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ZINGARETTI AVVERTE DI MAIO: BASTA LITIGI
Serve “un cambio di passo”. Nicola Zingaretti avvisa Luigi Di Maio: “Io non voglio il voto, faro’ di tutto per andare avanti con il governo, noi diciamo prima l’Italia, ma questa maggioranza deve litigare meno e produrre piu’ fatti”, ha detto. Intanto nel corso di una riunione alla Camera con il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, la maggioranza ha deciso di andare avanti sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale.
VERTICE SULLA MANOVRA, AL LAVORO SU COPERTURE
Ultimo vertice a Palazzo Chigi prima che la legge di Bilancio venga trasmessa al Parlamento. I capi delegazione della maggioranza con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, hanno puntellato le coperture e definito il menu delle ultime misure della finanziaria. Il Movimento 5 stelle spinge su imprese e partite Iva mentre il Pd rilancia sull’assegno unico per i figli. Porte chiuse a Italia Viva che continua a chiedere l’abolizione di Quota 100.
MARTELLA: SOSTENERE EDITORIA, INFORMAZIONE E’ DEMOCRAZIA
Una legge di sistema per l’editoria paragonabile a Industria 4.0, una Editoria 5.0. Il sottosegretario con delega per l’editoria, Andrea Martella, annuncia un provvedimento che assicuri “stabilita’ e certezza alla contribuzione diretta al settore”. In audizione alla Camera, Martella sottolinea che l’informazione e’ “un bene collettivo primario, indispensabile per il funzionamento delle istituzioni democratiche” e richiede quindi un “intervento pubblico”.
SALVINI E MELONI ATTACCANO: PRESTO AL VOTO
Il centrodestra passa all’incasso dopo la vittoria nelle regionali in Umbria. “Prima si vota e meglio è”, tuona Matteo Salvini che attacca una manovra “da 5 miliardi di nuove tasse. Le stanno inventando su tutto”, protesta l’ex ministro dell’Interno. Gli fa eco Giorgia Meloni, che guarda all’Emilia Romagna e avverte: se la sinistra dovesse perdere anche la regione rossa per eccellenza, il voto sarebbe inevitabile. Nel frattempo Fratelli d’Italia si potenzia: in Puglia sei consiglieri si trasferiscono da Direzione Italia di Raffaele Fitto al partito di Giorgia Meloni.
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