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ROMA – “Un crimine di guerra”. È nient’altro che questo l’assassinio del segretario di Hezbollah, Nasrallah, per l’Iran. Ed è Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi a mettere in guardia su una possibile reazione del Paese: “Ci saranno conseguenze per l’assassinio di Nasrallah”, ha fatto sapere. L’Iran, però, ha già chiesto una riunione d’urgenza delle Nazioni Unite per “affrontare l’aggressione terroristica israeliana”.
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Questo perché, secondo il ministro, “L’Onu non è riuscita a prendere misure efficaci contro Israele“. E spiegato che “La continua ostruzione degli Stati Uniti, complici dei mali dei sionisti, nel Consiglio di sicurezza è illegale e vergognosa, volta a impedire qualsiasi pressione su Israele per fermare la sua aggressione a Gaza e in Libano”.
E, mentre nella notte le forze israeliane hanno colpito decine di obiettivi di Hezbollah, la popolazione degli sfollati in Libano ha superato il milione. A farlo sapere il capo dell’Osservatorio sulla crisi libanese Nasser Yassin. Secondo gli Stati Uniti, Israele starebbe preparando una possibile un’incursione di terra limitata in Libano in quanto le forze armate si stanno spostando al confine settentrionale.
L’agenzia di stampa ufficiale libanese ha riferito che 11 persone sono state uccise questa mattina a seguito di un raid israeliano che ha preso di mira una casa nella città di Al-Ain, a nord-est del Libano. Non è chiaro se si tratti di civili o di esponenti di Hezbollah. Le forze israeliane hanno annunciato, però, di aver ucciso Nabil Qaouk, responsabile dell’unità di sicurezza preventiva di Hezbollah.
Come dichiarato dall’Iran, anche il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha assicurato il pieno sostegno dell’Egitto al Libano, in una telefonata con il primo ministro libanese Najib Mikati. Ha, poi, sottolineato la “necessità di un cessate il fuoco immediato, completo e permanente sia in Libano sia a Gaza”. A riferirlo è il suo portavoce.
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