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I militari italiani restano in Libano, Crosetto: “Non sono obiettivo di attacchi”

Il ministro della Difesa rassicura sulla sicurezza dei contingenti Unifil, anche se non si esclude un "possibile coinvolgimento accidentale"

Pubblicato:29-09-2024 17:16
Ultimo aggiornamento:29-09-2024 17:16
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ROMA – Il ministro della Difesa Guido Crosetto sta seguendo personalmente l’evoluzione della situazione in Libano, ove sono dislocati i militari italiani della missione delle Nazioni Unite UNIFIL e della missione bilaterale con il Libano MIBIL. Il ministro Crosetto ha ribadito che “UNIFIL non è l’obiettivo diretto degli attacchi, anche se l’incremento del livello e dell’intensità degli scontri ne rende possibile il coinvolgimento accidentale. In questo momento la presenza dei nostri militari è un elemento di garanzia che speriamo possa indurre le parti a una de-escalation, creando le condizioni per riaprire il dialogo e avviare la mediazione”. Così in una nota il ministero della Difesa.

Crosetto segue da tempo, con particolare attenzione, l’evoluzione della situazione sul terreno, con frequenti colloqui telefonici con le parti e con il comandante del contingente italiano. É inoltre costantemente informato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Cavo Dragone e dal Comandante del COVI, Generale Figliuolo, dai quali riceve puntuali aggiornamenti sulle condizioni e sull’evoluzione della situazione di sicurezza, che pur estremamente delicata, con riferimento ai nostri militari e al personale nazionale non presenta criticità immediata.
Il ministro ha poi espresso “particolare preoccupazione per la sicurezza della popolazione civile, soprattutto anziani, donne e bambini, che più di tutti pagano le conseguenze degli scontri. Il ritiro del contingente non è al momento in discussione. La Difesa, in particolare il COVI, ha tuttavia attivato, di concerto con il MAECI, tutte le predisposizioni necessarie per una eventuale evacuazione dei civili italiani presenti nel Paese, qualora la situazione dovesse ulteriormente deteriorarsi”, ha concluso Crosetto.


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