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ROMA – Il reggae, la musica del rastafarianesimo che ha fatto ballare il mondo con le hit di Bob Marley, e’ stato iscritto oggi nella lista del Patrimonio culturale dell’umanita’. La decisione e’ stata adottata a Port Louis, nelle Isole Mauritius, nel corso di una riunione dell’Unesco. Il reggae ottiene cosi’ lo status riconosciuto a circa 400 tradizioni e specialita’, tra le quali la pizza napoletana e lo zaouli, la musica delle comunita’ gouro della Costa d’Avorio. Emerso negli anni Sessanta a partire da influenze ska e rocksteady, il reggae ha conquistato il mondo con ‘No Women, No Cry’, ‘Stir It Up’ e altri brani di Bob Marley e del suo gruppo The Wailers. Soddisfazione per il riconoscimento e’ stata espressa dal governo della Giamaica, patria del cantante con radici e contaminazioni africane. Tra queste il rastafarianesimo, movimento che sacralizza l’imperatore etiopico Haile’ Selassie.
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