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Giovani, l’IeFP prima scelta per 4 studenti su 10 tra chi prosegue studi

L'apprendistato resta la forma professionalizzante più utilizzata

Pubblicato:29-11-2017 16:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:56

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ROMA – L’Istruzione e Formazione professionale (IeFP) segna un passo nuovo nell’anno formativo 2015-16: per 4 studenti su 10 diventa infatti la prima scelta per la prosecuzione degli studi con il 44,4% di iscritti 14enni al primo anno. Inoltre, si conferma un adeguato strumento di contenimento della dispersione formativa con il 55,6% degli iscritti provenienti da percorsi scolastici meno regolari.

È quanto emerge dal Monitoraggio, giunto alla 15esima edizione, realizzato da Inapp per conto del ministero del Lavoro, illustrato a Roma dal sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, e dal presidente dell’Inapp, Stefano Sacchi, e che verrà presentato integralmente giovedì 30 novembre a Verona, nell’ambito della manifestazione Job & Orienta assieme al XVII Rapporto sull’Apprendistato.


Nel video il  sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba


I risultati del monitoraggio

La partecipazione al Sistema IeFP conferma un trend in lieve diminuzione (-7mila unità) rispetto alle precedenti annualità. Nell’anno formativo 2015-16 si contano 322.322 iscritti, 308.328 (-2,6% rispetto al 2014-15) ai percorsi triennali, 13.994 ai percorsi di IV anno. I Centri accreditati accolgono il 44,8% degli studenti, gli Istituti professionali di Stato registrano il 49,1% nei percorsi in sussidiarietà integrativa, mentre nella sussidiarietà complementare gli iscritti rappresentano il 6,1% del totale. Per quanto riguarda il genere, dal monitoraggio emerge che la IeFP è gradita prevalentemente dai maschi che rappresentano il 61,5% degli iscritti contro il 38,5% delle femmine.

L’nclusività del sistema IeFP

Sono 18.979 le persone con disabilità, il 7% del totale, a conferma dell’inclusività del sistema IeFP e si conferma consistente la presenza di studenti di origine straniera con 42.595 unità (41.353 nel triennio e 1.242 al IV anno), pari al 13,3% del totale, anche se il loro tasso di partecipazione scende tra il triennio e il IV anno, perdendo 6 punti percentuali nelle Istituzioni formative e oltre 10 nella sussidiarietà.

Tra gli stranieri si nota una preferenza per i percorsi della sussidiarietà complementare (22,8% di iscritti nel triennio), probabilmente dovuta anche alla robusta componente straniera nelle regioni che attivano tale tipologia di offerta.

Proprio sugli aspetti di diffusione e inclusività insiste il Presidente Sacchi, secondo il quale “i dati mostrano che l’istruzione e formazione professionale si caratterizza per la sua capacità di includere ragazzi e ragazze nel sistema formativo, consentendo una scelta reale e di qualità per molti di loro”.

Le risorse finanziarie impegnate

Le risorse finanziarie impegnate per l’IeFP nel 2015 sono state di poco inferiori a 700 milioni di euro, mentre le somme effettivamente erogate hanno superato 654 milioni, con una crescita rispettivamente del 35,5% e del 34,5% rispetto all’anno precedente. Tale crescita deriva prevalentemente dalle quote nazionali del Ministero del Lavoro, che ha destinato 87 milioni di euro alla sperimentazione del sistema duale e delle risorse comunitarie. Il contributo più rilevante continua tuttavia ad essere stanziato dalle amministrazioni regionali e provinciali, che partecipano con il 36% delle risorse impegnate ed il 40% delle erogate.

Nel video il  sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba


L’apprendistato e gli incentivi alle assunzioni

Sul fronte dell’apprendistato, il cui monitoraggio è realizzato da Inapp in collaborazione con Inps, le anticipazioni offerte mostrano che nel 2016 il numero totale di soggetti coinvolti (stock medio) è di 381.526, pari al 12,4% degli occupati della fascia di età 15-29 anni. Il 42,4% degli apprendisti è donna.

Si attenua, dunque, la notevole perdita di contratti che si era verificata nel 2015 a causa dell’introduzione degli incentivi alle assunzioni per il contratto a tutele crescenti: sempre in termini di stock medio, infatti, si registra una diminuzione di -7,3 punti percentuali rispetto al 2015 quando la contrazione era del -7,9% rispetto all’anno precedente. Il Sud e Nord-Est hanno avuto variazioni negative più contenute di -4,8% e -5,1% rispetto al dato nazionale, mentre è il Centro che registra la flessione più alta nello stock di apprendisti con il -9,6% insieme al Nord-Ovest che si attesta al -8,9%.

Tra le tre tipologie di apprendistato, la forma professionalizzante continua ad essere quella di gran lunga più utilizzata, con il 96,5% sul totale. La formazione ha complessivamente coinvolto nel 2015 134.067 apprendisti, di cui il 96,5% con contratto professionalizzante, l’11,8% in meno rispetto all’anno precedente. Scende al 32,6% il tasso di copertura, cioè il rapporto tra gli apprendisti formati e occupati, che nel 2014 era arrivato al 34,1%, il valore più alto dal 2003.

Gli interventi formativi per l’apprendistato professionalizzante hanno riguardato nella quasi totalità dei casi le competenze di base e trasversali. La formazione tecnico-professionale promossa dalle Regioni nel 2015 ha coinvolto un numero esiguo di apprendisti, meno di 1.000. I giovani che hanno completato l’impegno formativo, rispetto al totale degli apprendisti iscritti (tasso di completamento), sono stati l’88,4%, con un aumento complessivo pari a 8,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente. I migliori livelli di performance si registrano nel Nord-Est dove il 96,3% degli apprendisti completa la formazione.

 

 

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