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Report CGG del 29/10/2015 – Seduta Pomeridiana

Pubblicato:29-10-2015 18:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

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CGG-aulaNella seduta odierna prosegue l’esame dei 31 articoli del Progetto di legge “Modifiche alla Legge 23 dicembre 2014 n.219 e Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2015”.

L’esame dell’Assestamento di Bilancio 2015 riprende dall’articolo 24 “Rafforzamento del patrimonio di vigilanza della Cassa di Risparmio”, su cui si apre un dibattito molto partecipato e su cui sono stati presentati sei emendamenti dai gruppi di minoranza- Ca, Upr e Rete- tutti alla fine respinti. Dagli interventi dei consiglieri emerge la volontà bipartisan di sostenere Cassa di Risparmio, ma l’opposizione contesta la mancanza di informazioni, i dubbi su potenziali conflitti di interesse e si accusano governo e maggioranza di non voler dare seguito alle indicazioni su management e governance dell’istituto, date dal Fondo monetario internazionale. “Non posso prendere una decisione così, in un contesto così disinformato e pieno di inquietudine- dichiara Francesca Michelotti, Su- la cosa migliore sarebbe stato stralciare questo articolo e riparlarne in futuro”. Per Elena Tonnini, Rete, quello che manca sono prospettive e garanzie. “Per quanto riguarda le prospettive- domanda- vorrei sapere perché il Piano pluriennale rimane una cosa di fatto sospesa?”. Per Federico Pedini Amati, Indipendente, “non si può gestire la patrimonializzazione di Cassa in emergenza”. Paride Andreoli, Ps, ammette di sentirsi “con una grande responsabilità e una forte preoccupazione”, e domanda se i 40 mln di euro destinati all’istituto saranno l’ultimo intervento delle istituzioni nei suoi confronti. Franco Santi, C10, solleva i dubbi del suo movimento: “Non vorremmo che l’operazione risponda non a una logica di bene comune, ma a interessi particolari”. Upr, assicura, Marco Podeschi, ritiene che l’operazione debba essere fatta, ma “chiediamo semplicemente di rispettare una normativa bancaria e che una volta adottato il Ppr ci sia poi questo intervento di 40 milioni di euro”. Dalla maggioranza, Gerardo Giovagnoli, Psd, sottolinea i vantaggi dell’iniziativa dello Stato: “La Cassa ha maggiore patrimonializzazione, noi ne traiamo un beneficio di liquidità”. Meno convinto è l’intervento di Mario Venturini, Ap:“Voteremo questo articolo per senso di responsabilità- ammette- in maggioranza, al termine del percorso intrapreso su Cassa non siamo arrivati a una logica conclusione, qualcosa siamo riusciti a sistemare, ma non tutto”. Dopo la verifica sulla gestione dell’istituto richiesta da Ap, Venturini propone alle forze in Aula di sedersi a un tavolo “per affrontare le problematiche relative alla governance, sulle quali- chiosa- esistono sostanziali differenze”. Raccoglie l’invito dell’alleato Marco Gatti del Pdcs: “Mi sento di condividere quello che ha detto il consigliere Venturini sulle tempistiche e sulle modalità- replica-occorre procedere velocemente all’approvazione del Ppr, mandare avanti la patrimonializzazione attraverso l’emissione dell’ibrido e fare le verifiche” sulla governance. Di certo, Gatti sottolinea “l’assoluto bisogno” dell’intervento pubblico odierno: “Siamo sotto l’8% di ratio di insolvenza- puntualizza- se la patrimonializzazione non la fa lo Stato, la deve fare qualcun altro”.
Respinti gli emendamenti di minoranza, l’Aula accoglie l’articolo 24 e procede con l’esame dell’articolato.

All’articolo 24, “Rafforzamento del patrimonio di vigilanza della Cassa di Risparmio”,


sono stati presentati sei emendamenti dall’opposizione, uno di Rete, tre di Cittadinanza Attiva e due di Upr. Tutti respinti.

Nicola Selva, Upr: “Presentiamo due emendamenti. Con l’emendamento al comma 1 aggiungiamo “L’intervento avverrà all’atto dell’approvazione dell’autorità di vigilanza del Piano Pluriennale di Recepimento (PPR) come stabilito dal Regolamento BCSM “Regolamento della raccolta del risparmio e dell’attività bancaria”. Contestualmente chiediamo con un altro emendamento di abrogare il comma 2 dell’attuale testo”.

Luca Santolini, C10: “I nostri 3 emendamenti vanno a calcare le tematiche su cui stiamo discutendo da un po’ di tempo. E riguardano quello che per noi dovrebbe essere un aumento della quota in capo al pubblico in maniera proporzionale all’investimento fatto ed una revisione della governance di Cassa di Risparmio. L’emendamento aggiuntivo del comma 3 prevede un incremento della quota dell’Eccellentissima Camera in capo a Cassa di Risparmio. L’emendamento aggiuntivo del comma 4 prevede invece una revisione della governance, attraverso il rinnovamento del management della Banca. L’emendamento in subordine, rispetto al precedente, concede tempo fino al 31 dicembre 2015 per rinnovare il management della Banca”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Il nostro è un emendamento aggiuntivo che mira a tutelare lo Stato. Prevediamo che “il mandato di cui al comma 1 è subordinato alla garanzia che i responsabili e soci delle società azioniste di Cassa di Risparmio non si trovino nelle condizioni di Soggetto Inidoneo o abbiano ricevuto il rinvio a giudizio per le stesse fattispecie che determinano la condizione di Soggetto Inidoneo”. Io mi auguro che questi siano gli ultimi soldi che lo Stato debba mettere dentro Cassa di Risparmio”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “In Aula siamo tutti d’accordo sul fatto che Cassa necessiti di un ri-patrimonializzazione. Le indicazioni del Fondo Monetario prevedono che occorre raggiungere l’11% di solvibilità: adesso siamo poco sopra il 7%. Regole che servono a garantire la sicurezza di una banca di operare. L’operazione messa a punto ha anche questo duplice effetto che è stato spiegato in questa operazione ibrida. La Cassa ha maggiore patrimonializzazione, noi ne traiamo un beneficio di liquidità”.

Marco Podeschi, Upr: “Nessuno di noi pensa che Cassa di Risparmio debba trovarsi in cattive acque. Noi riteniamo che questa operazione debba essere fatta. Con il primo emendamento chiediamo che l’intervento avvenga contestualmente con il Ppr, piano pluriennale di recepimento. Documento che è previsto nella normativa bancaria. Chiediamo semplicemente di rispettare una normativa bancaria e che una volta adottato il Ppr ci sia poi questo intervento di 40 milioni di euro. Del comma 2 chiediamo l’abrogazione perché è ragionevole pensare che l’istituto di credito avrà necessità di ulteriori interventi di natura patrimoniale. Dispiace che su un tema del genere non ho alcuna evidenza cartacea sulle prospettive dell’intervento”.

Luca Beccari, Pdcs: “L’emendamento di Civico 10 è un classico esempio di artifizio contabile. Come si fa a ottenere il corrispondente di azioni pari all’investimento che facciamo? Avete trovato un modo per generare azioni senza pagare un prezzo? L’investimento dello Stato di 185 milioni è diviso in tre parti: 85 a capitale, 40 nell’ibrido e 60 che sono passati per la Fondazione. Se facessi un investimento tutto a capitale, il nostro rischio sarebbe paragonato a quello di un socio. Noi investiamo in Cassa credendoci ma consapevoli che i nostri sono soldi pubblici e non possiamo gestirli così alla leggera. Meglio lasciare 100 milioni circa come titoli di debito: meno rischioso che investirli tutto a capitale”.

Mario Venturini, Ap: “Voteremo questo articolo per senso di responsabilità. Se non altro per evitare anche eventuali accuse o pretesti, qualora su Cassa di Risparmio dovessero manifestarsi nell’immediato futuro problematiche di qualunque tipo. In maggioranza, al termine del percorso intrapreso su Cassa non siamo arrivati a una logica conclusione. Qualcosa siamo riusciti a sistemare, ma non tutto. Votiamo, per il bene di Cassa, questo articolo. Nel frattempo abbiamo deciso di completare la verifica sulla gestione attraverso una serie di chiarimenti inviati a Cassa di Risparmio. Dopodiché occorre una posizione ufficiale di qualche organismo tecnico, uno è Banca Centrale, che ci spieghi il tipo di intervento. Non solo. Servirà anche studiare il Ppr. E dopodiché ci sederemo a un tavolo per affrontare le problematiche relative alla governance, sulle quali esistono sostanziali differenze”.

Francesca Michelotti, Su: “E’ l’articolo topico di questo progetto di legge. Considero Cassa di Risparmio un bene collettivo. Io mi chiedo: è possibile che noi possiamo prendere una decisione così a scatola chiusa? Non posso prendere una decisione così in un contesto così disinformato e pieno di inquietudine. Il sostegno che noi diamo a Cassa di Risparmio è un sostegno legittimato da un’attività leale e corretta, oppure questa attività non è stata condotta con la necessaria correttezza? Io mi sento socia della Cassa di Risparmio. La cosa migliore sarebbe stato stralciare questo articolo e riparlarne in futuro”.

Paride Andreoli, Ps: “Mi trovo con una grande responsabilità e una forte preoccupazione. Questo è l’ultimo intervento che le istituzioni fanno nei confronti di Cassa di Risparmio? O ci dobbiamo aspettare anche per i prossimi anni interventi uguali per rafforzare il patrimonio di Cassa? Quaranta milioni di euro sono una cifra che potremmo mettere a disposizione di tutta una serie di attività economiche, sociali e culturali. Invece li indirizziamo su un intervento che intende mettere al riparo anche il sistema bancario e finanziario sammarinese”.

Elena Tonnini, Rete: “Cassa di Risparmio è una banca di tipo sistemico di San Marino. Dobbiamo avere un approccio di ricerca del bene di Carisp. Quello che manca sono le prospettive e le garanzie. Per quanto riguarda le prospettive vorrei sapere perché il Ppr rimane una cosa di fatto sospesa?”.

Marco Gatti, Pdcs: “Riguardo all’emendamento di Rete dico che la problematica del soggetto inidoneo è una problematica complessa e importante. Io ritengo che questa sia una formulazione pericolosa. Capisco lo spirito di voler ricercare una garanzia ma non è la strada migliore da percorrere. L’emendamento di Upr sul piano concettuale ci sta, però c’è un dato di fatto. Carisp ha bisogno di una patrimonializzazione così come ha bisogno di un Ppr. Il Ppr è un Piano che serve per dire come e in quanto tempo io mi riallineo alla ratio di insolvenza che oggi sappiamo deve essere all’11%. Della patrimonializzazione c’è assoluto bisogno perché oggi siamo sotto l’8% di ratio di insolvenza. Se non lo fa lo Stato, lo deve fare qualcun altro. Mi sento di condividere quello che ha detto il consigliere Venturini sulle tempistiche e sulle modalità. Occorre procedere velocemente all’approvazione del Ppr, mandare avanti la patrimonializzazione attraverso l’emissione dell’ibrido e fare le verifiche sul raggiungimento degli obiettivi e se la governance sta lavorando nella giusta direzione per raggiungere quegli obiettivi e mettere in sicurezza la Cassa di Risparmio”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Lo Stato ha una partecipazione significativa in un’azienda di diritto privato. Ma non è l’unica. Ci sono anche le Poste, Banca Centrale etc. Io credo che occorra prendere in considerazione le regole generali e non analizzare caso specifico alla volta. Non stiamo discutendo su cosa fare, ma su quali siano le modalità migliori per portare avanti questa scelta. Un’azienda come questa, se riceve il nostro sostegno, dovrà indirizzare poi la sua attività anche a sostegno dell’economia e della comunità”.
Tony Margiotta, Su: “In un assestamento di bilancio, un articolo come questo è una forzatura di governo e maggioranza per consentire la ricapitalizzazione di Cassa. La metodologia scelta non la riteniamo corretta per la comunità sammarinese. Oltre alla necessità che lo Stato entri come socio di maggioranza, è importante che il sistema intervenga attraverso politiche bancarie a sostegno delle imprese e delle famiglie”.
Rossano Fabbri, Ps: “E’ doveroso che i dati di sistema su Cassa vengano ad oggi resi accessibili il più possibile per scongiurare situazioni di opacità. Chiedo poi, verremo a conoscenza delle condizioni dell’accordo pignoratizio?”.
Andrea Zafferani, C10: “Oggi ci siamo sentiti dire che facciamo artifici contabili da chi è riuscito a far pagare i debiti delle banche non ai soci, ma allo Stato. Quando la Cassa tornerà a fare utili, questi andranno alla Fondazione. Noi chiediamo di far sì che già da questo intervento lo Stato acquisisca la maggioranza di Cassa e quindi degli eventuali utili. Sulla governance, l’emendamento di Rete è interessante sul soggetto inidoneo. Noi abbiamo posto una serie di domande al management, un intervento necessario viene fatto in carenza di dati, non è possibile ragionare su questo intervento”.
Massimo Andrea, Ugolini, Pdcs: “Ritengo in casi delicati come questo, possa essere utile avviare dei tavoli di confronto”.
Federico Pedini Amati, Indipendente: “Non si può improvvisare su questo intervento. Interveniamo per il secondo anno di fila su Cassa, non avendo Ppr o informazioni da vertici di Cassa e vigilanza. Ritengo che l’incontro con i vertici istituto, un mese fa, fosse già in ritardo. E’ il governo che è in emergenza continua e non si può gestire la patrimonializzazione di Cassa in emergenza”.
Franco Santi, C10: “Alle opposizioni oggi è chiesto di sostenere questa scelta ‘per responsabilità’ ma senza che abbia risposte a quanto chiesto. Non vorremmo che l’operazione risponda non a una logica di bene comune ma a interessi particolari. Bene ha fatto Ap a metterlo sul tavolo e mi auguro vada fino in fondo. Mi sembra che il governo stia assolutamente subendo ogni volta la situazione e non governando”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Perché per voce di Venturini sappiamo che l’intervento in assestamento non era condiviso in maggioranza. Ci ritroviamo a non avere risposte su Cassa, maggioranza e opposizione hanno dovuto fare un lettera come soci per avere informazione, il Ppr non è stato ancora portato. E allora perché c’è questa rimostranza, in particolare da parte del Pdcs? Certo che Cassa va salvata. Ma gli interventi da parte del Pdcs per criticare gli emendamenti che vanno verso un rafforzamento del controllo evidenziano le entrature del Pdcs in Cassa. Vi pare normale che oggi andiamo a finanziare Cassa senza risposte a richieste normali?”.
Vladimiro Selva, Psd: “ Nessuno mette in discussione il sostegno a Cassa di risparmio. Non c’è nulla di male ad alzare i toni, ma non vorrei che da fuori fosse interpretato mettendo in dubbio lo scopo dell’intervento. Lo Stato è già entrato nel capitale sociale, oggi si fanno sottoscrizioni con una rendita certa”.
Ivan Foschi, Su: “Su sostiene l’emendamento di Upr, riteniamo sia giusto mettere i puntini sulle ‘i’ e dare consequenzialità storica e chiedere a Cassa di fare la sua parte con il Ppr. C’è bisogno di scriverlo in emendamento, ben venga sia sancito per legge. Gli emendamenti di Ca vanno ad innestarsi sul rapporto di fiducia tra Stato e Cassa di risparmio. Non c’è rapporto corretto con gli organismi istituzionali, non ci sono state date informazioni necessarie e anche il fatto che il Consiglio non sia stato informato sul licenziamento del vicedirettore è conferma di questo mancato rapporto di fiducia. E’ evidente che il management non è stato all’altezza delle scelte. Ribadiamo l’importanza degli emendamenti per rafforzare il ruolo del pubblico che si accolla la ripatrimonializzazione”.
Marino Riccardi, Psd: “Auguro lunga vita al segretario alle Finanze, ultimamente quelli che lo hanno preceduto hanno sempre proposto le ricapitalizzazioni di Cassa, anche se in forme diverse da Valentini, a Felici e oggi Capicchioni. Avevamo già chiesto al primo segretario di Stato se si trattava di un intervento risolutivo per rendere autonoma la Cassa, e non lo è stato. Oggi ci risiamo e lo richiedo, è definitivo questo intervento che andiamo a deliberare? Non possiamo pensare a ulteriori interventi da parte dello Stato. Altro aspetto, bisogna riconsiderare la governance di Cassa. Lo Stato ha un esborso non indifferente e necessita che abbia la maggioranza del Cda. Altra cosa, che vi sia una riduzione di alcuni stipendi dei dipendenti, dove lo Stato interviene con i soldi di tutti non è pensabile che abbiano stipendi più alti dei contratti di altre banche. Ci deve essere impegno del governo e del nuovo quadro dirigenziale su questo”.
Maria Luisa Berti, Ns: “A Rete dico che non ho nulla da nascondere, sono socio della Fondazione, non mi sento in condizione di conflitto di interesse e incompatibilità qualora vada a votare questo articolo di legge. Noi siamo vincolati dal rispetto di un regolamento consiliare che prevede dovere di astensione quando i consiglieri hanno interesse personale diretto. Non ritengo questo sia il caso in esame, i soci della Fondazione non recepiscono utili e invito ad andare a leggere lo Statuto della Fondazione e le sue funzioni. Ditemi dove è interesse personale e diretto, la vostra è assoluta mala fede. Non ci sono conflitti di interesse e non mandiamo fuori dall’Aula falsi messaggi. E’ una questione di correttezza e di onestà intellettuale”.
Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Sembra che abbiamo bisogno di dati per sapere se c’è bisogno della patrimonializzazione. Questo discorso è stato ampiamente sviluppato. Il Fmi ha fatto per due anni un focus speciale sulla Cassa, analizzando tutti i dati forniti dall’istituto e dagli organi di vigilanza, ha fatto le proprie valutazioni, e a più riprese ha confermato la necessità di questo rafforzamento patrimoniale. Non solo, ha suggerito le modalità. Questo intervento riporta la Cassa negli indici che consentono un’operatività in un’ottica di garanzia, nella sostenibilità dello Stato. Invito a non confondere questa vicenda con il piano che porti a una gestione che consenta a Cassa di avere il massimo. Perdere altro tempo può essere deleterio”.
Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Sono convinto di dover votare questo articolo. Intervengo per dichiarare voto favorevole e colgo l’occasione per sfatare chi ha additato i consiglieri della Fondazione. Io sono uno di quelli. Invito coloro che lanciano queste offese, di leggersi attentamente regole e regolamenti, non ci sono conflitti di interesse, non c’è un complotto attorno alla Cassa. Informatevi di più e non siate offensivi nei confronti dei colleghi”.
Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “Invito l’Aula a far sì che questione Cassa non diventi terreno di scontro politico. E’ un intervento chiesto dall’Fmi. Sgombrato il campo da quello che non dovrebbe essere, ovvero la bagarre politica, vorrei soffermarsi sulle tappe compiute, ovvero gli interventi che lo Stato ha fatto in favore di Cassa, non sufficienti a mettere a riparo la sua patrimonializzazione. Qualcosa è sfuggito. E anche questo intervento potrebbe non essere risolutivo. E’ doveroso da parte della politica, e ancora prima dei vertici di Cassa e di Bcsm, che ci diano tutti i dati possibili perché la scelta di oggi in Consiglio sia la migliore e possa mettere a riparo Cassa, con un occhio- visto che anche la commissione d’inchiesta su Cassa aveva un dato contributo interessante- alla governance, per capire che cosa non aveva funzionato allora e cosa è necessario fare. Spero di possa individuare una soluzione per Cassa con un occhio alla governance che dovrà essere rivista”.
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato replica: “I dati sono certificati, dire che non sono veritieri significa dire il falso. Il problema della patrimonializzazione nasce da lontano, quando Cassa ha avuto dei problemi anche di carattere giudiziario per la sua partecipata Delta in Italia. Il Fondo moneratiorio in quei momenti diceva che per ripatrimonializzare Cassa servivano molti più soldi di quelli finora apportati. Il Fondo pensava una cifra ancora superiore. La scelta qual è stata? Sono state fatte operazioni graduali di intervento, quella della Fondazione, degli 85 mln di euro, poi quello di oggi dei 40 mln di euro che porta il patrimonio di Cassa vicino a un indice di solvibilità previsto dalla norma di vigilanza. Con altre operazioni, che si faranno a fine anno, Cassa supererà l’11%. Sulla necessità di intervento siamo tutti d’accordo”.

Upr: Emendamento aggiuntivo al comma 2 di Upr “L’intervento avverrà all’atto dell’approvazione da parte dell’Autorità di vigilanza del Ppr, piano pluriennale di recepimento..”. respinto.
Emendamento soppressivo comma 2, Respinto

Ca: emendamento aggiuntivo comma 3, “l’operazione di cui ai commi precedenti dà luogo a un incremento corrispondente della quota dell’Ecc.ma Camera nel capitale sociale della Cassa di Risparmio”. Respinto

Rete, aggiuntivo comma 3, “Il mandato di cui al comma 1 è subordinato alla garanzia che i responsabili e soci delle società azioniste di Cassa di risparmio non si trovino nelle condizioni di Soggetto inidoneo o abbiano ricevuto il rinvio a giudizio per le stesse fattispecie che determinao la condizione di soggetto inidoneo”. Respinto

Ca, aggiuntivo comma 4, “L’operazione potrà essere posta in essere solo a seguito di una revisione della governance della Cassa di Risparmio, attraverso il rinnovamento di tutto il management della banca. Respinto. Emendamento in subordine “All’operazione verrà accompagnata entro il 31 dicembre 2015, una revisione della governance della Cassa di Risparmio, attraverso tutto il management della banca”. Respinto.

Nella seconda parte dei lavori odierni si conclude l’esame del Progetto di legge “Modifiche alla Legge 23 dicembre 2014 n.219 e Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2015”. Dopo tre giorni di dibattito, l’Assestamento di Bilancio viene quindi approvato con 29 a favore , 17 contrari e 7 astenuti. 

Si torna quindi al Comma Comunicazioni, in cui il consigliere Valeria Ciavatta, Ap, presenta due Ordini del giorno, il primo sottoscritto da tutti i componenti della Commissione consiliare Affari di Giustizia, il secondo da tutti i gruppi consiliari.
Il primo Odg impegna il impegna il Congresso di Stato a portare nella seduta consiliare di novembre la ratifica della Convenzione penale sulla corruzione e a presentare un progetto di legge contenente disposizioni per contrastare e punire la corruzione in ambito privato. Il secondo Odg ribadisce il sostegno alla Magistratura e “nel biasimare- recita il testo- ogni tentativo di denigrare l’integrità e professionalità dei giudici impegnati in processi e di esercitare una pressione indebita sul sereno e libero esercizio della funzione giudiziaria, INVITA il Governo ad attivare, le iniziative ad azioni utili a tutelare il buon andamento della giustizia e il libero esercizio dei pubblici poteri- e a promuovere il rispetto delle istituzioni”.
La seduta si conclude con le risposta alle interpellanze e interrogazioni. I lavori riprenderanno domani mattina con la votazione degli Ordini del giorno giudicati ammissibili.

Di seguito un estratto degli interventi della seconda parte dei lavori odierni.

Comma 19. Progetto di Legge Assestamento di Bilancio 2015/Approvato con 29 voti a favore, 17 contrari e 7 astenuti

Articolo 26 “Finanziamento del Piano pluriennale degli investimenti”

Rete e Upr hanno presentato due emendamenti.

Marco Podeschi (Upr): “Le emissioni non sono gratis non si possono fare emissioni spezzatino. Dato che si ragiona di esercizio finanziario 2016 ci sembra ragionevole proporre una solo emissione e non “una o più emissioni”. Diamo qualche certezza. Non contestiamo l’emendamento. Diciamo solo: se ne fa una di emissioni. Perché questo hanno un costo. L’opposizione non fa proposte capziose ma di buon senso. Modifichiamo il comma 1 con la dicitura “mediante l’emissione nell’esercizio 2016 di euro 30 milioni di euro”. Riteniamo sia sensato procedere in un’unica soluzione”.

Roberto Ciavatta (Rete): “Noi proponiamo l’abrogazione dell’articolo. Non siamo contrari a un indebitamento, purché sia esso mirante alla creazione di posti di lavoro, ma siamo contrari che oggi si pensi ancora di riavviare l’economia attraverso grandi opere. L’economia è cambiata. Non serve creare cattedrali nel deserto. Servono piccoli investimenti mirati alle piccole attività. Altri 30 milioni di euro che stiamo buttando”.

Gli emendamenti di Rete e Upr sono respinti. 

Articolo 27 (Regolamentazione per assistenza privata continuata)

Sono stati presentati tre emendamenti abrogativi da Cittadinanza Attiva, Rete e Upr.

Marco Podeschi, Upr: “Nessuno di noi ha nulla da dire. E’ un provvedimento concreto che va incontro alle necessità dei cittadini. Non si può però usare la scorciatoia di una legge di assestamento. Addirittura il Segretario Capicchioni in una legge di assestamento è riuscito a inserire una delega per fare un decreto delegato su un provvedimento del lavoro in attesa di fare una legge”.

Mimma Zavoli, Civico 10: “Incomprensibile l’inserimento di un articolo di tale natura nell’assestamento di bilancio”. 

Elena Tonnini, Rete: “Non capisco perché in un assestamento di bilancio troviamo un articolo che parla di tanti argomenti: dall’assistenza agli anziani e ai disabili. Non è accettabile. Tutto questo solo perché si ha paura di portare in Aula questi temi”.

Rossano Fabbri, Ps: “Piena condivisione rispetto alle argomentazioni dei colleghi di minoranza. Vecchio argomento quello dei decreti delegati che abbiamo portato avanti sin da inizio legislatura. Questo decreto delegato contiene un termine entro il 30 giugno 2016. Un termine ampio che trova difficile giustificazione. Il provvedimento segua l’iter legislativo ordinario”.

Ivan Foschi (Su): “Il modo di fare del Governo non ha nulla a che fare con il “nuovo metodo” di cui tanto parlate. Questo articolo è stato inserito nell’assestamento per evitare il confronto. Questo è un provvedimento di attività ordinaria del Congresso di Stato”. 

Milena Gasperoni (Psd): “Non è propriamente la giusta collocazione però c’è un fatto. La problematica dell’assunzione delle persone che assistono anziani e invalidi è una problematica molto sentita dai nostri concittadini. Voglio solamente fare una grande raccomandazione al Segretario: posto che questo è un argomento estremamente delicato che non attiene solo al rilascio del permesso di lavoro ma attiene all’assistenza e alle prestazioni sociali che eroga l’Iss, chiedo un regolamento semplice e con pochi passaggi”. 

Giancarlo Capicchioni (Segretario di Stato alle Finanze): “Con questo articolo andiamo a regolamentare un problema molto sentito. Concordo con il consigliere Gasperoni: il regolamento dovrà essere il più snello possibile. Tutto il resto è superfluo”.

Respinti gli emendamenti soppressivi di Upr, Cittadinanza Attiva e Rete.

Comma 1. Comunicazioni

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Intervengo in riferimento della nostra delegazione a Ginevra in occasione della conferenza Interparlamentare, che si è tenuta dal 17 al 21 ottobre. In seduta plenaria l’assemblea ha deliberato l’introduzione di un punto d’urgenza sulla tutela dei profughi e il sostegno alle organizzazioni internazionali. La delegazione sammarinese ha preso parte ai lavori del gruppo dei “Dodici più” in cui è emersa la volontà di confermare l’organizzazione per gruppi di lavoro geo-nazionale. Al dibattito generale sull’immigrazione ‘più umana’ ha partecipato anche San Marino. Ho sottolineato la necessità di maggior cooperazione ai Paesi di origine e di destinazione, sostegno alle organizzazione internazionali che operano a supporto dei migranti. La comunità internazionale deve far fronte comune sull’emergenza senza precedenti. Quindi lotta alla tratta di esseri umani, in particolare donne e bambini, ferma condanna ad ogni forma di violenza. La nostra delegazione ha partecipato attivamente al meeting sulle donne parlamentari. Francesco Morganti, il più giovane della delegazione sammarinese, ha preso parte al forum dei giovani parlamentari. Su invito delle delegazioni dei micro Stati Monaco e Andorra, la delegazione sammarinese ha preso parte a un momento di confronto sulle prospettive di maggiore integrazione europea dei piccoli Stati con l’Ue. Infine, la delegazione ha incontrato rappresentanti parlamentari italiani”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Propongo due Ordini del giorno inerenti ai temi trattati nel comma Comunicazioni dalla maggior parte dei consiglieri. Il primo è proposto dai consiglieri membri della commissioni Affari giustizia, per introdurre i reati di corruzione e del traffico di influenza nel settore privato nel nostro ordinamento e per portare a ratifica la Convenzione penale sulla corruzione, firmata a Strasburgo nel ’99. E’ una convenzione già firmata da tempo, ma mai portata a ratifica.
Do lettura del primo ordine del giorno, sottoscritto dai consiglieri membri della Commissione consiliare Affari di Giustizia: Il Consiglio Grande e Generale, (…) impegna il Congresso di Stato
– a portare a ratifica del Consiglio Grande e generale, la Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999;
– a presentare un progetto di legge contenente disposizioni per contrastare e punire la corruzione in ambito privato, in modo che, in particolare, il codice penale sia integrato prevedendo i reati di corruzione attiva e passiva nell’ambito delle attività economiche e libero professionali privati e il reato di traffico di influenza. (…) Tali provvedimenti dovranno essere portati all’esame del Consiglio Grande e Generale nella seduta di novembre 2015”.

Quindi il secondo Odg, che tiene conto le comunicazioni date in comma comunicazione, con riguardo a considerazioni di sostegno per la magistratura, firmato da tutti i gruppi consiliari e tutti i consiglieri indipendenti: “Il Consiglio grande e generale (…)rinnova la propria considerazione verso il lavoro della magistratura volto alla repressione di reati, dimostrando indipendenza e spirito di abnegazione al servizio dello Stato, ed esprime sostegno a quei giudici che, in ragione della conduzione delle indagini e dei processi e in ragione dell’esercizio della funzione dirigente, si trovano più esposti, perfino a discredito e minaccia di azioni per atti processuali che devono essere valutati (e stanno per essere valutati) nelle appropriate farsi processuali.
Nel biasimare ogni tentativo di denigrare l’integrità e professionalità dei giudici impegnati ei processi e di esercitare una pressione indebita sul sereno e libero esercizio della funzione giudiziaria, INVITA il Governo ad attivare, nell’ambito delle prerogative e dei poteri ad esso attribuiti, le iniziative ad azioni utili – a tutelare il buon andamento della giustizia e il libero esercizio dei pubblici poteri- e a promuovere il rispetto delle istituzioni. 

Oscar Mina, Pdcs: “Riferisco ai consiglieri sulla recente trasferta all’assemblea dei piccoli Stati d’Europa, che si è svolta nel Principato di Monaco cui ho partecipato con il collega Mancini. Primo tema, rapporto e integrazione con Unione europea. Secondo tema su come sviluppare e mantenere l’attrattività economica. Terzo tema sviluppato è stata la mobilità studentesca, sulle problematiche e ostacoli dei piccoli Stati ad accedere programmi Erasmus e riconoscimento titoli di studio Al termine della conferenza è stata adottata dichiarazione finale sui tre temi posti all’ordine del giorno che ja riassunto le posizioni espresse, votata all’unanimità. Nel finale della sessione abbiamo comunicato la nostra disponibilità ad organizzare l’Undicesima conferenza dei piccoli Stati d’Europa nel 2016”.
William Giardi, Pdcs: “Già è stata data comunicazione del passaggio mio e di Giancecchi nel gruppo del Pdcs. Passaggio che ha suscitato reazioni diverse e intervengo per rispondere al collega Santolini che lo ha definito ‘ancora non chiaro’ che fa presupporre un retropensiero. Penso di rappresentare la società civile e non penso la politica rappresenti lo strumento di emancipazione e riscatto, sono soddisfatto personalmente e professionalmente. Penso di essere una persona per bene, di avere competenze in settori specifici, al contrario di chi pensa di parlare di tutto e su tutto. Ultima cosa, io sono grato a questo Paese. Appena laureato mi ha dato un lavoro, è uno Stato che mi permette di lavorare e far crescere i miei figli. Mi piacerebbe restituire quello che mi ha dato con l’esperienza che mi ha permesso di ottenere. Avere talento è vantaggio e onere perché i talenti vanno restituiti. Dichiaro che è stata necessaria una scelta di campo. Negli ultimi dieci anni ho fatto parte e mi sono orientato verso movimenti di centro e così Gianchecchi. Ai movimenti che ci hanno dato dei fuggiaschi, dico che siete voi ad essere fuggiti dalle istituzioni. Ai miei vecchi compagni, Upr, mi dà impressione che direzione c’è qualcuno dei consiglieri che ha detto, ‘se uno va via dal partito in cui è stato eletto, dovrebbe uscire dal Consiglio grande e generale’. Mi piacerebbe sapere chi è stato per chiedergli cosa pensa di rappresentare qui dentro. Con la rivoluzione francese questa ideona è stata superata e, dopo il passaggio delle regioni sovietiche, nel 2015 ci sono solo 4 Paesi del mondo che hanno mandato imperativo, Portogallo, India Panama e Bangladesh. Quando entriamo qui dentro giuriamo di curare gli interessi della comunità, non di un partito o di un programma elettorale. Questa funzione penso di poterla esercitare nell’Upr, come indipendente o in un gruppo con una visione programmatica che mi ha convinto”.

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