverso un’efficace ed efficiente gestione delle entrate e delle spese in corso d’anno, nonché con l’introduzione – ormai improrogabile – degli interventi di riforma già illustrati necessari al riequilibrio dei conti pubblici ed alla ricostituzione delle riserve di liquidità che potranno consentire la riattivazione delle leve della crescita economica capace di sostenere lo sviluppo del Paese, gli investimenti nelle infrastrutture ed il risanamento del settore bancario.
Previsione delle uscite 2019
La spesa complessiva per l’esercizio 2019, al netto delle partite di giro, ammonta ad euro 517.538.863,96 e risulta diminuita del 9,87% rispetto alla previsione assestata 2018 e del 9,58% rispetto al consuntivo 2017. La spesa corrente presenta un importante contenimento passando da euro 494.322.782,65 del consuntivo 2017, a euro 487.869.198,03 nella previsione assestata 2018, fino a raggiungere euro 466.140.298,63 nella previsione 2019 (-5,70% rispetto al 2017 e -4,45% rispetto previsione assestata 2018). Il contenimento della spesa corrente ha interessato tutte le categorie di spesa. ad esclusione della categoria poste compensative delle entrate, che presenta un aumento dell’l,30% rispetto al dato dell’assestamento 2018, tale incremento è riferito ai rimborsi fiscali. In particolare, l’intera categoria dei rimborsi fiscali (IGR e monofase) prevede un aumento di circa euro 2.700.000,00 rispetto al dato assestato 2018 dovuto in gran parte agli accantonamenti integrativi, di cui all’articolo 11 del progetto di legge, per il rimborso dell’imposta sulle importazioni per euro 510.000,00 e per i rimborsi dell’imposta sul redditi per euro 1.990.000,00. La previsione si è resa necessaria a seguito del completamento, da parte dell’Ufficio Tributario, della ricognizione e quantlficazlone dei residui passivi pregressi e riferiti ad esercizi antecedenti al 2017 effettuata in ragione dell’attivazione del conto fiscale a partire dal 2019. La diminuzione delle previsioni di spesa corrente per l’anno 2019 rispetto alla previsione assestata 2018 ha interessato anche le categorie connesse al costo del personale (precisamente la categoria 1 – oneri retributivi degli organi Istituzionali, la categoria 2 – personale in attività, la categoria 3 – personale il1 congedo e la categoria 12 – oneri retributivi) che nel complesso ammontano, comprese le trasferte, ad euro 105.459.426,50 (-0,90% rispetto al 2018). AI fine di ridurre l’incidenza del costo del personale pubblico sulla spesa corrente, per perseguire l’obiettivo della sostenlbilità della spesa in generale, tenuto conto delle esigenze di occupazione qualificata nel Settore Pubblico Allargato, sono state introdotte in via straordinaria ed eccezionale una serie di proposte che tengono conto delle indicazioni più volte annunciate dal Governo e dalla maggioranza in materia di contenimento della spesa. Dal confronto sono emerse e confermate le conosciute, anche se non insormontabili, difficoltà organizzative, nonché la volontà delle parti di ridurre l’impatto della misura sulle retribuzioni più basse. Su questi presupposti si è formulato l’articolo 34 del presente progetto di legge relativo agli interventi sulla spesa riferita al personale dello Stato e degli Enti ed Aziende del Settore Pubblico Allargato. La nuova proposta, rispetto alla riduzione di un’ora dell’orario settimanale, è impostata tenendo conto della volontà, da un lato, di salvaguardare i redditi più bassi, e dall’altro, di non appiattire le retribuzioni rispetto alle differenti funzioni e responsabilità. La riduzione di un’ora di lavoro settimanale avrebbe ridotto le voci interessate di circa il 2,7% per tutti i dipendenti. La nuova proposta determina una misura progressiva che esclude le retribuzioni pari o inferiori a euro 1.500,00; l’intervento previsto si applica su 13 mensilità escludendo la liquidazione di fine servizio in quanto già ridotta di fatto in virtù dell’abbattimento mensile. La decisione di escludere una delle voci retributive, quali le indennità di funzione, è determinata dalla decurtazione già da tempo applicata alla stessa. Nel confermare quanto previsto dai precedenti esercizi finanziari e in quello corrente al fine di ridurre e contenere gli oneri per gli straordinari e le maggiorazioni, si prevede una riduzione delle percentuali delle maggiorazioni stesse del 20%. L’abrogazione delle due giornate di vacanza compensative istituite con accordo sindacale conseguente alla Legge 18 dicembre 1990 n.152 ha lo scopo di ridurre la relativa spesa e aumentare le giornate di produttività del Settore Pubblico Allargato prevedendo, come prescrive la norma citata, un meccanismo di compensazione pari a 12 ore da usufruire in due semestri al fine di permettere una migliore organizzazione da parte dell’Amministrazione di questi permessi straordinari. Una significativa contrazione della spesa corrente è prevista nella Categoria 13 – trasferimenti correnti al Settore Pubblico Allargato, che da euro 138.769.571,37 dato assestato 2018 passa nel 2019 ad euro 115.939.892,74 con una riduzione del 16,45%. Come previsto dall’articolo 32 del presente progetto di legge, i trasferimenti all’Istituto per la Sicurezza Sociale per il Settore Previdenziale relativi al contributo a carico dello Stato per la gestione del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e del Fondo Pensioni Lavoratori Autonomi non vengono erogati nel 2019 in relazione al posticipo della presentazione in Consiglio Grande e Generale del progetto di riforma del sistema previdenziale, allo scopo di concordare, come già anticipato, con le organizzazioni sindacali e datoriali la modulazione dell’intervento di riforma. Nello stesso tempo è comunque prevista nel progetto di legge la possibilità di sottoscrivere un piano di rientro con il Consiglio di Previdenza dell’I.S.S. che preveda un rimborso decennale e senza Interessi del trasferimento di euro 19.000.000,00 a titolo di contributo a carico dello Stato per la gestione del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti. I trasferimenti all’Istituto Sicurezza Sociale per il finanziamento dell’Assistenza Sanitaria e per Il Servizio Socio Sanitario, per Il 2019, sono pari ad euro 71.000.000,00 (+2,90% rispetto al dato consuntivo 2017 e -0,56% rispetto alla previsione assestata 2018). La spesa in conto capitale per l’esercizio 2019 pari ad euro 24.682.275,00 risulta in diminuzione del 61,75% rispetto alla previsione assestata 2018 e del 61,61% rispetto al consuntivo 2017. L’oscillazione rispetto agli anni precedenti è riferita agli stanziamenti previsti nella categoria “Trasferimenti in conto capitale” destinata agli interventi di rafforzamento patrimoniale e ripianamento perdite della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A.. (…)
Liquidità dello Stato
La liquidità dello Stato è oggetto di continuo monitoraggio da parte degli Uffici competenti, negli ultimi anni si è significativamente ridotta in quanto vi è stata una forte riduzione delle entrate del bilancio dello Stato non sufficientemente compensata dalla diminuzione delle spese pubbliche. Resta prioritario per il 2019 individuare interventi per un ripristino graduale delle riserve per poter rilanciare le leve dello sviluppo economico del Paese; ciò sarà possibile solo ed esclusivamente attraverso un contemporaneo aumento delle entrate ed una riduzione efficace della spesa pubblica ricercandone il contenimento e la razionalizzazione.
Dalla tabella riportata emerge che la liquidità a disposizione dello Stato è in calo mentre quella riferita agli Enti ed Aziende del Settore Pubblico Allargato è in aumento rispetto all’anno precedente, registrando complessivamente un aumento del 24,69%. (..)
L’andamento del debito pubblico
AI 31 dicembre 2017 il debito pubblico ammonta ad euro 349.463.476,74.
In conclusione, come già anticipato, il progetto di legge durante la prima e la seconda lettura sarà sottoposto ad ampio confronto con le parti politiche, sociali ed economiche nell’auspicio di raggiungere la più ampia condivisione sugli interventi proposti per la messa in sicurezza dei conti pubblici e favorire la crescita del sistema economico del Paese”.
Sono anni che il bilancio dello Stato presenta un disavanzo strutturale di 30-40 mln di euro, sono anni che sono fatti interventi per portarlo il più possibile in pareggio: non ci sono categorie su cui occorre andare a mettere la nostra attenzione in modo esclusivo, ognuno deve fare la sua parte e si è cercato in questa legge di bilancio di chiedere un contributo a tutti. Nella finanziaria dello scorso anno è stato inserito il provvedimento della minimum tax per i lavoratori autonomi, l’imposta straordinaria della patrimoniale, fatta anche nel 2013 con lo stesso intento di trovare risorse finaziarie e di portare il pareggio in bilancio. Nella finanziaria di quest’anno è stata fatta una estensione della patrimoniale sui patrimoni immobiliari, è stato fatto un correttivo sulle pensioni e si è prevista una dilazione temporale dello sbilancio sul fondo pensioni, soprattutto perché si è deciso di effettuare una riforma con tempistiche differenti. E’ stato effettuato un contributo straordinario sugli stipendi della Pa, intervento che va associato a tanti altri. Ognuno deva fare la sua parte significa anche lotta all’evasione, senza colpevolizzare categorie varie, in un’utile e dannosa generalizzazione. Non è tempo di conflitto, ma è tempo di dare prova di unità e di fare sistema. Ognuno, nell’ambito delle sue possibilità, deve dare il suo contributo per risollevare il Paese, tutti siamo cittadini e usufruiamo dei servizi che vengono erogati. Le politiche cui andremo in contro nei prossimi anni ci chiedono responsabilmenete di portare un bilancio il più possibile in pareggio e con un avanzo nei prossimi anni, questa la direzione in cui muoverci, i soldi ci permetteranno non solo di incrementare investimenti e poter far fronte a tante altre spese, nella direzione del nostro stato sociale, la lotta alle sprechi va portata avanti senza fare macelleria sociale e tagli indiscriminati. Occorre considerare il bene pubblico come cosa di tutti quanti, proprio in questo senso, per i vari provvedimenti che ci sono nella legge e che andranno inseriti tra prima e seconda lettura, chiedo un confronto con tutte le forze di opposizione che devono andare in questa direzione e fare il possibile per risanare il bilancio dello Stato, portarlo in pareggio dal deficit strutturale. E’ necessario fare sistema.
Secondo riferimento su visita della delegazione Fmi, che si è trattenuta a San Marino da 13 a 16 novembre. (…)
Le finalità di questa 3^ missione supplementare del Fmi- già recatosi a San arino nel mese di gennaio, nella visita periodica, vengono riassunte in due punti: 1) sostenere un primo momento di confronto con il nuovo Segretario di Stato per le Finanze e il bilancio a seguito del recente avvicendamento in tale ruolo; 2) concretizzare un momento di efficace monitoraggio delle iniziative messe in campo dal governo sammarinese in ambito bancario e finanziario nonché in quello relativo alla sostenibilità del bilancio dello Stato, alla luce delle raccomandazioni rilasciate al termien della missione di gennaio scorso.
Durante ogni momomento di approfondimento con ogni interlocutore della delegazione, il messaggio di fondo è stato quello di procedere con maggiore determinazione nelle azioni individuate e senza ulteriori ritardi, perchè non è più possibile rimandare, occorre agire ora per rinforzare le banche e le riserve dello stato e far fronte eventuali criticità che potrebbero venire avanti. Il governo ha evidenziato la volontà di continuare nelle linee tracciate, molti dei punti sono comuni alle osservazioni riportate al nostro bilancio. Sulla necessità di aver un bilancio in avanzo credo non si possa che essere concordi, visto tutte le iniziative che ci aspettano.
Vorrei fare presente poi che ritengo positivo il prudente richiamo all’attenzione dei conti pubblici della Commissione di controllo della Finanza pubblica. Le nostre piccole dimensioni non devono farci sottovalutare mai i problemi cui andiamo incontro, non sono tante lel eve che possiamo muovere e dobbiamo fare ogni sforzo per mantenere il bilancio il più possibile in avanzo e il rapporto debito pil in termini contenuti.
Simone Celli, Ssd
Fin da ora manifesto la mia condivisione rispetto all’analisi e alla linea tracciate dal Segretario di Stato per le Finanze e Bilancio, in quanto ritengo che sia sul versante della gestione della finanza pubblica che sul versante della riorganizzazione del settore bancario sia emerso un approccio ragionevole ed equilibrato. Nei primi due anni della corrente legislatura sul settore bancario il dibattito politico e pubblico è stato particolarmente intenso; si sono sprecati gli “J’accuse”, i rimpalli di responsabilità tra gli uni e gli altri, con il risultato che ancora oggi permangono le medesime criticità che il Fondo Monetario Internazionale – nell’ambito delle consuete missioni annuali dell’articolo IV – ormai segnala almeno dal 2014. Da ex Segretario di Stato per le Finanze e Bilancio mi sento addosso la responsabilità dei ritardi accumulati per quanto concerne la legislatura in corso, tuttavia non posso non sottolineare che in generale il clima politico e anche sociale in cui in questi due anni il governo e in particolare la Segreteria per le Finanze e Bilancio hanno dovuto affrontare le questioni attinenti al settore bancario obiettivamente ha reso davvero complesso il lavoro finalizzato alla definizione di una strategia complessiva orientata al risanamento, al consolidamento e al rilancio del settore bancario. Le reiterate raccomandazioni degli esperti del Fondo Monetario Internazionale impartite alle autorità di governo sammarinesi dal 2014 in avanti, hanno costantemente posto l’accento sulla necessità di procedere ad un complessivo risanamento e a un generale consolidamento del settore bancario, a partire dal principale istituto di credito sammarinese, la Cassa di Risparmio. In particolare i suggerimenti del Fondo Monetario Internazionale si sono concentrati su Cassa di Risparmio, soprattutto in ragione delle importanti iniezioni di risorse pubbliche – oltre 300 milioni di euro – che fino ad oggi sono state effettuate per supportare quella che è diventata a tutti gli effetti banca di proprietà dello stato. Questi suggerimenti addirittura, nell’aprile del 2016, si condensarono in una dettagliatissima relazione tecnica prodotta da John Quill, uno dei massimi esperti del FMI in materia di crisi e ristrutturazioni bancarie. Desidero ricordare alcuni passaggi di questa relazione nel corso del dibattito odierno, passaggi che smentiscono le tesi di tutti coloro i quali in questi mesi hanno tentato di veicolare il messaggio che i devastatori di Cassa di Risparmio fossero il governo e la maggioranza, solo perché hanno avuto l’ardire di voler fare emergere in trasparenza le perdite di bilancio che purtroppo dal 2010 in avanti erano state omesse o comunque fortemente sottovalutate. Nell’aprile del 2016 John Quill affermava a chiare lettere che “per via della natura e dell’insolvenza dei crediti dubbi, non è per nulla certo che la perdita sia stata adeguatamente riconosciuta” e pertanto si suggeriva “una rigorosa revisione della qualità degli attivi (AQR) per trarre conclusioni sull’adeguatezza delle riserve e dei capitali”. L’esperto del FMI consigliava di non limitare l’esercizio dell’AQR solo a Cassa di Risparmio ma di estenderlo anche al resto del settore bancario.
Il bilancio di esercizio 2016 di Cassa d Risparmio ha avuto il pregio di rappresentare in modo prudente, veritiero e realistico la situazione economica e patrimoniale della banca. Questo non può essere considerato un elemento negativo e nemmeno un atto mirante alla svendita dell’istituto di credito. L’operazione verità su Cassa di Risparmio va quindi interpretata nell’ottica di voler identificare nel dettaglio le criticità presenti sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo per poi impostare – e su questo si che purtroppo siamo in ritardo – un progetto complessivo di risanamento e di rilancio, con il pieno e incondizionato supporto dello Stato come il governo fin dal primo istante ha sostenuto, ritenendo il risanamento e il rilancio di Cassa un investimento a tal punto strategico per il presente e il futuro del Paese da giustificare anche un robusto indebitamento dello Stato. Al termine della missione articolo IV avvenuta nel gennaio 2018, lo staff del FMI – nella sua dichiarazione conclusiva – ha posto l’accento su due punti fondamentali riguardanti le politiche del settore bancario: l’avvenuto riconoscimento delle perdite presenti in Cassa di Risparmio e la conseguente esigenza di mettere in campo un piano industriale e un piano di ricapitalizzazione adeguati; la conclusione del processo di valutazione degli attivi (AQR). Ora, le perdite di Cassa sono state riconosciute e l’AQR si è conclusa. Vi è finalmente una fotografia nitida delle reali condizioni del settore bancario locale. Per Cassa di Risparmio va preparato un robusto intervento pubblico che dovrà essere abbinato ad una revisione della governance e del management introducendo nell’organigramma societario figure professionali specializzate in ristrutturazioni bancarie e alla realizzazione di un piano industriale che punti a rendere la banca più efficiente e competitiva e pertanto in grado di tornare ad essere profittevole già nel corso del biennio 2019-2020. Per le banche private invece la sfida consiste nella concertazione con l’autorità di vigilanza di piani di rimedio che si dovranno sviluppare su tre direttrici: la ricapitalizzazione; lo smaltimento degli npls, che parallelamente deve essere supportato anche dalla creazione di un veicolo di sistema (bad bank/asset management company); il business model. In questa ottica assume rilevanza strategica il tavolo di confronto tra parti politiche, sociali e Bcsm, promosso dall’Associazione Bancaria Sammarinese. Mi sia consentito effettuare alcune valutazioni di ordine generale sul tema degli accorpamenti. Personalmente ritengo che questa sia l’unica strada percorribile per risanare, consolidare e rilanciare il settore bancario sammarinese e in tal senso sono convinto che il Fondo Monetario Internazionale sia un punto di riferimento di assoluta importanza nella direzione di acquisire credibilità, prestigio e autorevolezza agli occhi della comunità internazionale.
Concludo esprimendo il mio giudizio positivo sul progetto di legge di bilancio per l’esercizio finanziario 2019, riservandomi di intervenire più approfonditamente durante la seconda lettura, ma anticipando sin da ora che condivido la determinazione con cui la Segreteria di Stato per le Finanze e Bilancio e l’intera compagine di governo stanno cercando di preservare l’equilibrio dei conti pubblici e di raggiungere il fondamentale obiettivo del pareggio di bilancio.

Marco Gatti, Pdcs
Se le figure esperte nella governance sono quelle viste in Cassa di risparmio, credo sia opportuno allora che il Segretario richiami Romito & co. per portare avanti queste expertice nelle banche. Le relazioni andrebbero lette tutte e andrebbe fatta un po’ di autocritica. La Relazione Quill è interessante, ma giustamente ‘supponeva’ che certi stanziamenti non fossero adeguati, perché lui stesso dice di non aver potuto analizzare i crediti e quindi erano solo supposizioni. Obiettivo di coloro che sono andati in Cassa di risparmio non era quello di dare un bilancio veritiero, ma di dare un prezzo a dei crediti che dovevano essere svenduti e purtroppo questo maggioranza e governo lo hanno fatto. E se oggi parliamo di un debito da 888 milioni, questo è frutto purtroppo di queste scelte fatte da governo e maggioranza. E quando governo e maggioranza dicono che si continua lungo la linea tracciata fino oggi preoccupa, non voglio pensare cosa saranno il 2018 e il 2019 con questa linea portata avanti, se questo sarà sostenibile e potrà costituire il rilancio dell’economia. Altra cosa che diceva invece Quill di importante e che noi sostenevamo: costituire un veicolo di sistema per gestire gli Npl che vanno gestiti fuori dalle banche per liberare risorse nelle banche. Questo governo ha perso due anni, visto che lo richiamate sempre Quill, perché non lo avete fatto? I risultati sul bilancio di oggi sarebbero differenti.
In questo bilancio il problema lo si evidenzia perché è pieno di desiderata, tutti noi vorremmo avere un bilancio in pareggio e ancora di più positivo con maggiori risorse per l’anno successivo. Ma se non troviamo le linee di crescita nell’ambito del bilancio, resta un desiderata. Avere un bilancio che parla esclusivamente di tagli e non investimenti non genera fiducia e non porta investitori. L’economia del Paese sta procedendo grazie all’industria che fortunatamente ha tenuto ed è cresciuta, come abbiamo sentito all’Assemblea Anis e non grazie al Paese, ma grazie alle capacità imprenditoriali di questi sammarinesi.
Oggi aiutare il sistema bancario a mettersi in sicurezza significa dargli gli strumenti che servono per gestire i crediti, fare cartolarizzazioni e per gestire gli Npl con un veicolo possibilmente di sistema ,così si contengono i costi. Lo stesso ragionamento va fatto per il bilancio dello Stato. Va bene avere desideri, ma manca un progetto di rilancio del Paese. Al momento quello che vedo sono tutti interventi di facciata. Dobbiamo introdurre l’Iva, perfetto, ma di per sé non ci risolve le problematiche. L’interscambio San Marino-Estero ha i problemo del T2 e dell’Iva prepagata e non li risolviamo se introduciamo l’Iva. Le due problematiche possono essere risolte all’interno dell’accordo di Associazione e bisogna lavorare su quello. La riforma dell’Iva inoltre è un provvedimento impegnativo per operatori economici di altri settori, per il bilancio dello Stato perché genera da subito squilibri e comunque potrebbe essere una contropartita in sede di Accordo.

Fabrizio Perotto, Rf
Il nostro Paese deve fare fronte a un disavanzo strutturale di diverse decine di milioni di euro, d’altra parte sento mal di pancia, malumori, ma non proposte. Caso unico al mondo credo, nel nostro Paese scuola e sanità sono completamente gratuite, ma ci si lamenta lo stesso, perché si vorrebbero medici ad ogni angolo e aule con meno alunni.
Taglio agli stipendi nella Pa: chi parla è un dipendente pubblico. Devo riconoscere nella proposta che il ritocco è stato pensato tenendo conto della reale posizione contributiva del lavoratore. Nel 2017 il sottoscritto fu vittima dello scriteriato prelievo aggiuntivo rivolto ai precari che arrivava al 6,5%. Oggi al contrario si è cercato di differenziare in base alla capacità contributiva, più alto il profilo, più si dovrà contribuire. Chi guardagna meno di 1.500 euro lordi mensili non verà toccato, 30 euro mensili di riduzione per chi ne guadagna 2 mila. E’ un contributo sostenibile e progressivo, temporaneo, rispettoso verso chi ha redditi più bassi e che insieme ad altre iniziative di spending review consentirà di raggiungere il pareggio di bilancio. D’altra parte ho sentito che dipendenti pubblici e pensionati saranno vessati da questa legge di bilancio, ma mi sembra esagerato Occorre essere realisti e rispettosi rispetto chi ha lavorato in questi anni per mantenere un’economia sana. Il dipendente privato ha lottato per mantenere il suo lavoro, il dipendente pubblico ha la sicurezza del posto del lavoro e del salario. Chiaro, a nessuno piace vedersi decurtare lo stipendio anche per poche decine di euro, ma occorre rendersi conto della situazione, il paese ha bisogno di ragionevolezza e praticità, chiacchiere e demagogia non risolvono le problematicità del nostro bilancio.

Teodoro Lonfernini, Pdcs
Siamo in prima lettura e chiederei al Segretario la fatica di impegnarsi ad emendare quasi tutto il pdl. Importante è che si presenti ai cittadini non solo un semplice esercistico ragionieristico- che è quello che sto leggendo- in cui in qualche punto viene inserita in forma diversificata una voglia di cambiamento che non c’è.
Ho potuto ascoltare il ricco intwrvento del collega Celli, ex segretario di Stato per le Finanze. Qui abbiamo due ‘pontefici’ come in vaticano, un Segretario di Stato emerito e quello in carica. Come possiamo sostenere che è è una logica prudenziale e sana quella del bilancio per Cassa? Ancora non riesco a comprendere il significato di quella prudenza. Quanto è prudente e avveduto rispetto agli interessi del Paese un bilancio che porta a 888 milioni di euro il debito pubblico.
In bilancio si prevede il mancato trasferimento di 19 mln di euro ai fondi pensione. E’ una cifra importante. Dovete guardarci con maggiore attenzione, dovete giustificarci ancora di più perché dobbiamo cominciare ad intaccare la vera ricchezza che è frutto della fatica dei sammarinesi che è il fondo pensioni, e andare a verificare le circostanze come la trattenuta dei 19 mln di euro.
Nella legge di bilancio che ha presentato c’è un articolo che mi ha fato sorridere: la pubblicazione delle consulenze in Bcsm. Segretario, me le faccia vedere da domani, c’è una persona che guadagna 150 mila euro vorrei sapere che lavoro fa.

Iro Belluzzi, Psd
E’ inutile che Celli cerchi ancora una volta di perorare le azioni scellerate compiute sul sistema bancario per supportare dove comunque nasce l’indebitamento. Al Segretario Guidi si riconosce grande trasparenza, il grande peso del suo ruolo la porta ad esternare i problemi, ieri lo ha fatto sull’impossibilità di accogliere l’emendamento di Rete sulla patrimoniale. In linea purtroppo a una non reale ripresa economica, si deve agire solo comprimendo la spesa pubblica. Al contrario sull’assistenza sanitaria invece notiamo una esplosione del finanziamento, noi siamo arrivati nella passata legislatura a comprimerlo a 67 mln di euro, l’anno scorso è salito a 77 mln, quest’anno si arriva a 84 mln di euro. Piacerebbe conoscere a questo punto il piano sanitario.
Questa è una Legge di bilancio che non dà prospettive al Paese e perché non si è individuato ancora un piano strategico chiesto da tutta la collettività. Vi è questa incertezza e grande preoccupazione. Spero ci si possa fermar eun attimo per lavorare insieme non solo alla politica, ma anche con le forze economiche e sociali del Paese. In questa direzione, bene la proposta Abs che ha invitato per il 4 dicembre tutte le forze politiche e sociali per creare un comitato strategico che affronti le problematiche del sistema bancairo. Se questo fosse stato svolto prima, non ci saremmo trovati nella situazione in cui ci troviamo, gli Npl potevano diventare una risorsa di sistema. Si cominci a considerare le criticità e le debolezze di una maggioranza nata solo ‘contro’ e non per la costruzione di un progetto di una nuova San Marino, cominciamo ad abbassare il livello di litigiosità e a ipotizzare che, prima che sia troppo tardi, di individuare soggetti apolitici che possano lavorare su punti che la politica condivide.

Alessandro Mancini, Ps
Questo bilancio non si discosta da quello del 21 dicembre 2017 che si caratterizzava per un’aggressione fiscale. E’ passato un anno e si può constatare che quel bilancio non ha avuto gli effetti che ci erano stati presentati, ci viene presentato oggi un previsionale che non libera le risorse necessarie. Cinque mln di euro di investimento bastano appena per le opere pubbliche ordinarie, per coprire le buche della strada e mettere qualche lampione- e si continua con l’aggressione alla capacità di spesa dei nostri citattini, con una nuova imposta patrimoniale che allora come oggi definisco l’intervento più sbagliato che si poteva fare, poco importa se viene reimpostato un principio di equità sollevato in più occasioni, il problema era a monte. La famosa patrimoniale è unprovvedimento di impoverimento che serviva solo- e lei stesso ieri sera in ambito emendamento di Rete l’ha dovuto ammettere con tutta sincerità- per poter pagare stipendi e tredicesime.
Ho letto la relazione del Fmi e devo dire che lei Segretario, in maniera molto diplomatica, è riuscita a mettere in evidenza delle criticità emerse. Ho avuto l’occasione di partecipare a un incontro con la delegazione Fmi e ricordo le parole dette, le direttrici, quelle che non erano impegni ma cose da fare, condivibili o meno. Non a caso leggiamo di un debito pubblico a 888 mln e ci avviciniamo al miliardo, quel dato c’è perché oggi al debito dobbiamo sommare i 500 e passa milioni di Cassa. Ed è un problema. Dove si vanno a prendere le risorse?

Davide Forcellini, Rete
Csu è in sciopero contro questo Bilancio, contro i tagli agli stipendi pubblici, contro la mancanza di equità fiscale. Tutto questo in quadro preoccupante, in cui il paese vive un calo di consumi senza precedenti e il govenro ci propone una finanziaria che prevede solo tagli e non investimenti, nessun tipo di proposta per invertire questo inevitabile trend che non è sintomo di benessere ma di tut’altro per paese. Questo il contesto in cui si inserisce la legge di bilacio. Da sottolineare: si prevedono degli stanziamenti, ma in un momento così critico per il Paese era meglio circostanziarli meglio. Nello specifico: con l’art. 12 si stanziano 400 mila euro per interventi di tutela e gestione del centro storico di San Marino e 330 mila euro per oneri per l’istituto innovazione, interventi che condivido, ma mi auguro siano proporzionati e bisogna far capire come verranno usati questi soldi. Come avete stabilito queste cifre? Avete dei business plan? Ci volete circostanziare bene queste cifre, per correttezza nei confronti dei cittadini? All’Articolo 24, il congresso istituisce delle borse di studio per sammarinesi residenti all’estero, è lodevole investire in cultura e conoscenza, quello che non capisco è perché queste borse di studio non siano rilasciate anche a studenti che vivono a San Marino. Vorrei presentare un emendamento in questa direzione.

Vanessa d’Ambrosio, Ssd
Il Bilancio di previsione non è più una legge in cui c’è un po’ di tutto, ma riguarda esclusivamente il bilancio dello Stato e lo sviluppo della sua economia. Vorrei partire da tre parole chiavi: sostenibilità, equità e sviluppo economico. Sostenibilità: Qualcuno ha parlato di consulenze in ambito di riduzione della spesa pubblica. E’ un dato riferito dal Sds Zanotti, quello di un risparmio 670 mila euro in due anni, dal 2015 a 2017. Il lavoro iniziato dal Segretario di Stato Zanotti sta continuando e obiettivo è accedere a competenze già esistenti nella Pa e nel ridurre ulteriormente questo dato. Sulla decurtazioni degli stipendi pubblici: le fasce più basse sono protette, mentre sulle pensioni ricordo l’abbattimento forfettario che è stato rimodulato. L’Equità passa per la riforma fiscale e l’Icee. Il rammarico è che queste riforme dovevano essere fatte anni fa, oggi ci sarebero più risorse da mettere a sistema e l’impatto sarebbe stato diverso. Adesso non sono più prorogabili e siamo chiamati a farlo nella maggior condivisione e chiarezza possibili.

Stefano Canti, Pdcs
Questo è il governo delle parole.
La Legge di bilancio sui lavori pubblici fa la proposta di spalmare ciò che resta del residuo della legge di spesa del 2017. Vorrei partire dall’articolo 13 della Finanziaria dello scorso anno: diceva che a integrazione delle opere indicate dal piano pluriennale degli investimenti del 2014, si individuano opere strategiche quali l’ospedale di Stato e il palazzetto dello sport. A che punto sono? Poi si indicano una serie di opere priorietarie da avviare per il 2018. Di queste cosa si è tradotto nel concreto? Solo l’avvio di un concorso di idee del parcheggio di Borgo, mi dica lei Segretario se mi sbaglio. Poi nella legge di Assestamento del mese scorso avete proposto di spostare i 10 mln di euro previsit per 2018 al 2019, e adesso nel Bilancio previsionale anziché mettere i 10 mln nel 2019, come previsto solo un mese fa, ne mettete solo 5 milioni, cambiando le opere pubbliche, perché vi siete resi conto che non ci sono i progetti e avete citato la scuola di Dogana su cui c’è progetto di 4 anni fa.
Tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici: anche io esprimo preoccupazione, è una categorie che oggi bene o male per la cassa dello Stato hanno una voce molto cospicqua, dall’altro però sono una risorsa per l’economia del paese, sono loro i principali consumatori. Non si può colpire indiscriminatamente con tagli lineari, perché così sono. Presentate la nuova patrimoiale sulle società come estensione di quella esistente: diciamo la verità, vi siete accorti di avere sbagliato ad escludere le immobiliari. Forse avete aperto gli occhi.

Lorenzo Lonfernini, Rf
Il Fmi deve essere visto come opportunità e non visto come minaccia. Togliamoci l’idea però che sia il soggetto che come di incanto risolve tutti i problemi del paese, a partire dalla sproporzionata spesa corrente e degli sprechi. Non dobbiamo commettere questo errore, l’Fmi è una struttura che può aiutarci ad affrontare le sfide che abbiamo davanti e che vanno affrontate comunque, con o senza il Fondo. Se ci illudiamo che il Fondo sia l’ancora di salvezza compiamo un errore madornale. L’ancora di salvezza è solo la volontà di cambiare il paese e di equilibrare il suo bilancio, è la volontà di mettere in sicurezza e rilanciare il sistema finanzario. Quindi prendere in ipotesi un indebitamento sostenibile, e qui occorre oculatezza, non dobbiamo correre il rischio di fare il passo più lungo della gamba. Qui occorre molta attenzione- lo dico a governo e a maggioranza e all’Aula- sento parlare di cifre al di fuori di cognizione, un conto è la teoria, un conto è la realtà che può mettere a disposizione il Paese.
Per Cassa va ricercata una soluzione di sistema e condivisa, al netto delle polemiche, che non può essere delinata dal governo e dalla politica in solitudine. Cassa è la chiave di volta per risollevare il paese, per questo vedo con favore il tavolo tecnico promosso dall’ Abs per l’individuazione di un gestore degli Npl. Altro tema caldo sono le aggragazioni bancarie, un altro dei processi che possono aiutare il nostro sistema ad uscire dall’ empasse. Deve essere un atto di responsabilità cui tutti i sistemi bancari devono aspirare, è ora che le istituzioni bancarie smettano di pensare a coltivare il proprio orticello e inizino a ragionare in ottica di sistema.
Si è parlato del taglio al trasferimento dei fondi pensioni: è un aspetto da affrontare non con leggerezza, il bilancio dello Stato non può continuare a soggiacere a decurtazioni così grandi. Siccome la riforma richiederà ulteriori confronti e dovrà essere affrontato il suo avvio all’iter normativo nel 2019, è una soluzione pensata, non a cuor leggero, di liberare risorse di bilancio per accelerare la riforma che non può essere più rinviata e vuole essere di stimolo in questo senso.

Jader Tosi, C10
Gli inteventi delle opposizioni insistono a dire che lo stato di fatto è il frutto degli ultimi 23 mesi di governo. Credo invece che il risultato che abbiamo oggi non sia altro che il frutto di tutto quello che negli ultimi decenni è stato nascosto sotto il tappeto. Mentre a Palazzo e nelle camere segrete si facevano le cose peggiori, pro bono sua, di quelli di allora, i cittadini venivano addormentati con denaro facile, semplice, senza avere conoscenza del sistema che li avrebbe portati nella situazione di oggi. Questa maggioranza e questo governo hanno una grande colpa: aver voluto senza se e senza ma intraprendere una stagione di chiarezza che ci ha fatto perdere due anni di tempo, perché alcuni hanno levato gli scudi per difendere quelli che facevano le cose ‘pro bono sua’. Molti di loro dovranno rispondere al tribunale e ci saranno esiti di cui tutti i cittadini potranno avere contezza. Qualcuno ha detto dell’opposizoone che gli Npl dovevano essere gestiti diversamente, quelli di un’azienda italiana, Delta, dove la parte sammariense aveva una influenza minore ed era la parte debole di quella Sgcd dove tanti soldi sono stati sprecati in anni di immobilismo dei governi passati. Ora mi chiedo come pensano questi di gestire crediti interni, che sono importanti. Ogg,i cittadini, non siete vessati, siete resi coscienti di quello che è successo nel Paese e siete chiamati a fare una parte che potrebbe essere minore se chi è chiamato a pagare paga.

Angelo Della Valle, Ssd
Logico che per l’opposizione niente va bene, è normale. E poi le parole arrivano da quell’opposizione che negli anni passati ha gestito il paese….starei attento prima di ‘menare duro’ verso questa maggioranza. Non nego le difficoltà ci possono essere e ci sono, abbiamo vissuto per anni con Finanziarie in cui i soldi c’erano ma non sono stati spesi bene. L’opposizione che oggi ci dice di fare parcheggi e scuole.. perché quando avevate la maggioranza non le avete fatte? Ora ci dite che siamo il governo delle chiacchiere, non è assolutamente vero. Oggi siamo il govenro che deve fare i conti con l’economia reale e non con i soldi che arrivavano come prima.

Mariella Mularoni, Pdcs
Questo governo non ha un progetto per fare ripartire sviluppo ed economia con proposte per investitori esteri che hanno smesso di interessarsi a San Marino. Molti i dubbi per le scelte messe in campo da Adesso.sm, rispetto cui non pare ci sia possibilità di condivisione e miglioramento. Taglio di pensioni e stipendi nella Pa è lineare, senza alcuna riforma, l’idea è sbagliata da un punto di vista economico. La manovra si traduce in tagli e tassazione per i lavoratori dipendenti senza nessuna lotta all’evasione fiscale con accertamenti. Siamo d’accordo con i sindacati ad intraprendere azioni forti e di mobilitazione. Il governo promette il contenimento della spesa, poi ogni settimana prevede nuove consulenze e assunzioni. Aggiungiamo il peso di nuove tasse patrimoniali, l’anticipo dell’Igr, sanatoria e minimum tax: con il risultato della contrazione della capacità di spesa per le famiglie. Non accettiamo la comoda scorciatoria di fare cassa con i dipendenti a stipendio fisso. Dobbiamo fare conto del mancato trasferimento sui fondi pensioni. È una Finanziaria iniqua che colpisce dipendenti pubblici, ma non quelli di Banca centrale e Cassa di risparmio. Presenteremo emendamenti che mi auguro saranno condivisi in virtù dell’equità tanto dichiarata.

Oscar Mina, Pdcs
Si parla solo di tasse, sacrifici, mancati trasferimenti, non vedo altro in questo bilancio. In quest’Aula ho sentito anche l’intervento dell’ex Sds Celli, sembrava tornato di nuovo in piena carica. I suoi enunciati sono stati espressi con la stessa modalità usata nella precedente finanziaria, lo show continua. Siamo solo in prima lettura, però mi pare che anche da parte della maggioranza di aver ascoltato parole di auspicio e anche positività perché ci si aspetta condivisione e anche proposte che vadano in direzione sviluppo ed equità. Pensate che tirando dritto il paese porterà nuovi contributi? Ci sarà uno sciopero generale vi rende già l’idea. Mi auguro il confronto venga fatto e che, Segretario, il suo operato non sia il trend desolante messo in evidenza dal suo predecessore.

Franco Santi, Sds Sanità
Credo sia necessario da parte di tutti un’assunzione di responsabilità intesa nel prendere atto il più possibile di una realtà che parla chiaro, e definisce i contorni di una situazione che va governata e chiede a tutti noi di partecipare attivamente con onestà intellettuale a una missione molto complessa. Anche oggi purtroppo abbiamo ascoltato molti interventi che non hanno aderito a questa premessa. E’ uno dei più grandi problemi che abbiamo oggi, la mancanza di assunzione di responsabilità e il continuare con uno schema visto e rivisto che non fa bene a nessuno. Chiedo uno sforzo a tutti per superare questo approccio. È fondamentale per poter poi pensare di raggiugere obiettivi utili al Paese.
Governo e maggioranza sicuramente hanno commesso errori, ma è giunto il momento ancor di più di fare un passo avanti. Atteggiamenti di parte per tirare acqua al proprio mulino sono assolutamente inappropriati e inutili al raggiungimento degli scopi che devono essere da tutti condiviso. C’è rammarico per non aver portato ancora a compimento riforme strutturali che hanno bisogno di questa condivisione e di questa assunzione di responsabilità per essere efficaci. Per questo ci siamo presi più tempo e chiesto a tutte le parti in gioco di prendersi questa responsabilità e di darci tempistiche certe per dare soluzioni che noi abbiamo cercato di proporre e vogliamo confrontare con tutti e che tutti auspichiamo possano portare contributi. Ma abbiamo ascoltato molti no e non alternative.
Agganciare le sorti del bilancio dello Stato a quelle della riforma pensionistica non è una forzatura, è necessità del Paese, dobbiamo tutti insieme riscrivere le regole generali del nuovo sistema pensionistico che lo sappiamo tutti, rispetto a quello che offre oggi in termini di finanziamenti e prestazioni, dovrà avere un ridimensionamento, perché ce lo dicono i numeri. Quando sento i commenti ‘dobbiamo aumentare base contributiva e aumentare il numero di lavoratori per avere un sistema sostenibile’, certo ma non sarà risolutivo per il sistema previenziale. Dobbiamo fare interventi molto più risolutivi. L’esigenza di rimandare è perché lo dobbiamo fare insieme con sindacati, categorie e forze politiche ma dobbiamo tutti prenderci un pezzo di responsabilità per riscrivere la nuova visione del sistema previdenzale.

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