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Per gli amanti dei film horror minore disagio psicologico da Coronavirus

Lo rivela uno studio dell'Università di Chicago. "I fan degli zombie più preparati alla pandemia"

Pubblicato:29-10-2020 12:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:08

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ROMA – Per gli amanti dei film horror è minore il disagio psicologico in risposta allo scoppio della pandemia da Covid-19. Questa la novità lanciata dallo studio ‘Pandemic practice: Horror fans and morbidly curious individuals are more psychologically resilient during the Covid-19 pandemic’, a firma Coltan Scrivner e colleghi, ricercatori dell’Universita’ di Chicago. A livello di psiche, insomma, i fan dell’horror sembrano star meglio di altri in pandemia. I ricercatori, però, non si sono fermati qui. Sotto la lente d’ingrandimento, difatti, sono finiti anche i film a tema ‘pandemia’ e i cosiddetti ‘prepper’ movies. Il termine inglese prepper deriva dal verbo ‘to prepare’ e fa riferimento all’essere “preparati a invasioni aliene, zombie, disastri tecnologici, naturali o economico-politici”. La corrente prende anche il nome di “survivalismo“. Aggiunta poi la variabile della ‘curiosità morbosa’, gli studiosi hanno intervistato 322 partecipanti, con lo strumento del “sondaggio online tramite piattaforma Prolific”.

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I RISULTATI DELL’INDAGINE

L’obiettivo dell’indagine era “una valutazione della risposta psicologica alla pandemia” con valutazioni sulle “preferenze di genere (film, ndr) e curiosita morbosa”. Dai risultati, gli affezionati dell’horror e dei prepper movies si sono rivelati meno inclini a concordare con affermazioni del tipo: “Durante la pandemia sono stato più depresso del solito” o “non ho dormito bene”, rispetto a quanti non amano il genere horror o survival. Nello specifico, i fan dell’horror hanno mostrato “livelli significativamente minori di disagio psicologico”, i supporter del genere ‘prepper’ “si sono rivelati ben più preparati a gestire la pandemia” rispetto a chi non ama il genere, e hanno sperimentato “meno disagi psichici nella gestione della vita durante il Covid-19”. Né per gli uni né per gli altri, però, è stata osservata una correlazione con “la resilienza positiva”, altra variabile indagata nello studio.


E ancora, al vaglio dei ricercatori anche un focus specifico sui film a tema pandemia, i cui risultati sorprendono particolarmente: “Coloro che non hanno mai visto un film ‘pandemico’- scrivono gli studiosi- si sentono molto meno preparati a gestire la pandemia stessa, rispetto a coloro che ne hanno visti diversi”. E se l’aver visto in passato questa tipologia di pellicole non sembra essere un fattore connesso a un minor “disagio psicologico o alla resilienza positiva”, l’aver visto film pandemici, durante lo svolgersi di questa stessa pandemia, “è risultato un fattore associato alla resilienza positiva in maniera significativa”. Sul fronte della “curiosità morbosa”, infine, lo studio rivela “che gli individui che la possiedono hanno sperimentato in maggior misura una resilienza positiva” di risposta all’emergenza sanitaria. In questo studio “dimostriamo che le persone che si sono sottoposte più frequentemente a fenomeni di fiction ‘spaventosi’, come i fan dell’horror e i curiosi-morbosi, hanno mostrato una resilienza psicologica più robusta durante la pandemia”. Inoltre, continuano i ricercatori, “al guardare film che trattano radicali cambiamenti sociali”, come quelli che potrebbero verificarsi durante un’epidemia o una pandemia, “è stato associato a una maggiore preparazione” nella reazione al Covid-19. Gli studiosi aggiungono, poi, che alla base delle evidenze emerse potrebbe esserci “una maggior capacità di regolazione delle emozioni” da parte degli individui a cui sono cari questi generi. Lo studio, recentemente pubblicato su ‘Personality and Individual Differences’, continua con un “follow-up per esplorare i possibili meccanismi con cui i fan dell’horror stanno affrontando meglio la pandemia”. In aggiunta, “è stata avviata anche una ricerca interculturale- concludono- per verificare se i fan dell’horror stiano o meno seguendo le linee guida imposte per il Covid-19, rispetto a quelli che non amano il genere”. 

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