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ROMA – “L’ambasciatore Perrone è stato fatto rientrare in Italia, a Roma, il 10 di agosto e da allora non ha fatto ritorno in Libia. La decisione presa d’intesa con l’ambasciatore si giustifica per i gravissimi rischi sulla sicurezza della sua persona” e “confermati dalle competenti autorità di sicurezza italiane”. Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, lo dice nell’aula del Senato rispondendo a un’interrogazione di Pier Ferdinando Casini sulle vicende legate al rientro dell’ambasciatore italiano in Libia Giuseppe Perrone.
“Il governo intende assicurare la presenza dl Capo misisone a Tripoli nei tempi più rapidi”, aggiunge Moavero, “e segnala che l’attività dell’ambasciata non è mai stata sospesa ed è continuata anche nelle situazioni difficile che si sono verificate”.
Ciò detto, “consideriamo la questione della presenza di un Capo missione urgente, non più indifferibile, da risolvere nei tempi più rapidi e il governo sta già facendo tutte le opportune valutazioni”, conclude il titolare della Farnesina.
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