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ROMA – Oltraggio. Il boicottaggio offeso del Real Madrid al Pallone d’Oro ha avuto l’effetto – forse – sperato: non partecipare alla festa d’altri (Rodri) ma arrogarsi il potere di farla fallire. Da Valdebebas sono arrivati a dire che “il Pallone d’Oro per noi cessa di esistere”. Jep Gambardella in salsa spagnola, insomma. E se tutta la stampa sportiva iberica racconta, nei dettagli, il dietro le quinte della ritirata preventiva, non lesinando le ovvie critiche (Alfredo Relano, uno dei giornalisti giurati del premio ha scritto stamane sul Paìs dell’arroganza di Florentino Perez) da Parigi France Football (la rivista patron del riconoscimento) provano a spiegare, quasi a giustificarsi.
Dopo il gala, il caporedattore di France Football Vincent Garcia ha detto che, calcoli alla mano, “Vinicius ha sicuramente sofferto la presenza di Bellingham e Carvajal nella top 5 perché, matematicamente, questo gli ha tolto qualche punto. Questo riassume anche la stagione del Real Madrid, che ha visto tra 3 e 4 giocatori tra i migliori e le giurie si sono divise tra loro, cosa che ha avvantaggiato Rodri”.
Riguardo quella conversazione in seguito alla quale il Real Madrid ha capito che Vinicius non avrebbe vinto il Pallone d’Oro, Garcia rivela: “Ho avuto molte pressioni da parte del Real Madrid ma, come succede con altri club, sono stato sempre chiaro, giusto e forse il mio silenzio li ha portati al limite. Ma è stato lo stesso degli altri. Sono rimasto molto spiacevolmente sorpreso dalla sua assenza”.
L’entourage di Vinicius invece l’hanno presa male, e danno al premio mancato un significato politico: secondo la Reuters, il brasiliano sarebbe stato penalizzato per la sua lotta al razzismo.
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