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Papa Francesco a Bruxelles: “Nella Chiesa c’è posto per tutti, ma non per gli abusi”

"E che sia giudicato l’abusatore: sia laica, laico, prete o vescovo, che sia giudicato!", ha detto il pontefice davanti ai 35mila fedeli presenti allo stadio Re Baldovino, per il quale avvierà il processo di beatificazione. La messa è l'ultima tappa del viaggio apostolico in Belgio

Pubblicato:29-09-2024 11:49
Ultimo aggiornamento:30-09-2024 09:06

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Foto di Vatican News

ROMA – “Tutti siamo poveri peccatori, tutti, tutti! Il primo, io, e le persone abusate sono un lamento che sale al cielo, che tocca l’anima che ci fa vergognare, e ci chiamano a convertirci“. Così Papa Francesco ha affrontato il tema della pedofilia e degli abusi nella sua omelia allo stadio Re Baldovino di Bruxelles. La messa è l’ultimo appuntamento del viaggio apostolico del pontefice in Belgio. Francesco ha annunciato che avvierà il processo di beatificazione di Re Baldovino.

Come ricorda Vatican News, il sovrano cattolico fervente, che regnò dal 1951 fino alla morte nel 1993, è noto per aver abdicato per 36 ore nel 1992 pur di non firmare la legge sulla legalizzazione dell’aborto.


LA QUESTIONE DEGLI ABUSI

Bergoglio, arrivato allo stadio accolto con grande affetto dai 35mila fedeli, ha dichiarato: “Con la mente e con il cuore torno alle storie di alcuni dei ‘piccoli’ che ho incontrato l’altro ieri. Ho sentito la loro sofferenza di abusati. Lo ripeto qui: nella Chiesa c’è posto per tutti, tutti, tutti, ma tutti saremo giudicati“. Nella sua omelia ha rimarcato: “Chiedo a tutti di non coprire gli abusi, chiedo ai vescovi di non coprire gli abusi, di condannare gli abusatori e aiutarli a guarirsi da questa malattia”. E ha aggiunto: “Il male non si nasconde, va portato allo scoperto. Che si sappia. Come hanno fatto alcuni abusati, con coraggio. E che sia giudicato l’abusatore: sia laica, laico, prete o vescovo, che sia giudicato!“.

“LA COMUNITÀ DEI CREDENTI NON È UNA CERCHIA DI PRIVILEGIATI”

“La Comunità dei credenti- ha continuato- non è una cerchia di privilegiati, è una famiglia di salvati, e noi non siamo inviati a portare il Vangelo nel mondo per i nostri meriti, ma per grazia di Dio, per la sua misericordia e fiducia che, al di là di tutti i limiti e peccati”.

L’APPELLO PER IL CESSATE IL FUOCO IN LIBANO E NELLE ZONE DI GUERRA

In conclusione, Papa Francesco ha di nuovo lanciato un appello per il cessate il fuoco e la pace in Medio Oriente e nelle altre zone di guerra: “Continuo a seguire con dolore e con tanta preoccupazione l’allargamento e l’intensificazione del conflitto in Libano. Il Libano è un messaggio, ma in questo momento è un messaggio martoriato e questa guerra fa effetti devastanti sulla popolazione: tante, troppe persone continuano a morire giorno dopo giorno, in Medio Oriente. Preghiamo per le vittime, per le loro famiglie, preghiamo per la pace. Chiedo a tutte le parti che si cessi immediatamente il fuoco in Libano, a Gaza, nel resto della Palestina, in Israele. Si rilascino gli ostaggi e si permetta l’aiuto umanitario. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina“. E nella Giornata del migrante e del rifugiato, ha inviato a considerare il fenomeno migratorio come “opportunità per crescere nella fraternità”.

“Oggi si celebra la giornata mondiale del migrante e del rifugiato sul tema ‘Dio cammina con il suo popolo’. Da questo paese, il Belgio, che è stato ed è tutt’ora meta di tanti migranti, rinnovo all’Europa e alla comunità internazionale il mio appello a considerare il fenomeno migratorio come una opportunità per crescere insieme nella fraternità. E invito tutti a vedere in ogni fratello e sorella migrante il volto di Gesù, che sia fatto ospite pellegrino e messo a noi”, ha detto.

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